➷ twenty➹

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Finn

Oggi, finalmente, potrò vederla nella stessa classe in cui mi stabilirò per una prima, lunga, ora.

Lunga ora che tanto lunga non sarebbe stata: da quando avevo scoperto il piccolo pianeta Millie, tutto era così fugace.

Ogni secondo con lei era così fuggivo, eppure bastava perdersi nelle sue iridi magnetiche, e il tempo sarebbe stato bloccato.

Ed eccola che entra in classe, il mio cuore balza nel petto come fosse stato appena colto da una sorpresa inaspettata, una bellissima sorpresa inaspettata.

E come il mio cuore, anche le mie gambe saltano in piedi.

Mi lancia un'occhiata confusa.

Sono rosso e ne sono consapevole, saluto timidamente con un gesto della mano.

È bellissima, oggi indossa un jeans ed una maglietta, brilla nella sua semplicità.

Sembra non porti più quei pantaloni attillati, stracciati.

Il suo abbigliamento è cambiato, ma porta ancora quei capelli lisci, causa di prese in giro.

A me piacciono, e non riesco a placarmi all'idea delle mie mani sfiorare quelle morbide ciocche castane.

È stupido, penso.

Mi siedo, nuovamente.

Gli sguardi degli alunni sono puntati su di me.

Adesso si è aggiunta a Sophia ed Ayla, stanno parlando all'ingresso dell'aula.

Non so di cosa parlino, non so se stiano diventando amiche.

Millie però, ha lasciato la giacca di jeans e lo zaino sul banco.

Ne approfitto, e quando sono davanti la sua cartella nera, faccio il possibile per non far notare il mio fugace movimento nel nascondere la cassetta nella tasca più piccola.

Scappo al mio banco, sedendomi.

I miei compagni di classe corrono ai loro posti, anche Millie, che saluta Ayla. Oggi la mia vicina dovrà andare in un'altra classe.

Sophia invece si siede accanto la mora.

Quando mi accorgo di starla fissando, è troppo tardi, distolgo lo sguardo quando i suoi occhi incontrano i miei.

La professoressa entra con il suo passo pesante ed il volto annoiato, si siede alla cattedra e mi fissa.

Non capisco perché lo stia facendo, così mi guardo attorno: tutti sono in piedi, in segno di rispetto.

Eccetto me.

Balzo nuovamente sulle gambe, poi, lancio una fugace occhiata a Millie.

Ridacchia.

Arrossisco, e l'insegnante sposta gli occhi incavati nel viso grassoccio sulla cattedra, per poi indicarci di sederci.

Il cuore mi batte ancora a mille, sono entusiasta della cassetta e non vedo l'ora che lei se ne accorga.

E quando la professoressa si alza in piedi per dirigersi verso la lavagna, la seguo con lo sguardo: è li, che noto qualcosa di insolito, qualcosa che prima non c'era.

Un poster, un volantino; no, forse un'avviso.

A questa distanza, riesco a scorgere solo una grande scritta:

"Ballo primaverile"

TAN TAN TANN

80's [fillie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora