Chapitre 6

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NERVOUS

Al mio risveglio, trovo un'e-mail di Shawn inviata molto presto. Mi chiedo cosa ci faccia sveglio alle quattro e mezza del mattino.
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Da: Shawn Mendes
A: Cheri Josseaume
Oggetto: Buongiorno
quando leggerai questa mail ti sarai svegliata. e penserai che sarà un giorno perfetto.

shawn
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Sorrido istantaneamente. Adesso sì che sarà un giorno perfetto.
Mio fratello si sveglia lentamente e, vedendomi sorridere, fa una strana smorfia che mi fa ridacchiare.
S'il te plaît, dis-moi que ce n'est pas encore ce garçon — sussurra, coprendosi gli occhi con un braccio.
Est-ce que tu as dit «encore»? Pourquoi?
Mais tu n'as pas nié, juste?
— Eric...
Seulement... ne te blesser pas, d'accord?
Annuisco, confusa. Guardo il mio armadietto, cercando qualcosa da mettermi. Mi siedo sul letto di mio fratello e sbuffo. — Que je vais me mettre?
Essaye quelque chose — suggerisce.
Prendo un maglioncino beige con lo scollo a V e un paio di shorts neri. Mi volto verso mio fratello, che alza i pollici in segno di assenso. Mi lancia un paio di Converse nere e io le afferro prima che possano colpirmi in pieno il naso. Mi fa passare dalla testa anche una collana lunga con un acchiappasogni come ciondolo che mi cade poco sotto il seno, prima di farmi sedere tra le sue gambe e raccogliermi i capelli in una treccia, che unisce con un nastrino nero a formare un fiocco.
— Parfait — mi sussurra con un sorriso.
Prendo la borsa e la riempio dei libri che mi servono oggi. Annabelle e Adelina oggi non vengono a scuola, fingendosi malate.
— Guarite presto — dico loro, affacciandomi alla loro camera.
Annabelle finge un colpo di tosse e io nascondo un sorriso.
A scuola, sistemo il mio armadietto mentre Anne sta appoggiata a quello accanto con una spalla.
— E così hai conosciuto Shawn Mendes, eh? — chiede all'improvviso.
— Non proprio. È una lunga storia.
— Me la racconterai nell'ora di storia. È una noia mortale.
— Ma tu come lo sai?
— Ormai ne parlano tutti. Kaitleen, la ragazza che gestisce il giornalino scolastico, vi ha visti parlare ieri.
— E com'è che è così interessante da essere inserito nel giornalino scolastico?
— Scherzi? Shawn Mendes era forse il più intelligente e figo studente, negli scorsi anni. Soprattutto figo. In realtà era abbastanza bravo come alunno. Ma è figo.
— Lo hai già detto — rido, chiudendo l'armadietto. Mi ci appoggio con una spalla, voltata verso la mia amica. — Mi ha dato il suo indirizzo e-mail — sussurro con un sorrisetto imbarazzato. — Ci siamo scritti, ieri sera.
— Oh mio dio! — grida, poi abbassa la voce. — Ho un'amica che si sente con Shawn Mendes. Non ci posso credere. — Mi afferra per le spalle. — Ma dove sei stata tutto questo tempo? Cioè, io lo conosco, frequentiamo lo stesso giro, ma non ho così tanta confidenza con lui!
Scoppio a ridere, ma una ragazza mi sbatte con la schiena al mio armadietto. È alta, snella e bionda. Ha un paio di occhi blu notte che mi fanno venire i brividi. Indossa un vestito senza spalline fino a metà coscia fucsia e un paio di tacchi neri. Nessuno le ha detto che siamo a scuola? E poi, che vuole da me?
— Senti — ringhia con una voce da scoiattolo, — non so come tu faccia a conoscere Shawn, ma sappi che sta con me.
La squadro di nuovo: sinceramente non mi sembra il suo tipo. Di Shawn, intendo. Non può essere interessato a un'oca del genere! Comunque, non voglio attaccare briga, non ne vale la pena. — E a me cosa importa?
— Stagli lontana.
— Non capisco.
— Ti conviene farlo in fretta. Io sto con Shawn. Tutta la scuola lo sa. Dopo la tua conversazione con lui, è stato messo in dubbio. Quindi scollati, carina.
— Dillo a lui, non sono io che l'ho invitato a uscire. — In realtà non mi ha ancora invitata esplicitamente, ma questa tizia mi ha rotto.
Mi guarda con sbigottimento e si allontana. Si guarda intorno e mi sussurra: — Non dirlo in giro, o te ne pentirai.
— Ma cosa...? — chiede Anne, quando la bionda se ne va. Mi prende il viso tra le mani e sorride. — Tu hai zittito Lisa Stone! Sei il mio mito.
Aggrotto la fronte. — Non mi sembra di aver fatto un granché, in realtà. È sempre così odiosa?
— Sì, ma sembra che con te ci sia andata giù pesante. Non ha mai attaccato nessuno al muro con quella foga. Sembrava volesse picchiarti.
— Che lo faccia — mormoro. — La aspetto.

