Dream||The Maze Runner

14.

Sam's POV

Mentre Newt cerca di spiegare la situazione a Jeff, vedo Alby sollevare leggermente le palpebre.

Per qualche motivo questa cosa non mi preoccupa: il ragazzo è ancora legato e sembra troppo debole e stanco anche solo per parlare.

Punta lo sguardo su di me, e dopo avermi messo a fuoco sembra recuperare tutte le energie, come controllato da una forza oscura o più semplicemente dalla follia.

"Newt...", chiamo il ragazzo cercando di attirare la sua attenzione.

Come rianimato da questo mio gesto Alby si tira su col busto e comincia a sbiascicare versi, per poi urlare frasi sempre più sensate, facendo palesemente fatica a mettere una parola dopo l'altra.
"Ti ho visto!", urla rivolto a me, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, mentre Newt e Jeff lo prendono per le spalle, "tu... e Thomas Io vi ho visti! È solo...colpa vostra."

Mi appiattisco contro al muro in legno della capanna, allontanandomi il più possibile dal ragazzo che è ormai fuori di sè, senza un apparente motivo.
Rimango paralizzata guardando Alby che si dimena come posseduto mentre Newt e Jeff cercano di trattenerlo e calmarlo.

"Calmati amico! Stai delirando, devi riposarti!", gli urla Newt.
Il ragazzo di colore passa lo sguardo al biondino, senza smettere di agitarsi ma parlando con un tono più umano:
"Dovete credermi! È colpa sua... L-lei lavora per i Creatori! Devi credermi, l'ho vista!"
Newt lo guarda confuso, nonostante il suo viso sia sforzato in una smorfia che esprime la fatica che sta facendo cercando di tenere il ragazzo fermo, per poi riuscire a spingere la spalla dell'amico di nuovo contro la brandina.

Le grida dei tre radurai si fanno più lontane, una volta che rimango intrappolata nella confusione dei miei pensieri. Cosa intende dire Alby? Ha tutto a che fare coi miei sogni?

"Sam, fallo!", la voce di Newt mi riporta alla realtà.
Mi ci vogliono un paio di secondi per riconnettere il cervello.
Infilo la mano ancora tremante in tasca ed estraggo la siringa. Guardo Jeff, confuso e affaticato.
Poi Newt, che ha la fronte imperlata di sudore e appare preoccupato, non so se per il suo amico che ancora si dimena sulla brandina o per me che, ancora scioccata, sto facendo fatica a coordinare i miei movimenti. "Devi farlo ora, non riusciremo a tenerlo giù ancora per molto!"

Conficco la misteriosa siringa nel petto di Alby, non sapendo nemmeno che cosa gli provocherà. Per fortuna il ragazzo sembra calmarsi, infatti rilassa i muscoli e chiude gli occhi. Questo però non fa fermare il mio cuore che batte ancora all'impazzata: non sappiamo se la sostanza che gli ho iniettato l'ha solo calmato o ucciso.
Mi allontano lentamente da lui ripensando a quello che ha detto prima.
Lascio cadere la siringa a terra.

So che era malato e stava impazzendo, Newt me lo aveva spiegato, ma non riuscivo a smettere di chiedermi se le parole che aveva pronunciato prima potessero essere vere, almeno in parte.