Finché non divento blu

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"Senti, miss 'sono gelosa ma lo nego e intanto spacco i culi a tutti' si può sapere perchè questo ascensore non arriva mai?"

Lauren mi guarda divertita dalle mie parole e poi si guarda attorno, posando una mano sulle pareti. Corruga improvvisamente le sopracciglia, spiazzata.

"Perchè siamo ferme, Camz."

Il mio cuore scoppia dentro il mio petto, e una vampata d'ansia stride nel mio stomaco.

"C-cosa?"

"Cazzo, si è fermato, siamo bloccate."

Io inizio ad agitarmi, spostando indietro i capelli e respirando profondamente. Per la prima volta nella mia vita la mia paura di restare bloccata in un ascensore si era avverata, e soprattutto non mi terrorizzava la claustrofobia, ma il fatto che fossi chiusa in due metri quadrati, insieme a Lauren Jauregui che avevo da poco fatto ingelosire come una bestia, e che ancora ringrazio il cielo del fatto che non mi abbia sbranata viva, dato che i suoi occhi urlavano questo desiderio.

"Forse sarebbe stato meglio non parlare, vero coach?", Lauren mi guarda divertita, si vede che il restare chiusa in ascensore non la agitava più di tanto.

"Non chiamarmi coach...", io rido nervosa alle sue parole, dette con tono molto sexy, e mi sbilancio a stuzzicarla

"Tra te e Hayley impazzirò! Lei vuole che la chiami coach, tu vuoi che ti chiami per nome..."

"Ah, sì? E sentiamo perchè Hayley vuole che la chiami coach?"

"Dice che è sexy, detto dalle mie labbra...", mi mordo un labbro per testare la sua resistenza

"E ti sei mai chiesta perchè io non voglio che mi chiami così?", lei mi prende dai fianchi in modo protettivo avvicinando i nostri visi.

"Sinceramente? Non saprei... coach..."


E invece lo so, mia cara Lauren. Tu reprimi tutto ma dentro esplodi. Preferisci che io non ti chiami così proprio perchè lo trovi sexy. La differenza tra te e la tua amica è che tu non sai contenerti.


I miei pensieri vennero interrotti da una spinta da parte di Lauren, che mi fece scontrare contro la parete dell'ascensore. La sua bocca si scontra con il mio collo, e mi accorgo di quando calde fossero le sue guance. Mi morsi il labbro, crucciando le sopracciglia, per reprimere un gemito inaspettato. Lauren sfogava la sua eccitazione succhiandomi il collo e torturandomi con la sua lingua, che tracciava scie non definite, fino al mio petto, che gonfiai alla ricerca di qualcosa di più. Ho desiderato più di mille volte un contatto del genere con lei, e ora che stava avvenendo davvero, mi spiazzava per quanto fosse sexy.

Appoggiai le mani sul piccolo scorrimano alle mie spalle, per reggermi, mentre le mani bollenti di lei mi scoprivano piene di desiderio.

"Lau- che stai fac-", gemetti senza ritegno, quando con uno scatto Lauren mi alzò la maglietta, e andò diretta a succhiare un mio capezzolo.

"Ma che brava... Senza reggiseno...", la sua mano già posizionata sul mio sedere mi lasciò uno schiocco punitivo che mi fece sussultare. Aprii nuovamente gli occhi e bloccai Lauren dai capelli, tirandola lontano dal mio seno.

"Lauren... non qui..."

Lei mi rivolge uno sguardo dubbioso, non si aspettava questa mia reazione. Per quanto l'ho stuzzicata, da quando la conosco, si aspettava come minimo che mi sarei fatta scopare come un animale dentro questo ascensore.

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora