L'accordo

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Quella mattina vengo svegliata da un flusso insistente di colpi alla porta. Sento muoversi Lauren nel suo letto, e la sento alzarsi, io resto con gli occhi chiusi nel letto, dopo essermi mossa un po' a causa del fastidio che quei colpi mi stessero recando.

"Giuro che se è qualche cazzone... Oh, L.A. non credevo fossi tu...", il tono della ragazza sembra incupirsi.

"Non rispondi alle chiamate, si può sapere cosa devo fare per contattarti, Lauren? Devi rispondere sempre al telefono quando ti chiamo, è il tuo maledettissimo dovere.", mi copro meglio, avendo paura di essere vista in uno stato indecoroso, ma mi rendo conto che sono col pigiama, quindi mi rilasso e cerco di spiare chi sia, sporgendomi verso l'angolo della stanza, che nascondeva la porta. Sento movimenti bruschi.

"No, L.A. non puoi entrare..."

"Cosa?? Ragazza ti ho vista anche nuda nei servizi fotografici, cosa vuoi che mi importi della tua stanza?"

Il tono di Lauren iniziò a diventare molto preoccupato e iniziai ad agitarmi, pur non sapendo chi fosse quell'uomo e perchè Lauren non volesse farlo entrare, "Davvero, L.A. mi sono appena svegliata, ci vediamo in sala relax e mi dici tutto ok? Dammi i miei minuti mattutini per riprendermi."

"Lauren...", il tono di quell'uomo mi preoccupava, adesso sembrava aver capito che Lauren nascondesse qualcosa. O meglio qualcuno, e quel qualcuno ero io. Prima che potessi ficcarmi sotto il letto, per non essere vista, un uomo di colore altissimo con degli occhiali da sole, una giacca marroncina e camicia bianca, si sporge nella sala letto e mi vede. Io resto pietrificata, e in quel momento collego il nome con il viso e capisco chi sia. L.A. Reid, il manager di Lauren, non che proprietario dell'etichetta discografica Epic Records. I miei occhi sono spaventati ora, e sgranati, puntati su quell'uomo.

"L.A. posso spiegarti.", Lauren si grattava la nuca con gli occhi chiusi, brutto segno. L'uomo sembra impazzire di colpo.

"MALEDIZIONE LAUREN. MALEDIZIONE DAVVERO. COSA DEVO FARE CON TE, DIMMI, COSA!?"

"NON HO NULLA CON LEI, TI PREGO... NON HO NULLA.", il tono di Lauren si agita ulteriormente cercando di sovrastare quello di L.A. e vedo i suoi occhi verdi riempirsi di lacrime, sembrava una bambina impaurita dal proprio padre violento. Chi è lei? Ridammi Lauren Jauregui, demone, esci dal suo corpo immediatamente.

L'uomo guarda Lauren con occhi terrificanti, e le punta un dito contro, "E' almeno maggiorenne?"

"NON CI HO FATTO NULLA, CAZZO, L.A. TI PREGO! E POI Sì, E' MAGGIORENNE, E' UNA CONCORRENTE", a quell'ultima parola si blocca e sgrana gli occhi come se si fosse fatta sfuggire una cosa che l'uomo non doveva sapere.

"Cosa? Ti do tre secondi per dirmi che stai scherzando."

Questa non è la Lauren che conosco. Mi preoccupa vedere questo lato di lei, sembra che stia perdendo la testa, come se la sua vita dipendesse letteralmente da quell'uomo e da cosa pensava di lei, si porta entrambe le mani ai capelli, adesso stava piangendo e la sua voce era rotta, sembrava star avendo una crisi di nervi, "Ti prego... ti prego... io... non ci ho fatto nulla... non l'ho toccata..."

Vederla così mi fece così ansia che temetti di perdere la testa anche io, se non avesse ritrovato un po' di calma e sicurezza in se stessa. Un istinto primordiale dentro di me mi fece fronteggiare quell'uomo, se dovessi tornare indietro probabilmente non lo farei.

"Io e Jauregui non abbiamo fatto nulla, e non vedo perchè questo debba interessarle. E poi ho 19 anni, e lei è la mia coach. Ieri mi sono sentita male dopo l'evento e mi ha fatto dormire qui per assicurarsi che stessi bene. Lei ha dormito sul divano. E poi io sono etero.", Lauren mi guardò mentre respirava affannosamente, stava iperventilando dall'ansia, e non riuscii a capire se i suoi occhi mi stessero ringraziando per aver mentito o se mi stessero chiedendo di stare zitta.

I WANT YOU || CAMRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora