Emmewritesstories

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"Ho il respiro corto e le mani mi tremano. Sento il cuore che galoppa nel petto, tanto da arrivarmi in gola.
Tremo dall'angoscia, dal dolore, dalla mancanza. Il sudore mi imperla la fronte, ma ho freddo.
È freddo ciò che sento da quando non ci sei.
Freddo, il lato del letto in cui dormivi tu.
Freddi, i miei occhi che non trovano più i tuoi.
Fredda, la mia mano che cerca te continuamente.
Fredde, le mie giornate anche quando splende il sole.
È vero, la terra continua a girare. Il tempo corre via.
La mia vita continua... ma il dolore è la mia costante. Il dolore muto che mi perseguita. Si insinua nei miei sensi, nelle mie ossa, mi soffoca e mi lacera l'anima.
Sai, ho scoperto che il dolore è percepibile fisicamente, è l'unica emozione che ferisce, anche se non lascia cicatrici evidenti.
I segni li porti dentro di te.
E allora vuoi cacciarlo via, tenti di sfogarti in qualche modo. Io piango, è l'unica mia liberazione.
Anche i miei giorni migliori finiscono con le lacrime.
Lacrime amare di ricordi felici.
Ricordi quando mi baciavi, non appena avevo finito di mettere il rossetto, prima di uscire? E quanto mi arrabbiavo... ti dicevo di essere inopportuno, di lasciarmi stare, e ti allontanavo.
Quanto vorrei aver taciuto.
Quanto mi mancano i tuoi baci.
Ricordi quando suonavi la chitarra, mentre avevo mal di testa? Ed io ti dicevo di smetterla, che non era il momento adatto.
Quanto vorrei sentire ancora una melodia suonata dalle tue mani. Ricordi quando parlavi a vanvera, per infastidirmi, e ripetevi continuamente la stessa frase, cantilenandomi?
Quanto vorrei sentire ancora la tua voce. Ancora solo per una volta. Chiedo solo di rivederti, poterti toccare e sentirti per l'ultima volta.
Ricordi quando tornavi arrabbiato da lavoro e non salutavi neanche? Io non facevo niente per farti stare meglio, pensavo che non avrei potuto. Invece no, ho sempre sbagliato. Dovevo farti tornare il sorriso, come facevi tu con me.
Perché il tuo sorriso era unico, metteva di buon umore tutti.
"Un sorriso migliora la giornata di ogni persona che incontri", lo dicevi sempre. Questo era lo scopo della tua vita, rendere felici le persone.
Ricordi quella volta in cui sono scivolata in una pozzanghera e, invece di aiutarmi, hai cominciato a ridere a crepapelle?
Ricordi quando ridevamo insieme senza un apparente motivo?
Quando ci prendevano tutti per matti, ma noi lo sapevamo già che non ci avrebbero mai capiti.
Perché solo noi eravamo collegati, ci capivamo con un solo sguardo.
Siamo ancora collegati da quel filo? O è stato reciso?
Ho bisogno di saperlo.
Perché sei andato via da me?
Perché non sei rimasto con me per sempre, come mi avevi promesso?
Mi aspetterai? Sei lassù in cielo o sei ancora quì con me?
Puoi vedermi? Tenti di toccarmi? Sai che ti sento vicino a volte?
Mi credono pazza, ma ti sento. Sento il tuo profumo, mi inebria e poi sparisce.
Ti vedo nei volti della gente per strada, poi tornano ad essere estranei.
Sento ancora l'amore, quello indissolubile che ci ha sempre legati.
Ho paura.
Ho paura di dimenticarti, ho paura di ricominciare, ho paura di qualsiasi altra persona che non sia tu. Perché eri tu il mio porto sicuro, la mia unica forza.
Come quando mi stringevi la mano, mentre la tua malattia ti consumava. Dovevo essere io a darti forza, ma in realtà tu la davi a me.
Come quando, prima di esalare il tuo ultimo respiro, mi hai detto che saresti stato sempre al mio fianco, soprattutto nelle situazioni più difficili.
Vorrei che mi facessi sapere che stai bene ora.
Ti prego, dammi un segno.
Fammi risalire, fammi aggrappare di nuovo a te.
Dammi un buon motivo per andare avanti, dimmi che davvero sei e sarai per sempre con me, anche se non posso più vederti o toccarti. Dimmi che sorridi ancora, anche senza di me.
Amore mio, dammi ancora una ragione per sorridere.
Dammi una sola ragione per restare ancora al mondo senza di te.
Io aspetterò.

Ti amo così tanto.

Tua per sempre, col cuore e con la mente."


Da "my Stories journal" - Ricordi di te

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