28.

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Sam's POV
Hailey mi ordina di tornare a sedermi e di stare tranquilla, ma lo fa con un tono di voce un po' troppo alto, attirando l'attenzione di altre persone. "Che succede?", chiede una voce familiare alle mie spalle. Mi volto lentamente per via del mal di testa, e ciò che vedo è Alby, in carne ed ossa. Ha gli occhi scavati e molto stanchi, ma sta molto meglio rispetto a com'era nella Radura. Hailey è già corsa nell'altra stanza, forse per allertare qualcun altro e farsi aiutare a svegliare tutti gli altri. Alby posa lo sguardo su di me, e non sembra più desideroso di farmi del male come me lo ricordavo. Sicuramente non dimostra di essere felice di vedermi, ma non sembra nemmeno arrabbiato. Il suo corpo non è ferito, ma è come se le sue gambe sorreggessero il resto alla meno peggio, giusto per avere modo di respirare e camminare. Sembra tanto triste, talmente tanto che mi viene voglia di piangere solo a guardarlo. Se solo penso a tutto il male che gli abbiamo fatto, a lui e a tutti gli altri, non sono più capace di definire ciò che provo per me stessa. "Gli altri ragazzi si sono svegliati. O almeno, sembra che l'algoritmo di Hailey abbia funzionato." "Bene.", c'è un lampo di gioia nei suoi occhi, ma è veramente fulmineo. Sono certa sia felice di poter finalmente riabbracciare i suoi compagni, e di avere con loro la possibilità di iniziare una nuova vita; allo stesso tempo credo che sia traumatizzato dall'avere scoperto di aver vissuto per tre anni in una bugia. "Mi dispiace di averti fatto del male, lì dentro." "Non è colpa tua. A me dispiace di averti fatto del male qui fuori."

I ragazzi si svegliano piano piano, e le loro voci riempiono le stanze della Berga, e i loro occhi tornano ad osservare il mondo reale, e le loro vite tornano ad essere vissute.

Nota Autrice: ho cambiato tutta la fine perché detestavo il modo in cui scrivevo. eh niente non odiatemi

Dream||The Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora