Il pranzo passò tra risate e racconti di poco conto sulla nostra vita, soprattutto sulla sua ancora sconosciuta. L'unica cosa che avevo scoperto sul suo lavoro era che lavorava per conto di suo zio, ed era abbastanza famoso nel suo campo.
Dopo aver mangiato decisi di andarmi a stendere un po' e riposare, Dylan mi aveva promesso che nel pomeriggio saremmo andati a casa di un suo amico (perché a parere suo avere nuovi amici qui negli US è sempre una buona cosa) dove avremmo cenato e passato la serata.
Ovviamente non potevo dirgli di no perché aveva già organizzato tutto ed era entusiasto all'idea di presentarmi ai suoi amici.
Quando mi stesi sul morbido e fresco letto della mia stanza, un totale senso di malinconia mi assalí e un nodo allo stomaco si formò di colpo. Mi macava casa, mi mancava la mia famiglia e soprattutto mi mancava Francesco, con i suoi baci, le sue carezze e tutto l'amore di questo mondo che aveva da darmi.
Confesso che quando vidi per la prima volta Dylan sentì una strana sensazione allo stomaco, non solo perché ero mezzo nudo mentre lo abbracciavo, e lui era bellissimo come sempre, ma anche perché tanti ricordi e sensazioni che provavo per lui all'inizio della nostra amicizia riaffiorarono.
Stavo steso sul letto, guardando il soffitto bianco mentre la luce filtrava dalla parete in vetro coperta da una tenda bianca e sembrava rendere la stanza più accogliente.
Sentì bussare alla porta e quel rumore mi scosse dai miei pensieri "Avanti" Dissi piano mettendomi a sedere sul letto e poggiando la schiena sulla spalliera imbottita.
"Ehy, ti va di fare un bagno? O se non lo vuoi fare ti va di stare con me in giardino? Non ho voglia di stare solo, e visto che sei qui per un tempo determinato dovremmo passare più tempo possi-" Dylan non finì la frase poiché lo interruppi.
"Certo, verrò a fare il bagno" Risposi sorridendo alla vista di Dylan che si comportava come un bambino che soffre la solitudine da figlio unico.
"Va bene, allora ti aspetto giù" Disse infine chiudendosi dietro la porta ma lasciando un piccolo spiraglio aperto.
"Ah, e scusami ancora per il libro. Ti prometto che te lo comprerò. Anzi ti comprerò tutti i libri che vuoi per farmi perdonare. Spero solo che quel libro non abbia un forte valore emotivo per te" Continuò con il tono da cane bastonato facendo spuntare di nuovo la testa in camera.
"Oh, grazie ma non c'è bisogno dav-" Mi interruppe.
"Ma certo che ce ne bisogno! Non dovevo sorprenderti alle spalle in quel modo"
"Va bene, grazie" Mi morsi il labbro. Lo guardai un'ultima volta prima che chiudesse la porta, indossava un costume a bermuda bianco con fiori tropicali neri e una maglia bianca con la stampa in rosso di 'supreme' sul petto ed i capelli leggermente arruffati.
Chiusa la porta mi alzai dal letto e andai subito a mettermi il costume, scelsi un bermuda arancione e presi una maglia a casaccio bianca ed un po' corta.
Uscì dalla stanza, scesi le scale e attraversai il salotto uscendo dalla porta-finestra nel giardino posteriore dove mi aspettava Dylan già immerso nell'acqua fino al collo.
Poggiai il telefono su un tavolino di ferro, posto di fianco ad un lettino in legno coperto da un materassino bianco dove erano stati appoggiati due asciugamani rossi.
"L'arancione non ti dona tanto, mentre il bianco si" Esordì Dylan spuntando da sotto l'acqua e poggiandosi con le braccia sul bordo della piscina per mantenersi a galla.
Sussultai "oh grazie. Anche a te dona molto bianco" Dissi riferendomi al costume e alla maglia che non indossava più, e avrei tanto voluto aggiungere 'ti dona molto anche il non avere nulla addosso' ma decisi di scacciare quei pensieri da adolescente nel pieno del suo sviluppo ormonale e togliermi la maglietta sotto lo sguardo di Dylan.
Tolta la maglietta mi avvicinai al bordo della piscina per calarmi lentamente, ma non fu così.
Dylan mi afferrò il braccio e mi trascinò giù, ed una volta riaffiorato lo sentì ridere. Una risata dolce e calda che mi fece sorridere e scacciare la voglia di maledirlo per quel gesto inaspettato.
Lo guardai negli occhi mentre lui continuava a sorridermi con quella bocca contornata da labbra rosse da togliere il fiato, ma mai così tanto come gli occhi di un azzurro come il cielo che si mescolavano perfettamente al colore azzurro che aveva l'acqua della piscina.
Ricambiò lo sguardo e mi spostò un ciuffo di capelli gocciolanti attaccati alla fronte "ancora non ci credo che tu sia qui"
Ed ecco un'altra strana senzazione allo stomaco, la stessa di quando lo vidi per la prima volta e lo stesso sorriso sincero comprave sul mio viso.
Continuiamo a guardarci negli occhi ancora per un po', verde contro azzurro, azzurro contro verde fin quando Dylan non si schiarí la voce ed uscì dalla piscina rompendo quella catena di sguardi.
"Dove vai?" Chiesi poggiandomi al bordo.
"Devo fare una cosa per lavoro. Devo andare di sopra a prendere il computer, torno subito" E detto questo rientrò in casa gocciolante sparendo dopo aver salito le scale.

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DISTANZA
Romantik[ Completa - Ripubblicazione ] -STORIA A TEMA GAY- Un'amicizia nata a distanza, un amore coltivato con il tempo ma mai sbocciato fin quando non si incontreranno per la prima volta. A quel punto succederanno molte cose e i personaggi capiranno molto...