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Non potevo essere più felice dell'esito della sfida. Non ero andata solo contro un'altra ragazza ma anche contro me stessa,avevo abbattuto i miei limiti e li avevo superati.
Da quel giorno il nuovo obbiettivo sarebbe stato entrare al serale sempre che quel simpatico uomo di nome Rudy Zerbi non avesse deciso di mettermi in sfida di nuovo.

«Mi hai fatto venire i brividi Cass» sussurrò Filippo guardando il soffitto della sua camera. Mi sistemai meglio sul suo petto e senza che se ne accorgesse lo guardai attentamente. Adoravo quando mi chiamava Cass e l'idea di non averlo rimproverato mi sorprese. Per molti anni mi ero arrabbiata con chiunque avesse cercato di chiamarmi in un altro modo che non fosse Cassie,mentre con lui suonava dolcemente.

«Io ti giuro che ho visto Rudy completamente spiazzato quando hai finito di cantare Fragola» urlò Einar euforico dal bagno. Non sapevo come facesse ad avere un udito così sviluppato e mi limitai semplicemente a ridere. «Vuoi vedere che si ricrede?» uscii con un solo asciugamano legato intorno alla vita mentre cercava di pettinarsi i capelli senza sembrare un porcospino.

«Copriti scostumato!» scherzò Filippo lanciandogli un cuscino che lui cercò di afferrare al volo rischiando di far cadere l'asciugamano. Io risi ancora più forte vedendo Einar in imbarazzo. «Ma guarda un po' questa pervertita» Irama si finse sconvolto guardandomi con gli occhi spalancati.

«Non toccherei mai un ragazzo fidanzato» mi difesi alzando le braccia in segno di resa per quando il suo corpo me lo permettesse. Avevo conosciuto Valentina e di presenza aveva confermato quello che pensavo di lei: era stupenda.

«Io non sono fidanzato» mi punzecchiò il cantante dagli orecchini a piuma. Forse non se ne rendeva conto ma dopo un po' con questi suoi giochetti,stava iniziando a stancarmi.

«Beh,tu in puntata hai espressamente detto che siamo solo amici» ribattei fredda,forse un po' troppo,perché il suo sguardo si incupì.

«Oooookay» si intromise Einar afferrando i suoi pantaloni e la sua maglia «Io vado da Carmen vah» disse semplicemente per poi uscire dalla stanza,sentendosi di troppo.
Appena la porta si chiuse calò il silenzio e mi resi conto che l'espressione di Filippo non era per nulla felice.

«Scusa,non era il caso...» sussurrai guardandolo. Mi ero lasciata prendere da quella gelosia che avevo dentro e non ero riuscita a controllarla.
I suoi occhi verdi mi stava scrutando attentamente ed il mio cuore stava per esplodere. Sentivo che quello era il momento giusto per aprirmi con lui e mettere in chiaro alcune cose. «A volte vorrei che le attenzione si focalizzassero solo su di me» ammisi sentendomi in imbarazzo. Purtroppo quella era la cruda verità ma dietro ai miei comportamenti a volte esagerati c'era una spiegazione. «Quando tu mi fai sentire importante e poi fai la stessa cosa con Nicole io ci resto male. Ci resto male perché fin da quando ero piccola non ho avuto molte attenzioni» sospirai. Raramente raccontavo della mia storia ma con lui sentivo di poter dire tutto.
Filippo afferrò la mia mano ed iniziò ad accarezzarne il dorso dolcemente mentre non smetteva di togliermi gli occhi di dosso. «Mio padre è un maresciallo della polizia e non è mai a casa. Mia madre dirige un'azienda e le poche volte che stavamo insieme lei parlava al telefono per risolvere delle questioni di lavoro. Ricordo che mio padre quando aveva quelle poche ore disponibili mi portava in giro per la città e non si staccava un secondo da me.
Mia madre invece no. Lei è sempre stata una donna fredda,che non ama mostrare le sue emozioni e che quindi,anche quando c'è, in realtà è come se non ci fosse. Ma io non gliene faccio una colpa,dico davvero. Neanche mia nonna le ha dato molto affetto e lei quindi fa fatica a darne a me. È per questo che a volte vorrei che tu,in un certo senso,considerassi solo me perché...mi sento voluta bene» il mio sguardo era basso e forse un po' stavo provando vergogna. Forse qualche lacrima era anche scesa ma cercai di non farci caso.
Filippo si mise seduto su letto e si limitò ad abbracciarmi,mi strinse forte a sé come non aveva mai fatto.

