Salis1987

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Prima parte; Il giro della morte, de la rondine e il leone in componimento.

Camminare una vita per poi volare, dopo la morte, sembra la parabola di un uomo, o per meglio dire della sua anima, o di uno che ha studiato una vita per pilotare un'aereo, dipende dai punti di vista.

Lo si potrebbe accostare alla tortuosità della strada maestra per poi arrivare alla cima, o prostrarsi per esaudire il sogno lungo una vita.

La rondine non ha tanti problemi o percorsi da fare prima di volare, quando ha voglia, basta che apre le ali, zampetta un secondo e vola, vola più in alto delle teste degli uomini, all'infinito, magari un simil Leopardi si ispira e ne ricava una poesia memorabile.

La rondine migra, la rondine ama, la rondine vola sempre nello stesso nido, verso l'Italia, come stava facendo la piccola Samer, in coda, era sempre l'ultima, chissà se il detto degli uomini era valido anche per le rondini; le ultime ali voleranno più in alto di tutte.

"Aspettatemi! Aspettatemi!"

Samer frullava più che poteva le sue ali nere, immaginatevi la scena, quel volo faticoso cercando di star dietro allo stormo delle sorelle e dei fratelli.

Una folata di vento inaspettata fece tribolare la rondinella, venne lanciata tutta a destra, facendogli fare una capriola per poi iniziare a discendere dal cielo azzurro in avvitamento, senza fine, un giro della morte simile alle simulazioni delle aeronautiche militari, ma Samer era una giovane rondine, non un pilota di un f4.

Girava più veloce di un turbine, era turbine, perse conoscenza fra la corrente aerodinamica, dopo circa dieci minuti, non stramazzò al suolo, ma sopra un albero, che rallentò miracolosamente la sua discesa, menomale Samer era un poco leggera, però di certo non era una caduta normale.

Era una caduta da rimanerci secchi.

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