➷ four➹

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Millie

Quella mattina non riuscii a capacitarmi dell'accaduto.

Ero solo confusa, volevo tutto tornasse alla normalità.

Mi sentivo sola.

Non mi capacitai nemmeno del fatto che, durante la ricreazione, tutto quello che riuscii a fare fu piangere.

Non lo facevo mai.

Non senza motivo.

Quasi me ne vergognavo, mi rifugiavo nell'angolo meno affollato e nascondevo il viso con i capelli bruni, che mi arrivavano alle spalle.

Mi chiesi chi fosse quella ragazza dai biondi ricci e la tinta labbra di tale rosso, e quel ragazzo, quello che avevo sentito, unicamente, tra quelle risatine.

Finnie, sembrava essere il suo nome.

Mi chiesi quale fosse il suo aspetto.

Magari era alto, muscoloso, biondo con gli occhi chiari.

Un lieve sorriso divertito si fece spazio sulle mie labbra, sapevo benissimo che al nome Finnie non poteva certo corrispondere una persona del genere.

Magari era magrolino, con le orecchie enormi e le stelline tra i denti.

Mi piaceva farmi idee su quel ragazzo.

Ne conoscevo soltanto la voce, e a malapena il nome.

Quella voce che tanto mi aveva, in qualche modo, colpito.

È possibile essere colpiti da una voce?

«Ehy» una mano sulla mia spalla.

Rabbrividii.

Si. È possibile.

Mi impietrii.

«Millie?»

Come poteva conoscere il mio nome?

Decisi di asciugare velocemente le lacrime con il dorso della mano, e voltarmi verso il ragazzo.

Davanti a me si presentò una sagoma alta ed esile, rosee e carnose labbra si presentavano sul volto candido tempestato di lentiggini, gli occhi corvini quanto la sua chioma riccioluta.

Non esattamente il tipo di ragazzo pensavo si potesse chiamare Finnie.

Non il tipo di ragazzo che avrei mai potuto immaginare.

«Stai piangendo?» chiese, risvegliandomi dal mio stato di trance.

«C-cosa? No!» esclamai, trascinando nuovamente il dorso della mano sulle mie gote umide.

Sorrise.

«É umano» disse.

Non potei far altro che ammirare il suo sorriso.

«Oh-e- io sono un alieno!» balbettai, per poi arrossire, rendendomi conto di cosa avevo appena blaterato.

Mio Dio, Millie, cosa ti passava per la testa?

Ridacchiò.

Lo guardai, totalmente rossa.

Poi, presi a ridacchiare anche io.

Entrambe le nostre risate si interruppero nello stesso momento.

Lo guardai negli occhi, quegli occhi scuri e profondi.

«É per mia sorella?» interruppe il mio contemplare.

«C-cosa?»

«Amy Wolfhard. Mia sorella»

«Quella-»

«Si, la ragazza bionda»

«N-no, no»

Inarcò le sopracciglia, sorridendo.
«Allora perché piangi?»

«Non sto piangendo!»


CIAO RAGA

ok si
Ho fatto una cavolata

MA DAVVERO NON MI ISPIRAVA

Ora ho trovato una trama per continuare bella :)))))))

Non odiatemi

NEL FRATTEMPO HO PERSO GIÀ 23929282 LETTORI VABB

Lo so che mi amate

80's [fillie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora