Capitolo 18

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Entrano un gruppo di ragazze al bar ed Ethan le adocchia subito, avvicinandosi a loro.
"Buonasera signorine, cosa ordinate?" Chiede lui.
Lo guardano tutte e 3, c'è una ragazza bionda con gli occhi chiari, vestita bene, elegante; una mora, con l'avambraccio tatuato, i capelli a caschetto, gli occhi molto scuri e il rossetto rosso fuoco, una canotta molto stretta che però non basta per evidenzia il poco seno, l'ultima invece sembra più grande, della età di Ethan credo, con un bel corpo ma non si può dire altrettanto della faccia.

"Io un margarita" dice la più grande. Ethan fa un cenno di capo e le sorride.
"Io un analcolico alla frutta per favore" dice la bionda innocente.
"E tu bella mora, non bevi niente?" Domanda alla moretta tatuata.
Mi allontano solo qualche secondo per servire delle birre a 4 uomini sulla quarantina, e quando mi riavvicino a loro sento Ethan provocarla. "Beh direi qualcosa di forte, per iniziare la serata. Che ne dici di un long island?".
"Ottima idea" osserva lei, lanciandogli dei chiari segnali.
"Già ottima idea Ethan, insegnami a fare il long island, devo ancora farne uno" m'intrometto io.

Ethan mi guarda confuso misto spazientito.
Mi tira per un braccio e diamo le spalle alle 3 ragazze. "Dovresti smetterla di intrometterti quando lavoro, non pensi?".
Strattono il braccio mollandomi dalla sua presa. "Beh sto lavorando anch'io, sbaglio o devi insegnarmi a fare dei cocktail?".
"Non devo fare proprio niente io" ribatte strafottente.
"Allora chiederò a mio zio di insegnarmi" rispondo con tono di sfida. "Ziooo...".
"Shh! Sta zitta Iris...cazzo!" Reagisce tappandomi la bocca.
Mi prende nuovamente per un braccio e mi fa girare di forza, verso il bancone.

Mi spiega come fare un Long Island e come con tutti gli altri drink imparo subito e lo preparo divinamente.
Finché preparo il long island e Ethan prepara gli altri due drink, spesso ci lanciamo delle occhiatacce.
Ethan va al tavolo a servire le tre ragazze e sembra trattenersi qualche secondo con la mora. Prende una sedia e la gira dalla parte opposta, sedendosi a gambe aperte con le braccia incrociate sullo schienale.
Borbottano qualcosa e infine lui le sussurra qualcosa all'orecchio, facendola ridere.

"Allora Iris, sono davvero curioso di sapere com'è andata con Caleb" dice poi, una volta tornato al bancone.
"Sembra sia davvero curiosità la tua, ma so che non è così...ti da fastidio che io esca con Caleb, non è vero Ethan?".
Alza gli occhi al cielo e sogghigna. "Ma quanto sei presuntuosa, ragazzina?".
"Bla bla bla, dì quello che ti pare, non ti racconto niente" ribatto gesticolando.

Per il resto della serata continuiamo a servire clienti, questa sera c'è meno gente del solito quindi di conseguenza meno lavoro, Tom e Tess se ne vanno presto con le solite raccomandazioni a Ethan di trattarmi bene, Alex se ne va insieme a Ian lasciando Caleb da solo.

"Dovresti andartene, stiamo per chiudere" lo avvisa Ethan.
Caleb fa spallucce e mi guarda, come per avere il mio consenso.
"La ragazza mora di prima è ancora seduta sul tavolo, perchè lei può restare e Caleb no?".
Ethan guarda la ragazza che sicuramente lo sta aspettando, poi guarda me. "Non farmi incazzare Iris, o se ne va, o lo faccio andare via io"
"Tranquillo Caleb, prendo il bus per tornare a casa, ci vediamo domani" lo saluto, abbracciandolo.
"Sicura? Posso aspettarti".
Scuoto la testa. "Tranquillo, a domani".
Se ne va e restiamo soli sul bancone, con la ragazza mora seduta in uno dei tavolini all'interno del bar.
"Scusa cara, ma stiamo chiudendo, dovresti uscire" la informo io indispettita.
Ethan soffoca una risatina. Sembra divertito.
La ragazza si avvicina e lascia a Ethan un indirizzo scritto su un tovagliolo. "Sono sola questa sera, se ti va" dice allontanandosi, rivolgendomi uno sguardo di sfida.
"Poveretta" bisbiglio finché si allontana.
"Poveretta? Domani prima che me ne andrò sarà felice, non dovresti provare compassione per lei" osserva Ethan in tono beffardo.
Alzo gli occhi al cielo e faccio una smorfia per contraddirlo.
"Sembravi felice anche tu ieri sera".
"Felice per un bacio che ci siamo dati? Per favore" replico io con strafottenza. "Ho ricevuto baci migliori".
Fa un ghigno. "Sei odiosa Iris, una bambina cocciuta e semplicemente odiosa".

Chiudiamo il bar e ci ritroviamo fuori dalla porta l'uno davanti all'altra in una situazione a dir poco imbarazzante.
"Quindi vi vedrete anche domani?" Mi chiede dal nulla riferendosi a Caleb, cogliendomi alla sprovvista.
Lo ignoro e guardo altrove. "Ti ho fatto una domanda Iris" insiste, spostando la testa davanti a me.
Si avvicina e mi prende per il bordo della camicetta tirandomi verso di lui. "Bisogna sempre usare le maniere forti con te, ragazzina?".
Soffoco una risatina.
Ethan cambia espressione, si fa serio. "Sembra che non ti importi di niente e di nessuno".
"Forse ci assomigliamo" ribatto veloce.
Scuote la testa. "Io non credo".
"Perchè dici così? A entrambi piace divertirsi" commento, facendogli notare là similitudine che realmente c'è fra noi.

Scuote di nuovo la testa e fa cenno di seguirlo. "Ti accompagno a casa dai".
Gli sorrido e mi accendo una sigaretta attaccandomi al suo braccio, per quanto sia altalenante lo strano rapporto fra noi due, mi piace la sua compagnia.
"Ti ho detto quanto ti sta bene questo rossetto?".
Scuoto il capo, accennando un sorrisino.
Mi guarda un'altra volta le labbra. "Ti sta benissimo".

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