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Dovevo in qualche modo scaricare l'agitazione ed era per quel motivo che continuavo a saltellare da una parte all'altra seguita da Emma che non riusciva a trattenere l'ansia come la sottoscritta.
Quando un uomo della produzione ci diedi il via entrammo tutti quanti nello studio per prendere posto.

«Sono carichissimo» esclamò  Zic battendo leggermente i pugni sul banco. Sorrisi felice e rivolsi un rapido sguardo a Filippo intento a parlare con Simone.

Maria De Filippi entrò alla fine del countdown,incantevole come sempre e,dopo aver salutato tutti i professori si iniziò con le sfide a squadre.

Carmen mise una mano sulla mia coscia per tranquillizzarmi visto che molto probabilmente aveva notato che continuavo a muovere la gamba incessantemente.

Dire che la manche andò malissimo voleva dire già usare un aggettivo positivo. Avevamo perso tutte le prove,nonostante quella settimana ci fossimo preparati in modo impeccabile.
E l'idea di aver perso contro Nicole mi fece stare ancora peggio. Forse non sarei mai riuscita ad essere alla sua altezza né come cantante né come ragazza.

Einar era completamente deluso perché in parte,essendo capo squadra,sentiva che la responsabilità era solo sua e di nessun altro. Diceva di non essere stato abbastanza attento nelle esibizioni e di non aver capito che alcuni non andavano schierati.

«Carmen,sei tu che devi andare in sfida» disse Maria leggendo la busta. La ragazza al mio fianco sospirò per poi annuire ed alzarsi, nonostante non fosse al settimo cielo ma la voce di Rudy la fermò prima che potesse prendere quella felpa rossa.

Tutti focalizzammo l'attenzione su di lui e quando lo vidi scuotere la testa capii che qualcosa di brutto stava per succedere.

«Maria,se è possibile vorrei togliere la maglia a Carmen e darla a Cassandra. È qui da poco e deve dimostrare di meritarsi quel banco» parlò con molta calma ed io abbassai lo sguardo sapendo già che quella richiesta sarebbe stata accettata ed infatti così fu. Io e Carmen ci scambiammo di postazione ed io raggiunsi il centro dello studio.
Afferrai quella felpa e la indossai immediatamente,non volendo vederla tra le mie mani.

«Farai la sfida la prossima settimana» disse Maria accarezzandomi il braccio,avendo notato la mia delusione.
Annuii solamente per poi ritornare nella mia postazione dopo aver visto Filippo con entrambe le mani sugli occhi.

La puntata terminò rapidamente ed io continuavo a fissare le mie braccia che non erano più coperte da quel nero che tanto avrei voluto. Ma era giusto così,prima o poi tutti ci sarebbero passati ed io non vedevo l'ora di dimostrare a Rudy che si sbagliava sul mio conto.
Tornammo in sala relax e la mia squadra non era per niente al settimo cielo al contrario di quella di Filippo.
Non eravamo riusciti a prendere neanche un punto nonostante Einar avesse spaccato con il suo inedito. I professori avevano trovato qualsiasi pretesto per votare l'altra squadra. "Non mi sei arrivato","Hai stonato","Ti sei dimenticato il testo","Stavi pensavo ad altro" e avanti così,per tutta la puntata.

«Che cazzata» sbuffò Filippo avvicinandosi a me e pizzicando con le dita il tessuto della felpa con la scritta "sfida".

«Mi fa capire che devo dimostrare qualcosa in più» dissi sicura appoggiando la mia testa sulla sua spalla mentre con la mano mi accarezzava la schiena. «Tu oggi invece hai spaccato. Mi hai fatto venire i brividi» ammisi sorridendo beandomi il suo calore. La canzone che aveva cantato era un suo inedito "che vuoi che sia". Era la prima volta che lo sentivo su quel testo ed ero rimasta senza parole. Avevo capito fin dalla nostra prima conversazione che fosse un mostro a scrivere ma non pensavo così tanto. Aveva descritto un amore senza fine,una situazione medica difficile e una visione esterna in poche parole. «Un giorno dovresti scrivere qualcosa anche per me» scherzai guardandolo. Lui si limitò solo a sorridere mentre spostò il suo sguardo da me ad un punto indefinito nella sala.
Capii in quel momento di aver detto qualcosa di sbagliato e di essermi presa un po' troppa confidenza. Forse non aveva capito che ero del tutto ironica.
Restai in silenzio iniziando a muovere i piedi avanti ed indietro aspettando una parola da parte sua che però non arrivò.

