Fenice_Bianca

17 2 0
                                    

Ero in macchina in solitudine, in una strada desolata e completamente buia: non c'erano lampioni, non c'erano macchine e non c'erano passanti; solo io e la strada. La radio si ruppe poche ore fa e io non riuscì ad aggiustarla, perciò non c'era niente a farmi compagnia.

Fortunatamente, il mio smartphone squillò, interrompendo quell'odioso silenzio che mi stava già inquietando. Sullo schermo c'era la fotografia di mia moglie: Clara. Dunque porsi il telefono vicino all'orecchio, mentre l'altra mano reggeva saldamente il volante, e risposi.

12 hours ago

Pronto?- Dissi, convinto.

Ero contento di sentire nuovamente la voce di mia moglie; il mio piccolo fiore dell'anima, la mia vita, che, purtroppo, era ancora a due ore di viaggio da me.

-Tesoro!- Rispose lei, entusiasta -Come stai? Quando torni?- Continuò, assumendo un tono abbastanza preoccupato.

-Clara, amore mio, io sto bene. Mi mancano ancora un paio d'ore e sarò lì con te. E tu? Ti manco?

-Non sai quanto! Sono stufa di stare qui da sola, a non fare altro che pensarti e ripensarti.

-Mi manchi molto anche tu...- Mi limitai a dire.

Decisi di cercare le cuffiette del cellulare, in modo da lasciar libere entrambi le mani. Mi chinai leggermente verso lo sportello alla mia destra, deconcentrando la vista sulla strada.

È da qui che successe tutto.

Mi arresi e decisi di lasciar perdere le cuffie. Concentrai nuovamente la mia vista sulla strada ma quel che vidi mi sconcertò. Sentì un tonfo assordante proprio davanti a me, vidi una donna sul cofano che, a causa dell'urto, ruppe il vetro, frenai la macchina il più velocemente possibile, mentre la donna cadde sull'asfalto e rimase una decina di metri indietro.

Una volta che la macchina si fermò definitivamente io rimasi per diversi minuti immobile, completamente sconvolto.

-Jake... Jake! Rispondimi, ti prego!- Continuò ad insistere la voce di mia moglie.

Presi il cellulare, che nell'incidente, mi scivolò di mano, e me lo porsi nuovamente vicino all'orecchio.

-Ti richiamo dopo- Dissi, prima di chiudere la telefonata.

Rimasi ancora qualche secondo in macchina e poi, mi decisi ad uscire. I fari posteriori illuminavano la donna sdraiata sull'asfalto, ma non abbastanza da poter veder bene i particolari. Mi avvicinai ulteriormente e riuscì a comprendere meglio.

La vidi sopra ad una pozza di sangue che continuava ad espandersi. Aveva un enorme ferita sulla testa, diverse fratture sparse in tutto il corpo e un ginocchio ripiegato all'indietro, che dava i brividi solo a darle un'occhiata veloce.

-Oddio...!- Sussurrai disgustato.

Mi girai immediatamente, per impedirmi di guardarla un momento di più. Presi il telefono e digitai quel famoso numero, che continuava a salvare vite: il 911. Aspettai a mala pena uno squillo e una voce femminile rispose senza esitazione:

-911, qual è l'emergenza?- Chiese una donna, con il solito tono serio e distaccato.

-Salve- Iniziai la discussione -Io... ho appena investito una donna... ora sta sulla strada e io...- La mia voce tremava incontrollabilmente, mentre dall'altra parte della linea regnava unicamente il silenzio.

-D'accordo, signore. Ora si deve calmare- Rispose lei, interrompendomi bruscamente -Ho capito bene? Ha investito una donna?-

-Sì...-

Concorso Creativo 2018 #CC18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora