Era l'ultimo giorno, il sole picchiava forte sulla città ed illuminava intensamente la mia stanza per l'ultima volta che l'avrei vista.
Stavo seduto sul letto, un'ultima volta prima di andare in aeroporto e partire per l'Italia dove avrei trovato la mia famiglia, la mia migliore amica ma non il mio fidanzato. Mentre pensavo a quello che era successo il giorno prima con Dylan guardavo le valigie ancora aperte e perfettamente ordinate, pensai a quanto mi sentivo vuoto e incompleto e a quanto sia stato stupido a venire qui.
O meglio, a fare quello che avevo fatto con Dylan, una persona che fin da subito era stata capace di farmi provare sensazione che sentivo perdute ormai da anni ma con cui avevo distrutto la mia vita sentimentale e quasi ogni certezza su me stesso.
Sentì bussare e dopo qualche secondo comparí la faccia di Stefani "Ehi, sei pronto?" Chiese con un sorriso malinconico.
"Si" Risposi chiudendo la valigia.
Stefani chiuse la porta ed io la guardai avvicinarsi a me.
Indossava un vestito rosa a fiori di vario colore lungo fino a poco sopra le ginocchia e delle scarpe alte intonate al vestito.
Si sedette sul letto ed io la imitai, sapevo che stava per dirmi qualcosa riguardante me e Dylan, perciò aspettai che parlasse.
"Raff, non so cosa sia successo ieri tra te e Dylan, però sento che è successo qualcosa di molto grave e ne state soffrendo entrambi, soprattutto Dylan. Sembra distrutto..." Si fermò ed io la guardai.
Sapevo che prima o poi me ne avrebbe parlato, teneva molto a suo fratello ed era molto evidente che stavamo entrambi male.
"La tua partenza lo rattristerà molto, più di quanto non lo sia già adesso" Continuò stringendomi la mano.
"È innamorato di me, ieri mi ha detto io ti amo" Dissi spontaneamente senza accorgermene.
Lei mi guardò con espressione stupita ma poi addolcita con un piccolo sorriso "Te l'ha detto allora, pensavo non ne avesse mai avuto il coraggio" La sentì ridere appena.
"Ha sperato fino all'ultimo che tu rimanessi qui con lui. Poco fa mi ha chiesto pure di cercare di persuaderti dall'andare via, ma io gli ho detto che ormai non si poteva cambiare più nulla"
Non riuscivo a dire nulla, nessuna frase si formulò nella mia testa e aspettai in silenzio che lei continuasse a parlare.
"Dai... adesso andiamo, o faremo tardi" Disse accarezzandomi il ginocchio e lasciandomi un bacio sulla guancia.
Usciamo dalla stanza e scendemmo le scale, Dylan prense le mie valigie senza guardarmi negli occhi più del dovuto per poi caricarle in macchina.
Imbracciai meglio il mio zainetto con all'interno la macchina fotografica -dove una volta in Italia dovrò scaricare tutte le foto- il mio libro di Harry Potter più simile ad una spugna asciutta e altre cianfrusaglie personali.
Entrammo in macchina ed io mi sedetti sul sedile posteriore insieme ad Edward. A quest'ultimo gli chiesi dove fosse Sebastian e come stesse, e lui mi rispose "Sta bene, aveva sa studiare perché domani ha un esame"
Arrivati in aeroporto mi precipitai subito a fare il check-in, e una volta finito aspettai insieme agli altri di imbarcarmi.
"È passato così veloce questo mese" Disse Edward con tono pensieroso.
Annuì e mi lasciai trasportare dai ricordi di quella -nonostante tutto- bellissima vacanza nel paese dei miei sogni.
Continummo a parlare di argomenti vari, Dylan non parlava molto e questo mi rattristava perché sapevo di essere io la causa del suo mutismo, limitandosi ad intervenire ogni tanto e a passare la maggior parte del tempo guardando il pavimento o il telefono.
Alzai lo guardo sullo schermo dove erano segnati tutti i voli e vidi che era arrivato il momento di imbarcarmi.
"È arrivato il momento" Dissi con un mezzo sorriso guardando i tre seduti davanti a me.
Per la prima volta nella giornata, Dylan mi guarda negli occhi e sembravano lucidi e sentì il mio cuore perdere un battito.
Tutti e tre si alzarono per il momento più triste di tutto il mio viaggio: i saluti.
"Arrivederci Raff" Disse Edward abbracciandomi.
"Se vuoi ti verremo a trovare in Italia" Continuò sfregando la sua mano contro il mio braccio.
"Mi farebbe tanto piacere" Dissi, e ci abbracciammo una seconda volta.
"Adesso tocca a me!" Disse Stefani stringendomi forte.
"Mi mancherai tantissimo! Fatti sentire mi raccomando, ho bisogno di un amico che sia come me. Sti due con capiscono niente, sono stupidi" Risi nel sentirla e lei fece lo stesso con le lacrime agli occhi.
Mi abbracciò di nuovo "Da oggi al nostro gruppo mancherà sempre qualcuno..." Sentì una lacrima scivolare sulla guancia e ci stacchiammo dall'abraccio. La guardai negli occhi e le mimai con le labbra un "Grazie".
Spoatai lo sguardo suDylan e vidi che teneva un pacco tra le mani.
Edward e Stefani si allontanarini e mi lasciarono solo con lui.
"Questo è per te" Disse porgendomi il pacco rettangolare incartato in carta rossa e oro.
"Grazie" Risposi afferrando il pacco e guardandolo poi negli occhi.
Mi mancherai tremendamente.
Scoppió a piangere e lo abbracciai subito, sentì le sue braccia circondarmi e mi sentì tremendamente triste.
"Mi mancherai da morire" Disse lui tra le lacrime.
"Anche tu" Risponsi con voce spezzata.
"Scusami per tutto" Disse guardandomi negli occhi e tirando su con il naso.
Ci staccammo quanto bastava per guardarci meglio e sentì il mio cuore perdere un battito e lo stomaco contorcersi come la prima volta.
"Puoi darmi un ultimo bacio d'addio?" Chiese.
Annuì e mi misi in punta di piedi, quanto bastava per poter posare le mie labbra sulle sue.
Le sentivo calde sulle mie e al sapore di menta.
Il mio respiro accelerò e il cuore iniziò a battere sempre più veloce ad ogni movimento delle nostre labbra mentre nel mio stomaco volavano farfalle di ogni colore e grandezza come nella mia testa.
Dopo quasi un minuto ci stacchammo e mi sentì tremendamente in colpa per quest'ultimo gesto.
Si staccò da me e tirò su col naso per poi allontanarsi ancora di mezzo passo da me.
"Aprilo quando sarai in aereo, e non preoccuparti l'ho già segnalato al Check-in" Disse riferendosi al pacco.
"Grazie" È l'unica cosa mi veniva da dire prima di allontanarmi per sempre da lui.Una volta in aereo aprì il pacco e ne scopri il contenuto: il libro di Harry Potter che mi era caduto in piscina ed in lingua inglese, con al suo interno una lettera scritta da lui.
Mi morsi il labbro inferiore trattenendo un sorriso e le lacrime mentre aprivo la busta.Se ti va seguimi su Twitter: Desorado

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DISTANZA
Romance[ Completa - Ripubblicazione ] -STORIA A TEMA GAY- Un'amicizia nata a distanza, un amore coltivato con il tempo ma mai sbocciato fin quando non si incontreranno per la prima volta. A quel punto succederanno molte cose e i personaggi capiranno molto...