Capitolo 21

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Lo osservo per qualche istante ma lui questa sera sembra abbia deciso di evitarmi. Non mi ha salutata e non rivolge nemmeno uno sguardo a differenza del solito, che ama stuzzicarmi tirandomi pacche sul sedere e pizzicotti.
"Posso sapere cos'hai?" Chiedo notevolmente seccata.
Ethan alza le spalle. "Non ho niente Iris".
"Fa come ti pare" ribatto con un gesto di puro menefreghismo.
Mi lancia un'occhiataccia e impreca sotto voce.
Fra la preparazione di una bibita e l'altra, lancio qualche occhiata a Dani assicurandomi che si trovi a suo agio e a quanto vedo sembra aver stretto subito amicizia con Alex. Ogni volta che lo guardo parla con lei, Ian invece sembra un po' distaccato, forse geloso. Credo abbia un debole per Alex, l'ho pensato dal primo giorno che ho messo piede nella loro compagnia.

La serata prosegue con alcool e musica, Tess se ne va intorno alle 22.30 dicendomi che sta sera lei e mio zio non verranno a ballare ma probabilmente guarderanno un film da lei, un sacco di ragazzi entrano ed escono dal bar, il plateatico fuori sta sera è al completo, io ho poco tempo da dedicare a Dani che però sembra socializzare appunto con Alex, e con Ethan a fatica scambio qualche parola per accordarci su chi fa da bere cosa.

Intorno all'orario di chiusura, molti ragazzi iniziano ad andarsene ed io ricevo un'invito da un tipo di nome Jace, moro, con una chiara carnagione e un paio di occhi azzurri a dir poco stupendi. Qualche tatuaggio poco evidente e un completo molto sportivo.
Mi offre da bere e mi supplica di rivederci al Seven dando già per scontata la mia presenza. Ethan gli lancia un'occhiataccia e lo fa immediatamente sloggiare, con le sue solite buone maniere.

A 15 minuti dalla chiusura del bar, Dani si avvicina a me sedendosi in uno dei piccoli sgabelli difronte al bancone. Si avvicina a me con la testa e mette una mano in fianco alla bocca bisbigliandomi all'orecchio:"È arrivato il momento in cui io e tutti gli altri dobbiamo uscire, e tu resterai chiusa qui dentro con il tuo antipatico amico, giusto?".
Mi scappa una risatina ed annuisco. "Forse è meglio che mi aspetti fuori, il ragazzo non ha una buona serata. Ci metto un'attimo".
Dani annuisce ed esce dal bar insieme ad Alex e a Ian. Leila invece attende qualche secondo prima di uscire, guardando adorante Ethan.
"Vai" fa lui, facendole cenno con la testa di uscire. "Vai con gli altri, ci vediamo al Seven".
Obbedisce e a testa bassa con uno sguardo ammaricato esce.

"Porto Dani con noi, ci raggiungi al Seven Iris?" Trilla Alex da fuori.
Guardo Dani per avere il suo consenso. Lui annuisce.
L'idea di stare sola con Ethan questa sera non mi alletta, ci tengo che Dani non sia a disagio, ma è un ragazzo socievole e con Alex questa sera l'ha dimostrato. Non voglio stare sola con Ethan, ma non voglio nemmeno che Dani resti fuori dal bar da solo come un pesce lesso.
"D'accordo, a fra poco allora" rispondo chiudendo la porta del bar.

Un'ultimo sforzo Iris, poi sarai in una discoteca con il tuo migliore amico e altre mille persone estranee, sussurro lontana da Ethan, parlando tra me e me.
Mentre puliamo i tavoli dentro, lui continua ad ignorarmi ed io faccio altrettanto.
È come se fossi sola.
Mi squilla il telefono e quando lo tiro fuori dalla tasca dei jeans, il display è illuminato dal nome Caleb.
"Pronto? Si Caleb, sto chiudendo, qualche minuto e sarò al Seven. No tranquillo non serve, vengo a piedi, a fra poco".
Riaggancio e continuo a pulire.

"Ma che carino" bisbiglia Ethan beffardo alle mie spalle.
Faccio un respiro profondo e non ribatto, perchè è quello che vuole.
"Perchè non hai accettato che ti venisse a prendere? Almeno non facevi la strada da sola per andarci".
"Tu non ci vai?".
Sogghigna. "È ovvio che ci vado, sono il dj, pensavo l'avessi capito".
Sorrido. "Ti sei risposto da solo".
Scoppia a ridere e scuote la testa. "Cè una ragazza che mi aspetta".
Faccio spallucce. "Faremo la strada tutti e 3 assieme allora".
Sembra voler replicare qualcosa ma non lo fa. Il ghigno che era presente un'attimo fa nella sua faccia è scomparso ed è stato sostituito da uno sguardo freddo e brusco.

Continuiamo ad evitarci per gli ultimi 10 minuti e quando Ethan infila la chiave per chiudere, inizio ad incamminarmi verso il Seven. La strada è buia e l'unica luce presente è grazie a qualche lampione acceso e qualche macchina di passaggio.
Mi volto non sentendo i passi di Ethan. È appoggiato alla porta del bar con una sigaretta fra le labbra e con lo sguardo fisso su di me.
Forse dovrei proseguire, ma decido di tornare indietro e di affiancarmi a lui.

Ethan mi guarda stranito ed io mi appoggio dall'altra parte della porta del bar guardando fisso il cielo, accendendomi una sigaretta. "Domani pioverà forse".
Aggrotta la fronte e si gratta la nuca. "Perchè dici questo?".
Indico il cielo. "Non c'è nemmeno una stella".
Sembra riflettere sulla risposta da dare. Ma la sua risposta sono semplicemente il silenzio e i suoi occhi posati su di me.
"Non riesco a capire niente quando sono con te" afferma dopo qualche secondo. "Non mi fai capire niente".
"Cosa vuoi dire?".
Alza le spalle e guarda il cielo. "Non lo so, sembra non ti importi nulla di nessuno a volte, forse avevi ragione", fa un tiro di sigaretta e fa uscire il fumo dalle narici. "Forse un pò ci assomigliamo".

Gli sorrido. Sorrido alle sue parole e sorrido ai suoi comportamenti che a volte sembrano essere un pò come i miei.
Prendo le chiavi del bar dalla sua tasca e gliele sventolo davanti. Faccio un sorrisino malizioso, infilo le chiavi nella serratura e apro la porta. "Non è nemmeno l'1. Possiamo ricaricarci un pò prima di arrivare al Seven" propongo camminando lentamente all'indietro.
Ha un'espressione combattuta, si è irrigidito d'un tratto, ma poi entra e chiude alle sue spalle la porta del bar.

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