«Grazie per esserti fidata di me» mi baciò la guancia accarezzandomi i capelli.

«Fil la verità è che la mia testa non si fida di te. Ha paura di ricevere una mazzata in faccia altre volte ma il mio cuore ragiona in modo diverso. Il mio cuore quando ti vede non capisce più nulla ed io non voglio ammettere a me stessa che qualcosa dentro di me sta-»

Non feci in tempo a finire il discorso che sentii le sue labbra posarsi sulle mie. Non era un bacio passionale come il primo che ci eravamo dati,era dolce e calmo come se entrambi avessimo bisogno solo di quello.
Molto lentamente io mi sdraiai sul letto afferrando Filippo dalla felpa e costringendolo a sdraiarsi sopra di me senza interrompere il bacio.
Sentivo il suo calore avvolgere tutto il mio corpo e mai avrei pensato di sentirmi così protetta tra le braccia di un uomo che non fosse mio padre.

Intrufolai le mie mani nei suoi capelli, li accarezzai dolcemente e sentii un gemito di approvazione provenire dalle sue soffici labbra. Continuavo a baciarlo e mai avrei voluto staccarmi ma qualcosa ci interruppe.

Uno scatto della porta ci fece spaventare e Filippo preso dalla fretta cadde dal
letto. Einar ci guardava con la bocca leggermente schiusa mentre fissava il suo amico per terra che aveva tutti i capelli spettinati ed il volto leggermente rosso.

«Io non...» parlò senza riuscirci «Che cazzo stavate facendo? Cioè dai,nella mia stanza!» si lamentò alzando gli occhi al cielo. Mi coprii la faccia con le mani cercando di nascondere l'imbarazzo che stavo provando in quel momento.

«Cazzo Einar hai un tempismo perfetto oh!» esclamò Filippo alzandosi dal pavimento massaggiandosi il sedere. «Che poi non dovevi essere da Carmen? Non potevi restarci? Non potevi rimanere bloccato in ascensore?» scherzò tirandogli un cuscino per la seconda volta.

Guardai Filippo e senza rendermene conto scoppiai a ridere anche io.

«Tranquillo Ein,non sarebbe successo quello che pensi» dissi rassicurando il nostro amico. Irama mi guardò con un sopracciglio alzato ed io mi strinsi nelle spalle.

«Ma ci mancherebbe. Vi prenderei a sberle entrambi altrimenti» rispose serio guardandoci assottigliando gli occhi. Sembrava nostro padre in quel momento e la cosa mi fece sorridere.

«Comunque Ein,acqua in bocca su tutto» sussurrò Filippo mettendogli una mano sulla spalla ed il ragazzo cubano si limitò ad annuire. Quello sarebbe stato il nostro piccolo segreto. «Cass,noi ci vediamo più tardi» mi accarezzò teneramente la guancia e mi fece un occhiolino per poi afferrare Einar per un braccio e trascinarlo di peso fuori dalla loro stanza.

La scena era alquanto comica.

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Voi non potete capire quanto io abbia amato l'amicizia tra Filippo ed Einar nel programma e sinceramente spero che duri anche fuori perché sono delle bellissime persone!

Voi non potete capire quanto io abbia amato l'amicizia tra Filippo ed Einar nel programma e sinceramente spero che duri anche fuori perché sono delle bellissime persone!

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 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮' || 𝐈𝐫𝐚𝐦𝐚 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora