1,2,3... Stella (romantico)

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Tutto era pronto, ero stata fantastica, avevo organizzato l'appuntamento perfetto, la location perfetta, l'atmosfera perfetta

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Tutto era pronto, ero stata fantastica, avevo organizzato l'appuntamento perfetto, la location perfetta, l'atmosfera perfetta.

Soddisfatta, guardai l'insieme dei depliant e delle foto dei profili. Sì, loro erano fatti l'uno per l'altra, ne ero più che sicura. Io non sbagliavo mai, non quando si trattava delle vicende sentimentali di altre persone.

La mia vita, non era altrettanto fantastica.

Ero una zitella patentata, sola con il mio lavoro, con i miei romanzi erotici. Sola con Timoteo, il vibratore blu elettrico, che mi faceva compagnia dal cassetto del mio comodino, ma che per pudore, o perché lo ritenevo troppo sciocco, non avevo mai usato.

Lo guardavo il mio Timmy, ci dormivo insieme, stringendolo come un orsacchiotto, ci parlavo, a volte, ma lui non aveva mai conosciuto Rosina, la mia vagina, e lei non aveva mai desiderato lui. Erano cordialmente incompatibili.

Persa in questi pensieri, tra l'umoristico e il lascivo, non mi accorsi del trambusto nell'atrio.

Serena, la mia segretaria, faticava a trattenere qualcuno dall'entrare come una furia nel mio ufficio.

"Che cosa succede" chiesi, uscendo dalla porta e trovandomi di fronte Lisa, uno degli appuntamenti riusciti meglio.

Lisa, la futura sposina.

"Come mai qui?" chiesi, facendo cenno a Serena di lasciarla passare.

Lisa mi corse incontro, abbracciandomi stretta, grosse lacrime scendevano dagli occhi ben truccati.

"Tommaso!" singhiozzò, "Tommaso mi ha tradita, a una settimana dalle nozze. Capisci il dramma?"

Impiegai un'ora per tranquillizzarla. Lisa e Tommaso erano il mio miglior risultato, la vittoria, la consacrazione della mia carriera, e ora tutto era andato a farsi benedire.

Mesi di lavoro, di organizzazione di appuntamenti; mesi impiegati a preparare le location perfette, rinunciando ad avere una vita, e questi che fanno? Si lasciano?

Io li uccido. Tutti e due, senza alcuna pietà.

Rimando Lisa a casa e chiamo Tommaso, fissando un incontro con lui per questa sera.

Mi vesto bene, lui è raffinato e bello, non vorrei sfigurare. Mi siedo al tavolino che ho prenotato per noi e aspetto.

Aspetto.

Aspetto.

Si fa vivo con mezz'ora di ritardo, l'alito puzzolente di alcol e la testa ciondoloni.

"Stella," sussurra, "Quella stronza di Lisa mi tradito. L'ho vista appartarsi con uno dei camerieri del catering, il giorno della festa di prova. Cazzo, era la nostra festa di prova!"

Continuo a non capire, Lisa mi ha detto la stessa cosa di lui. C'è qualcosa che non torna, ma non capisco cosa sia.

"Senti Tommaso, Lisa mi ha detto che sei tu ad averla tradita e non il contrario!"

"Mente!" Rispose, con aria un po' afflitta.

"Ti va di parlarne tutti insieme, domani? Cavoli, tra una settimana vi sposate, forse è il caso di chiarire tra voi! "

No cari, non dovete rovinare il mio capolavoro. Cascasse il mondo, voi vi sposate! Pensai, mentre attendevo, trepidante,  il loro arrivo nel mio ufficio.

"Allora, sputate fuori la verità e siate sinceri e onesti, per favore!"

Tommaso e Lisa si guardarono, poi fissarono me.

"Siamo innamorati di te!" Dissero all'unisono con un gran sorriso.


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