«Te dona 'sto rosso» Simone mi fece l'occhiolino ed io gli risposi con un magnifico terzo dito,mantenendo comunque il sorriso sul volto per far capire,almeno a lui, che stessi scherzando. «Oh Filì,te sei incantato?» domandò al ragazzo al mio fianco sventolandogli una mano davanti alla faccia.
Lui si limitò a scuotere la testa per poi alzarsi e dirigersi verso Einar,mentre Biondo prese rapidamente il suo posto.

«Con lui devo sempre controllarmi,ogni volta ho paura di dire la cosa sbagliata perché lui reagisce così...» sussurrai indicandolo. Biondo si appoggiò con entrambi i gomiti sul tavolo per poi fissarmi. Lui ovviamente non sapeva tutta la storia ed era meglio così.

«Magari voleva solo parlare con Einar» disse stringendosi nelle spalle. Annuii facendo finta di essere convinta della sua supposizione ed iniziai a parlare d'altro.

«Cassie,vieni un attimo?» domandò Emma avvicinandosi a me. Guardai il suo ragazzo il quale aveva un'espressione confusa dipinta sul volto e poi riportai la mia attenzione sulla bionda,annuendo leggermente. Mi alzai dalla panchina e seguii Emma negli spogliatoi.
Il fatto che lei mi stesse parlando era strano quindi le ipotesi erano due: o voleva parlarmi di Biondo o voleva dirmi qualcosa di serio.

«Ho letto un pezzo della canzone di Nicole» iniziò «So che ti piace Irama e...-»

«Non mi piace Irama» la interruppi alzando gli occhi al cielo. Non ero brava a nascondere proprio nulla o forse era Einar ad avere la bocca troppo larga.

«Si certo» mi liquidò con un gesto veloce della mano,il che mi sorprese. «Ci sono tante...frasi per Irama and they are very nice» continuò mescolando le due lingue.
Scrivere una canzone per un'altra persona era davvero qualcosa di importante e forse era per quel motivo che Filippo non l'aveva presa bene. Annuii distrattamente cercando di non far notare a quella ragazza intelligente quando mi avesse dato fastidio quella confessione.

«Ti ringrazio per avermelo detto» sorrisi sinceramente e lei ricambiò. Era davvero una ragazza molto carina,timida quanto me e forse era per quello che non ero riuscita ad instaurare un rapporto con lei. «Comunque Emma,potremmo provare a costruire un rapporto,iniziando tutto da capo» tentai «Se ti va,ovvio...» lasciai la frase in sospeso aspettando una sua risposta. Mi sarei aspettata di tutto ma non che si buttasse tra le mie braccia stringendomi forte. Lo presi per un sì e sospirai felice.

«È bello da vedere» la voce di Einar mi fece sussultare. Doveva assolutamente smetterla se non voleva vedermi morta da un momento all'altro. Emma sorrise teneramente per poi lasciarci soli,senza aggiungere altro. «Sembra che tutto stia diventando perfetto,no?" domandò lui facendo un passo verso di me.

«Filippo non è arrabbiato,vero?» fu l'unica cosa che riuscii a dire di getto. L'idea di aver sbagliato con lui non accennava ad andarsene dalla mia testa,facendomi impazzire in meno di quaranta minuti.

Einar rise solamente. Cosa ci trovasse di divertente lo sapeva solo lui. «È sempre nei tuoi pensieri eh?» mi prese in giro pizzicandoni una guancia come si fa con i bambini piccoli. Gli tirai un piccolo schiaffo sulla mano facendolo ridere ancora più forte. «No,non è arrabbiato. Anzi,aveva un sorriso da ebete stampato in faccia. Tipo il sorriso che hai tu ogni volta che parli di lui» lo sapevo che stava continuando a prendermi in giro ma,una parte di me,voleva credere che fosse tutto vero. E che forse,una piccola speranza ci fosse.

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Vi piacerebbe andare ad un concerto di Filippo?  È da un sacco di giorni che ci penso

 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮' || 𝐈𝐫𝐚𝐦𝐚 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora