➷ twenty six ➹

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Millie

«Seriamente?» aprii la tenda del camerino, perplessa.

«Invece ti sta bene»

«Avanti, mi ingrossa. E poi non mi piace» lagnai, voltandomi e osservandomi da tutte le angolazioni allo specchio.

Sophia fece spallucce.
«Prova l'altro» mi suggerii.

Non avrei trovato il vestito giusto, ne ero convinta. Era il terzo negozio che giravamo.

«e tu che ti metti?» chiesi, chiudendo nuovamente la tenda del camerino.

«Ah- boh»

«Boh? È una nuova marca?»

«Dai, adesso stiamo cercando un vestito per te...»

Cacciai la testa fuori dalla tenda, scrutando la rossa.

«secondo me quel vestito sta bene a te»

Glielo lasciai tra le mani, nascondendomi poi nel camerino.

«Provalo!» esclamai.

Per alcuni secondi silenzio, poi, riuscii a sentirla entrare nella cabina alla mia destra.

Ghignai.

Il tempo di indossare l'ultimo vestito rimanente, e corsi nel camerino accanto: non chiesi nemmeno il permesso, aprii di scatto la tendina e riuscii a vedere il suo riflesso nello specchio.

Il vestito a righe le scendeva alla perfezione sul corpicino magro, arrivava al ginocchio, sembrava fatto apposta per lei.

«Sei stupenda» sussurrai a bocca aperta.

«Davvero?» si voltò verso di me, arrossendo sorridente.

Annuii.
«É- perfetto»

«Il tuo...»

Non mi ero nemmeno guardata allo specchio: era terribilmente ridicolo. Niente da fare.

Sophia prese a ridere, ed alzai gli occhi al cielo.

«Vado a cambiarmi» dissi annoiata, tornando nella mia cabina.

Quando lasciammo il negozio il cielo iniziava a tingersi di rosso.

Lei saltellava, con la busta contenente il suo nuovo vestito acquistato per il ballo di primavera.

Ed io, nulla.
Non avevo trovato nulla.
Sbuffai.

«Ehi» Sophia mi posò una mano sulla spalla.

«É solo uno stupido vestito- lo so»

«V-»

«Metterò una felpa e un jeans. Chi se ne frega. Oppure non ci vado. E se non ci andassi? Ok, non ci adr-»

«Millie!» urlò. Credo di non averla sentita, impegnata nelle mie lagne.

«Scusami...» borbottai.
«Con chi ci vai al ballo?» cercai di distrarmi.

«Boh-»

«non te lo aveva chiesto quel ragazzo? Weatt?» sfoggiai il mio sorrisino malizioso.

«Wyatt» si affrettò a correggermi.
«Non lo so» borbottò poi, fredda.

«Ayla... Lei verrà?»

«Credo di no...» abbassò lo sguardo, questa volta le sue parole non furono di ghiaccio come le precedenti.

«Perché mi ignora?»

«Beh, il fatto è-» si bloccò.

«É?»

Muta, iniziò a schiaffeggiarmi sul braccio.

«Cosa c'è?» esclamai turbata.

«Guarda...» sussurrò, fissando ancora quel punto.

La vetrina di un piccolo negozietto, un abito bianco, attillato sul petto, per poi ricadere in una morbida gonna lunga alle ginocchia, con graziosi decori floreali.

Quando si dice amore a prima vista.

Cosa vi piacerebbe succedesse in questa fanfiction?

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