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Ancora non capivo come i polmoni di quel ragazzo riuscissero a resistere a tutta quella nicotina. In quell'ultimo periodo avevo notato che Filippo fumava molto,ma molto,di più di prima e non riusciva a capire che si stava pian piano distruggendo. Mi aveva detto che per lui era un anti-stress ma non poteva per ogni minima difficoltà attaccarsi a quello stupido pacchetto.

«Okay,ora basta» dissi togliendogli dalle mani l'ennesima sigaretta.  Filippo alzò un sopracciglio appoggiandosi del tutto alla ringhiera del balcone. La rimisi nel pacchetto che teneva in mano e lo affiancai,senza dire nulla.

Era un bel orario per guardare il cielo. Erano poche le volte che riuscivamo a vedere un tramonto e quello sembrava essere il nostro giorno fortunato.

«Dovrei smettere» sbuffò improvvisando una piccola risata. Dovrebbe. Si,dovrebbe assolutamente smettere,dovrebbe farlo per lui. «Non ci ho mai pensato,sai? Ero sempre concentrato su altro,ora però ci sei tu a farmelo notare» mi guardò. Il mio cuore perse un battito ma si affrettò a ricomporsi per non illudersi troppo. «Guarda,la spengo pure già a metà» continuò buttandola letteralmente nel posacenere. Sorrisi leggermente per poi notare qualcosa al suo polso.

«Da quando hai un orologio?» chiesi confusa. Lui guardò il suo braccio e si lasciò andare in una delle risate più belle del mondo.

«Non è un semplice orologio tesoro» disse con tono da sapientone «È un rolex» spiegò agitando il suo polso da una parte all'altra. Annuii convinta mentre la mia mano sfiorò la sua nell'intento di toccare l'orologio ma lui,anche se non ne capii il motivo,ne approfittò per afferrarmela. Sussultai a quel contatto con la sua pelle fredda e lui sembrò accorgersene.

«Perché fai così?» chiese. Rimasi in silenzio non sapendo cosa rispondere. «Sento il tuo corpo cambiare ogni volta che ti tocco. E se ti abbracciassi? Cosa succederebbe?» domando più a sé stesso che a me.

«Provaci» mi strinsi nelle spalle non trattenendo più l'euforia nel corpo.

Le sue braccia si avvolsero lentamente intorno alla mia schiena,stringendomi poco all'inizio ma poi mi avvicinò di più a sé in modo che i nostri corpi aderissero perfettamente.

«Il tuo cuore batte veloce...» sussurrò contro il mio orecchio. Sorrisi contro il suo petto,cullandoni del suo tocco.

«Lo so» ammisi completamente su un altro pianeta. Non c'era nessuno quel giorno,erano tutti usciti ed io mi ero sacrificata per tenere compagnia "a quel noioso di Irama",come lo aveva definito Simone quando lui si era rifiutato di uscire. Alzai di poco lo sguardo e mi resi conto che il suo viso era fin troppo vicino al mio.

Era più che evidente quello che sarebbe successo da lì a poco ma non volevo pensarci,volevo godermi ogni singolo attimo con il tramonto che ci faceva da sfondo. Quando le sue labbra furono a pochi millimetri dalle mie,si fermò di colpo. Forse si era pentito o forse semplicemente non era il momento giusto.

«Nicole ieri sera mi ha baciato» sussurrò ad un soffio dalla mia bocca. Non capii perché me lo avesse detto in quel momento e perché avesse voluto rovinare quel momento magico. Ed improvvisamente quella sfera di tranquillità che avevamo creato si ruppe in mille pezzi.

«Ma allora che cazzo fai!» sbottai arrabbiata spingendolo con tutta la forza che avevo nel corpo. Mi voltai pronta ad andarmene da quella terrazza per tornare nella mia camera e sfogarmi contro il cuscino ma una presa salda sul polso mi costrinse a fermarmi.

«Ma io l'ho respinta...» ammise allentando la sua mano sulla mia pelle. Mi girai lentamente verso di lui e lo guardai intensamente.

«Perché?» la voce mi uscì a fatica mentre la mia anima bramava una risposta.
Fece un passo verso di me. Poi un'altro ancora,mentre io rimasi immobile.

 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮' || 𝐈𝐫𝐚𝐦𝐚 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora