Capitolo 11

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Mai nessuno finora mi ha guardato come fa lui, molti mi hanno guardato con desiderio, ma con la sua sicurezza, nessuno. Sono sempre riuscita ad intimorire, ad imbarazzare un ragazzo, anche quelli più grandi. Ma lui no, quando lo guardo non prova imbarazzo.
Usciamo e ci dirigiamo tutti e 3 verso il bar, Tom mi spiega le ultime cose inerenti al bar e Ethan ascolta senza dire una parola.

"Ci siamo, adesso tocca a te Ethan" osserva mio zio dandogli una pacca sulla spalla.
Allarga le braccia facendomi passare per prima.
"Grazie collega" bisbiglio mentre gli passo affianco.
Salutiamo entrambi Tess che ci lascia molto volentieri il bancone. "È tutto vostro" annuncia sorridendo.

Mi guarda e tira un sospiro, non di sollievo.
I primi 'clienti' sono Tom e Tess che chiedono 2 birre. Una birra alla spina è semplice da preparare, mi spiega come non fare la schiuma e io apprendo subito, servendo due birre perfette.
Tom mi fa il segno dell'ok con la mano dal tavolo, io sorrido e gli mando un bacio.
Entrano due donne sui 30 anni circa, una delle due mentre guarda Ethan si sistema ripetutamente i capelli e si morde il labbro. È carina ma non ha un bel seno prosperoso come il mio. Ha i capelli neri a caschetto, gli occhi chiari e il rossetto rosso che però non risalta granché le sue labbra sottili. Passabile diciamo.

"Vorrei un Mojito per me e un Moscow Mule per la mia amica, per favore" dice rivolgendosi solo ed esclusivamente a Ethan, ignorandomi completamente.
"Si signora, glieli preparo io i cocktail" m'intrometto io, mettendomi al posto di Ethan davanti alla signora. Ethan soffoca una risatina. "Sei proprio determinata ad imparare eh".
"Più che mai" ammicco.
"Dai collega, insegnami" ordino.
Obbedisce.
Si avvicino a me e mi spiega che per fare un Mojito bisogna mettere nel tumbler lo zucchero, il succo di lime e la menta.
Li mescola piano e mi spiega che serve delicatezza per far sprigionare l'aroma di menta. Io lo guardo e continuo ad accennare con la testa.
Mi fa inserire qualche cubetto di ghiaccio e infine mi fa unire il rum con l'acqua frizzante facendomeli mescolare con la cannuccia. Aggiunge qualche fogliolina di menta e il Mojito è pronto.

"Beh, direi che come insegnante sei ottimo" mormoro con la voce più sensuale che posso. Deglutisce e respira a fondo.
Mi insegna anche a preparare il Moscow Mule e io imparo le procedure molto velocemente.
Le due nel frattempo si siedono al tavolo. "Le porto io i cocktail" afferma guardando le due.
"È tutta tua tranquillo" dico ridendo.
Mi lancia un'occhiataccia e porta al tavolo i due cocktail.
Torna al bancone e nel frattempo io servo delle birre ad un gruppo di ragazzi e ragazze. Due dei ragazzi mi guardano, scambiandosi battutine che non riesco a comprendere.

"Allora te l'ha già lasciato il numero oppure te lo scrive dopo sullo scontrino?".
"A te che importa?" Mi risponde, avvicinandosi.
Alzo il viso che ora si trova a qualche centimetro dal suo.
La distanza che ci divide è pari ad un soffio e io non ho mai avuto così tanta voglia di soffiare via qualcosa come adesso.
Gli sorrido. "Nulla, sono solo una ragazza particolarmente curiosa" rispondo poi.
"Sta attenta perchè a volte è pericoloso essere troppo curiosi".
"Correrò il rischio, amo il pericolo".

Stringe ancora una volta la mandibola e si volta, serve altri clienti e io faccio altrettanto.
Tess si avvicina e mi saluta, nel frattempo mio zio Tom va a salutare Ethan, gli chiede qualcosa in tono basso, senza farsi sentire da me.

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