Lettura consigliata con l'ausilio della canzonE qUi soPra
Millie
Strinsi tra le mani il diario dalla copertina pastello, deglutii a fatica.
Nessun lucchetto, solo una pagina mi separava dalle scritte in biro nera.
E lo feci, aprii alla prima pagina l'agenda e il mio sguardo si posò sulla prima riga, solamente una data.
16 aprile 1984
Deglutii nuovamente, e mi sforzai di continuare a leggere.
Il diario era sul fondo del comodino da sempre, ma non l'avevo mai sfiorato.
Non mi fu difficile riconoscerne il proprietario: chi se non mia madre, mia madre da giovane, mia madre ignara.
Quella di cui, nei miei pensieri, avevo preso il posto in quello strano incubo.Sono triste, mi sento terribilmente affaticata.
Affogo il mio pianto, cerco di smetterla, ma le lacrime continuano a scorrere copiose sulle mie gote.
Non voglio che mia madre mi senta, non è colpa sua, è la vita, è la vita che arriva e sceglie il tuo destino.
Cambiai velocemente pagina, presa dal contenuto del quadernino.
18 aprile 1984
Voglio solo tornare alla noiosa quotidianietà, qui sembra di vivere in un incubo
Erano le uniche parole scritte sulla pagina.
«Che fai?»
Sobbalzai, chiudendo di scatto il diario.
Alzai lo sguardo: mia madre, cioè, mia nonna.
«N-Nulla-» balbettai, e lei mi guardò come se sapesse tutto.
Ero inquieta, deglutii a fatica.
I suoi occhi ghiaccio si posarono sul quadernino dalla copertina pastello, e si avvicinò con quella espressione apparentemente calma in viso.«Non credo ti appartenga» sussurrò posando una mano sull'agenda, e quasi rabbrividii.
Perché sembrava riuscire a leggermi nella mente? Perché avrebbe dovuto pronunciare quelle parole se non ne avrebbe dovuto sapere nulla?
Mi rivolse un ultimo sguardo, il cuore mi batteva a mille.
E poi, all'improvviso, era sparita.
Le mie mani bloccate non reggevano più nulla, tra le mie dita non si trovavano più le pagine sporche di inchiostro.
Mi guardai attorno, confusa e impanicata.
E poi, sgranai gli occhi.
Mi sedetti sul letto di scatto, e aprii il cassetto.
Spostai la mano sul fondo, nulla, non vi era traccia del diario.
Ancora affannando, posai i piedi scalzi sul pavimento gelido e rabbrividii.
Ero ancora piuttosto inquieta quando il mio pensiero si spostò su tutt'altro, e riuscii a distrarmi:
Quello, sarebbe stato il giorno del ballo.Aspettate con ansia il prossimo capitolo ;;;;))))
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80's [fillie]
FanfictionNessuno ha mai deciso Millie Bobby Brown dovesse essere una semplice ragazzina del duemiladiciotto. Nessuno ha mai deciso dovesse essere una semplice ragazzina. Nessuno ha mai deciso dovesse esserlo nel duemiladiciotto. *:・...