All'ora di pranzo, io e Anne usciamo sul retro a mangiare, quando mi arriva una mail.
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Da: Shawn Mendes
A: Cheri Josseaume
Oggetto: Invito a pranzo
carissima Cheri (credo che sia una ripetizione),
ti ricordi di quel muffin che ti devo? be', che ne dici di sfruttare la pausa pranzo? non accetto un "no" come risposta.

shawn
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Guardo Anne. — Ti dispiace se...
— Perché sei ancora qui? — mi interrompe con gli occhi che brillano. — Ti ho detto che conosco Shawn. Non è solo bellissimo, ma anche gentile, dolce, simpatico e divertente. È perfetto per te. Va' da lui, cogli l'occasione che ti sta dando. E poi, avrai qualcos'altro da rinfacciare a Lisa!
Scoppio a ridere e la abbraccio. — Grazie.
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Da: Cheri Josseaume
A: Shawn Mendes
Oggetto: RE: Invito a pranzo
Mi farebbe davvero piacere, carissimo Shawn (questa non è una ripetizione).

Cheri
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Da: Shawn Mendes
A: Cheri Josseaume
Oggetto: RE: RE: Invito a pranzo
menomale, perché sono davanti alla scuola.

shawn
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Sorrido e alzo lo sguardo: lui è lì, oltre il cancello, lo sguardo puntato sul cellulare. Corro verso di lui e gli metto una mano sulla spalla. — Bonjour! — esclamo ridendo e facendolo sobbalzare.
— Ciao, bellissima.
— Da «carina» a «bellissima»?
— Be', sei molto bella oggi. Sembri meno un bastoncino di zucchero filato, ma non si può avere tutto.
— Pensavo non ti piacesse!
— Lo adoravo — ribatte ridendo. Mi afferra i fianchi e mi fa girare, prima di rimettermi a terra senza però lasciarmi andare.
— Sei frizzante oggi, che succede di bello? — gli chiedo.
— È l'effetto dei muffin. Andiamo che ne ho troppa voglia.
Scoppio a ridere e mi appoggio a lui mentre camminiamo. Mi tiene la porta aperta mentre entriamo in un bar e mi sposta la sedia per farmi sedere. — Che gentleman! — commento.
Si stringe nelle spalle e si accomoda di fronte a me. Ordiniamo da mangiare e, mentre aspettiamo, Shawn decide di farmi qualche domanda. — Come ti trovi qua a Toronto?
Ci rifletto. — Credo abbastanza bene.
— Qualcosa non va?
— La mia matrigna e le mie sorellastre non sono proprio amorevoli — rispondo lentamente, esitando. — Per fortuna però che c'è mio fratello maggiore Eric che mi fa sentire a casa.
— E i tuoi genitori? — domanda aggrottando la fronte.
Gli occhi mi diventano lucidi e mi costringo a rispondere. — Loro sono... sono morti, Shawn — sussurro, mentre continuo a cercare di reprimere le lacrime. — Mia madre morì un mese dopo aver scoperto di essersi ammalata gravemente, la settimana successiva alla mia nascita. E mio padre... è morto circa una settimana fa in un incidente stradale.
Shawn mi prende una mano e lascia un bacio sul dorso. — Per quanto possa sembrare banale, mi dispiace davvero tanto.
Mi fa battere forte il cuore il modo in cui mi tiene la mano e la premura con cui mi guarda. Chiudo gli occhi, prima che la cameriera ci porti da mangiare. Mi sorride e ammicca a Shawn. Sotto il piatto mi ha lasciato un biglietto. Quando Shawn non se ne accorge, lo leggo:

Tienilo stretto, state davvero bene insieme ;)

Mi fa sorridere il fatto che pensi che stiamo insieme. Non so perché, ma provo qualcosa di strano quando penso a me e lui come una coppia.

What if I told you a story (SM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora