Mi sveglio ed è già mezzogiorno, ho la gola secca. Mi catapulto in cucina ridotta come uno straccio, i capelli scompigliati e una maglia larga che mi arriva appena sotto al sedere. Trovo un biglietto sopra al tavolo di mio zio.
Buongiorno tesoro, sono a lavoro, alle 14 finisco. Ci vediamo più tardi.
Trovo un sacchetto sopra al tavolo con dentro due brioches e ne mangio una, accendo la tv in salotto e appena mi distendo nel divano bussano alla porta.
È Ethan. E io sono con una maglia orribile che mi copre appena il sedere davanti a lui.
"Wow" dice lui, balbetta qualche istante. "Ehm volevo dire, ciao Iris".
"Ciao Ethan". Spalanco la porta e faccio cenno con il braccio di entrare. "Vuoi entrare?".
Ci pensa qualche istante e si gratta la nuca, poi annuisce ed entra.
"Forse dovresti metterti qualcosa" osserva lui, guardandomi le gambe.
"Buona idea, non vorrei mi saltassi addosso" ammicco io.
Soffoca una risatina. "Tranquilla non lo farei neanche se fossi nuda".Un pò mi feriscono le sue parole ma non ci do peso, so che non è la verità.
Vado in camera e metto un paio di pantaloncini, raccolgo i capelli in uno chignon che risultano ancora più spettinati di prima.
Mi guardo alla specchio situatosi proprio affianco al mio letto.
Sono proprio orribile questa mattina."Allora, ti serve qualcosa?" Chiedo una volta scesa.
"Sto aspettando tuo zio" risponde con freddezza.
Apro un pacchetto di patatine e ne mangio una. "Hai la luna storta? Ieri sera non mi sembravi così antipatico", poi lo guardo e sottolineo "Forse l'alcool ti aiuta a essere più simpatico".
Scoppia a ridere. "Mi fa piacere tu ti diverta così tanto solo guardandomi" dico con tono offeso.
"Non te la prendere dai".
Dopo un lungo un silenzio, mio zio mi chiama avvisandomi del suo rientro. Apparecchio la tavola per noi due, Ethan si siede a tavola. "Mangio anch'io con voi".
"Mi staresti chiedendo di apparecchiare anche per te?" Chiedo palesemente divertita.
Sorride e annuisce, facendomi gli occhi dolci. "Adesso sei più simpatico" affermo, mettendogli un piatto, le posate ed il bicchiere."Come mai sei venuta qui?".
Rifletto un momento prima di rispondere, fisso il pavimento. "Scelte".
"Capisco, la tua vita ti annoiava?".
"Lascia stare, sarebbe troppo lungo da spiegare".
Sorride e si accende una sigaretta. "Ho tutto il giorno libero".
Ricambio il sorriso. "Meglio di no, forse un'altra volta".
Si siede a tavola e mi guarda in silenzio cucinare."Ragazzi ho lavorato un sacco oggi, era pieno di gente al bar!" Esclama Tom lanciando la giacca nera in pelle nel divano, una volta varcata la soglia della porta di casa. "Scusa tesoro, avevo dimenticato di avvisarti che avrebbe pranzato con noi Ethan. Come avrai notato, è come se fossimo coinquilini, questo rompi palle è sempre a casa mia!" Esclama poi, prendendolo in giro.
Ridiamo molto e il resto del pranzo passa con mio zio che mi fa un sacco di complimenti sulle mie doti culinarie, il pomeriggio guardiamo una partita di football per tv, e Ethan mi prende in giro perché non ci capisco niente."È meglio che vada, inizio alle 22 sta sera e ci sarà molta gente" annuncia Ethan alzandosi dal divano.
Mi fa l'occhiolino. "Ciao Iris".
Sorrido. In un'altra occasione, l'avrei sicuramente rinchiuso dentro casa, dentro la mia camera, nel mio letto.
Mio zio lo accompagna alla porta e vedo che discutono di qualcosa, Ethan continua a scuotere la testa ma mio zio insiste sull'argomento.
"Ci vediamo questa sera al bar" lo saluta Tom.
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Prima di te niente
RomanceDalla storia: Ethan: Fatti conoscere meglio allora Iris Iris: Te lo sconsiglio Ethan, davvero Ethan: Ma perchè? Dimmi, perché? Iris: Perchè faresti la stronzata più grande della tua vita Sesso, alcool e guai, sono i tre più appropriati aggettivi per...