➷ sixteen ➹

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Millie

Quel giorno non avevo voglia di parlare a nessuno. Non avevo voglia di andare a scuola, non avevo voglia di ascoltare, non avevo voglia di vedere.

Non avevo voglia, e basta.

Non avevo voglia di affrontare quello che stavo vivendo e quello che avevo scoperto.

Volevo solo tornare nella mia vera casa, con i miei veri vestiti, con la mia vera famiglia.

E camminavo, lo sguardo basso e le mani nelle tasche.

Millenovecentottantasei e una apparente vita appartenente al passato di mia madre.

Un passato nascosto e piuttosto burrascoso.

Un passato che non mi era mai stato raccontato.

Non riuscivo a descrivere quello che provavo, una rabbia ribolliva in me e una goccia di tristezza mi tormentatava una volta conosciuta la verità sulla situazione della mia famiglia.

No. Era solo un brutto sogno.

Non mi avevano mai raccontato la nonna fosse malata da quel momento.

Non mi avevano mai detto cosa faceva mia madre per sostenerla.

Non mi avevano mai detto cosa aveva fatto mio nonno.

Tradita.
Mi sentivo tradita e messa da parte.

«Millie!» quella voce familiare.

Non avevo voglia di parlare con nessuno.
Adesso, non avevo voglia di mentire a me stessa come tutti avevano sempre fatto.

Finn sarebbe stata la mia unica valvola di sostegno.

Percepii i suoi passi raggiungermi e il suo corpo posizionarsi al mio fianco.

Eppure, tutto quello che riuscii a dire, fu un "Vai via" borbottato. Dovevo decisamente smetterla di mentire a me stessa.

Al contrario di come avessi pensato, lui non mi lasciò sola, continuò a camminare alla mia sinistra.

«L'hai detto a poche persone?» aggrottai le sopracciglia, ed appena il suo sguardo si posò nuovamente sul mio viso abbassai nuovamente il capo.

Mi vergognavo?

«Cosa?» borbottai.

«Boh. Sembra tu non abbia ancora perso la speranza qualcuno non se ne vada per davvero»

Aveva ragione. Nessuno ha mai pronunciato quella frase in modo sincero.
Siamo tutti dei bugiardi, a modo nostro.
Siamo tutti dei codardi.

Ma è così difficile, mostrarci per quello che siamo, esprimere quello che davvero proviamo.

Le mie mani gelide, il mio respiro pesante, il suo passo.

Non potevo più nasconderlo, non a me stessa.

Dovevo smetterla di mentire.

Finn era davvero importante.

Magari era solo il frutto della mia fantasia, solo un sogno, solo un incubo che illuminava con la sua presenza.

Quando si trovava accanto a me, riuscivo a dimenticare tutto.

«Boh» ripetei.

RAGA MI VENGONO DI NUOVO LE CRISI
(D'identità)
(Pirandello approved)
(Ma io amo Pirandello)
(La smetto ok)

LA STORIA VI PRENDE? VI PIACE?

LO SAPETE COME SONO FATTA ANDKSKSNS

80's [fillie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora