Capitolo 13

365 17 10
                                    

Ethan entra nel bagno e sento l'acqua della doccia scorrere, penso a quanto vorrei essere sotto la doccia con lui.
Mi infilo i pantaloni e la canotta del pigiama e quando scendo Ethan è appena uscito dalla doccia, con un solo asciugamano attorcigliato appena sopra al suo membro, le punte dei capelli che ancora perdono qualche gocciolina.
Cerco di non manifestare la voglia che ho di saltargli addosso.
Mi fermo davanti a lui e lo guardo qualche istante, poi prendo la sua maglia e i suoi pantaloni dal divano e glieli lancio addosso. "Vestiti" ordino.
Fa un sorriso malizioso. "Hai paura di saltarmi addosso se non mi vestirò?".
"Beh sai, non sei di certo il primo ragazzo a torso nudo che vedo, quindi o ti vesti o mi porti in camera da letto".

Apre la bocca e alza gli occhi al cielo in segno di stupore, avvicinandosi a me. "Sei troppo sfacciata per avere solo 19 anni, lo sai?".
Mi avvicino al suo orecchio. "Vuoi vedere quanto sono sfacciata sotto le coperte? So che lo vorresti" mormoro toccandogli il lobo dell'orecchio con le labbra.
Fa un passo indietro di scatto. "La devi smettere di fare così con me, perchè non finirà bene per te".
Soffoco una risatina. "Non mi conosci Ethan, non sono come le tue amiche, quello che dovrebbe stare attento sei tu", commento riempiendo un bicchiere d'acqua.

Prima che Ethan possa replicare qualcosa, gli squilla il telefono, è mio zio.
"Si siamo a casa" risponde, senza distogliere lo sguardo dal mio viso.
"D'accordo aspetto che torni, a fra poco" riaggancia.
"Tuo zio sta venendo a salvarmi grazie a dio".
"A salvarti da me?" Sogghigno.
Annuisce e scoppia a ridere.
Vado al bagno, mi lavo i denti e appena esco mi avvicino a lui. "Io vado a letto, se vuoi farmi compagnia la mia camera è sopra, altrimenti buonanotte e a domani" ammicco, dandogli un bacio sulla guancia. "Dio salvami" borbotta silenzioso, mentre mi guarda salire le scale.

Vado a letto e quando mio zio arriva li sento parlare dal piano di sotto, si salutano e subito dopo viene a darmi la buonanotte.
"Zio" lo chiamo.
"Si tesoro?".
"Il prossimo week-end verrà a trovarmi Dani, il mio migliore amico...potremmo trovargli una stanza qui vicino?".
"Beh potrebbe anche dormire qui, magari nel divano?".
Saltello e batto le mani, come una bambina. "Davvero?".
"Certo tesoro, non ci sono problemi".
Gli salto in braccio e lo stringo forte. "Grazie zio, buonanotte a domani".
Farò sogni più sereni sapendo che Dani fra pochissimi giorni sarà qui con me. Sono al settimo cielo, ho una disperata voglia di vederlo, il mio Dani.

Il sole questa mattina è caldo, entra dagli spilli delle tapparelle illuminando a tratti il mio viso.
Sono le 10.30, scendo e mi preparo del bacon e due uova strapazzate, sono affamata. Faccio una doccia e invio un messaggio a Dani.

"Buongiorno amore mio. Fra soli 4 giorni ci vedremo, non vedo l'ora! Mio zio ha detto che puoi fermarti da noi!".

Non appena poggio il telefono sopra al tavolo, lo sento squillare. È Dani.
"Stai scherzando?" Mi chiede euforico.
"Secondo te scherzo?".
"Non vedo l'ora di vederti Iris! Cazzo mi manchi un sacco, qui è uno schifo senza di te".
Sospiro. "Mi manchi anche tu, lo sai...senza il mio migliore amico che mi consiglia i ragazzi da evitare, è molto più difficile selezionarli!".
Scoppia a ridere e sorrido anch'io. "Dovrò metterti in riga!".
Ci salutiamo promettendoci di aggiornarci nei giorni seguenti.

Metto i primi vestiti che trovo nell'armadio e decido di uscire e fare un giro nel centro, comprare qualche vestito, esplorare un pò la città, avendo ancora qualche risparmio dell'ultimo lavoro part-time come commessa a Portland.
Guardo qualche informazione sulle strade per arrivare al centro su internet, so poco niente di Seattle, conosco solo la strada per arrivare al bar e a malapena quella per arrivare al Seven.

Prima di te nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora