Dopo pranzo ci sistemammo nel giardino, dove parlammo e giocammo a carte.
Sebastian si rivelò molto simpatico e un ottimo compagno ad Uno, anche se molte carte che buttava andavano a discapito di Edward e ogni volta lui diceva "Adesso ti lascio! Questo è tradimento!"
La giornata passò tra risate e spensieratezza, soprattutto per me. Da quando avevo parlato con Stefani non ci avevo più pensato, fin quando Edward e Sebastian se ne andarono lasciando me, Dylan e Stefani in casa.
"Quindi dormi qui oggi?" Chiese Dylan alla sorella.
Sembrava un po' infastidito dalla cosa.
"Si, non vuoi fratellino?" Disse Stefani incrociando le braccia.
"No, era solo una domanda" Rispose.
"Vado di sopra" Aggiunse infine prima di salire le scale e sparire.
"Allora, adesso ti va di parlare?" Mi domandò Stefani dopo qualche secondo di silenzio.
"Sì"Andammo nella mia stanza e accendemmo la tv per precauzione. Stefani non voleva che Dylan ci sentisse, e nemmeno io.
Ci sedemmo entrambi sul letto con le gambe incrociate. Gli raccontai tutto quello che era successo dal giorno della mia permanenza qui, lei era rimasta in silenzio per tutto il tempo fino alla fine del mio racconto.
"Ed io adesso non so cosa fare, non so cosa provo e cosa voglio" Dissi con le lacrime agli occhi. Ripensare a tutto quello che era successo e alla rottura con Francesco mi faceva stare male.
"Io sapevo già tutto" Disse Stefani dopo qualche secondo di silenzio.
Non mi stava guardando più negli occhi ma si era concentrata a guardarsi le unghie rosse dei piedi.
"In che senso sapevi già tutto?" Chiesi un po' confuso.
Lei non rispose e così rifeci la domanda "Cosa sapevi già? E perché mi hai fatto raccontare tutto se già le sapevi le cose?"
"Volevo comunque sapere il tuo punto di vista" Rispose alzando finalmente lo sguardo verso di me.
"E sapevo già cosa voleva fare Dylan" aggiunse dopo spostando di nuovo lo sguardo da un'altra parte.
"Che cosa?" Domandai.
Sentivo il cuore martellarmi nel petto e l'ansia farsi viva nella mia testa.
"Il 'piano' di Dylan, quello che aveva intenzione di fare e quello che ha fatto"
Sentì un enorme macigno cadermi addosso "Quindi... mi..."
"Ti ha fatto venire qui per una ragione ben precisa. Non solo per stare con te, ma anche con la speranza che tu fossi rimasto qui per sempre con lui. Che avreste costruito una famiglia insieme magari, che vi foste sposati... tutte fantasticherie mentali che ho un po' alimentato anch'io.
"Lui era molto indeciso sul da farsi, su come si sarebbe dovuto comportare con te e cosa doveva fare. Lui non ci ha mai provato con te in modo ossessivo e ben visibile, è sempre stato discreto"
"Stefani... perché non me l'hai detto? Perché non mi hai detto che gli piaceva, almeno?" Era l'unica cosa che riuscivo a chiederle. Troppi pensieri mi frullavano per la testa che non sarei mai riuscito a fermare e concentrarmi su uno di essi.
In quel momento mi sentivo ansioso, ferito e arrabbiato allo stesso tempo, ma non potevo prendermela con lei.
"Poi, quando in spiaggia ho saputo che eri fidanzato decisi che gli avrei parlato di lì a poco. Ed infatti lo feci" Riprese a parlare. La sua voce era piatta e cercava il mio sguardo poche volte.
"Gli dissi che non poteva provarci con te perché eri già impegnato, che avrebbe dovuto smetterla di essere geloso e cercare di conquistarti"
"Geloso?" Chiesi stupito.
"Sì, geloso. Di Francesco e di Edward" Rispose una leggera risata all'ultimo nome.
"Edward?!" Domandai confuso.
Come poteva esser geloso di Edward? Il suo migliore amico.
"Edward è gay, e quando andammo al mare e tu ti allontanasti per accarezzare un cane sulla spiaggia, fece un complimento su di te e quanto tu sia bello, però Dylan non l'ha presa bene.
"Dopo quel complimento fatto da Edward ha incominciato ad innervosirsi, ha minacciare Edward se ti si fosse avvicinato troppo e quando gli ho inviato la tua foto in piscina insieme a lui ha sbroccato."
"Quando?" Ero rimasto troppo tempo in silenzio ad elaborare tutto ciò che mi veniva detto.
"Il giorno dopo se non sbaglio. Chiamo me perché sapeva che Edward stava con me, e si arrabbiò tantissimo con entrambi. Così tanto che Edward lo stava per mandare male ma si contenne e gli disse che era fidanzato o quasi, e che non provava nessun interesse per te"
"Non sono un giocattolo... Non può pretendere che nessun ragazzo mi si avvicini! E non stiamo nemmeno insieme!" Alzai la voce ma Stefani mi zittí subito, costringendomi ad abbassare il tono.
"Lo so, ma è fatto così. Pensa che tutto ciò che vuole diventi automaticamente suo. È fatto così... da sempre. Anche se non lo da a vedere" Continuò Stefani.
Non aggiunse altro e mi lasciò pensare per qualche minuto. Rimanemmo entrambi nel letto, stesi l'uno accanto all'altra e con il sottofondo della tv.
"Voglio tornare a casa" Dissi dopo molto tempo di silenzio e pensieri nella testa.
"Credo sia la cosa migliore adesso, per te e per Dylan" Disse Stefani sospirando.Ho cambiato copertina (di nuovo) perché quella vecchia era troppo sad(?) scura di colori. Spero vi piaccia <3

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DISTANZA
Romansa[ Completa - Ripubblicazione ] -STORIA A TEMA GAY- Un'amicizia nata a distanza, un amore coltivato con il tempo ma mai sbocciato fin quando non si incontreranno per la prima volta. A quel punto succederanno molte cose e i personaggi capiranno molto...