Patti chiari

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Vengo svegliata da forti tonfi sulla mia porta, mi alzo di soprassalto, senza nemmeno accorgermi di essere in mutande e fascia apro la porta ancora stropicciandomi gli occhi. Mi ritrovo sotto lo sguardo stupito del ragazzo biondino della regia, che già in passato ho accolto mezza nuda, per sbaglio.

"Cabello, suppongo."

Scoppio a ridere senza imbarazzo, "Devi averlo capito dal fatto che ti apro la porta sempre in mutande, deduco."

Lui arrossisce lievemente e ride guardando il blocco che ha in mano, non leggendo nulla, solo per distogliere lo sguardo,  "Sei stata chiamata da L.A. e miss Jauregui in sala relax, all'ultimo piano dei giudici. Tieni il pass, per la zona vietata."

Prendo il cartellino che il ragazzo mi porge e sorrido a me stessa, sapendo che non mi sarebbe servito comunque a nulla il pass. "Grazie, a che ora?"

"Il prima possibile, ti stanno già aspettando."

Alzo gli occhi al cielo per la fretta, ringraziando ancora il biondo. Mi vesto con semplice gonnellina nera con balze a cinto alto, una maglietta rosa pastello TOKIO e dei tacchi aperti. Decisi di mettermi un filo di trucco, dato che avrei rivisto L.A. e volevo sembrare una ragazza curata, agli occhi del mio promesso produttore. 

Prendo con calma l'ascensore mentre messaggiavo con Dinah, e mi ritrovo al piano dei giudici e subito un omone della sicurezza mi blocca, "E tu saresti?"

In quel momento mi rendo conto di aver scordato il pass in camera mia, buttato sul letto. Diavolo, vengo qui così spesso di nascosto che ormai mi dimentico che sia un posto vietato a noi concorrenti.

"Oh... Ehm, si sono Camila Cabello, avrei un appuntamento con -"

L'uomo appena sente il mio nome fa presto a caricarmi sulle sue spalle come se fossi un sacco di patate, e non riesco a fare a meno di lanciare un grido, non aspettandomi tutto questo contatto con l'uomo altissimo e di colore,

"MA COSA FA, MI SCUSI HO IL PERMESSO"

"Niente da fare, ragazzina, il Direttore ci ha detto di fare particolare attenzione a te e al tuo amico Mendes, dato che avete combinato un sacco di guai."

Continuo ad urlare di farmi scendere e di lasciarmi passare, dato che stavolta avevo davvero un permesso,

"HO LASCIATO IL PASS IN CAMERA MIA, MI VUOLE METTERE ALMENO GIU'?!"

"Come no, e io sono bianco come Justin Bieber. Senza offesa."

Sento alle mie spalle la voce inconfondibile di Lauren,

"Oh wow, il buongiorno si vede dal mattino... Nathan puoi lasciarla, ha davvero un permesso, deve vedersi con me e il mio produttore.", la sua voce era rilassata e divertita dalla scena presentatasi davanti.

L'uomo mi lascia tornare con i piedi a terra, e guardo finalmente Lauren. Mi aggiusto la gonna, infastidita dai modi irruenti dell'uomo, e arrossisco appena mi rendo conto che con la mia gonnellina, Lauren mi ha praticamente visto il culo con le mie mutandine. Non che non lo avesse mai visto, però certe situazioni davanti ad altra gente mi imbarazzano sempre.

"Come vuole, miss."

Lauren mi fa cenno di seguirla, e così inizio ad andarle dietro, mentre è impegnata anche lei al telefono, chissà a fare cosa. Appena entrate nella sala relax, scorgo L.A. con un sorriso enorme che mi aspetta con in mano un caffè d'asporto che sorseggia.

"Mr L.A., buongiorno!", sfoggio il mio sorriso migliore e sincero.

"A te, stellina!"

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora