CAPITOLO 25: Cambio di programma

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Qualche settimana dopo.

Sono passate circa due settimane dall'attacco alla prigione e devo dire che le cose stanno procedendo molto tranquillamente. Del Governatore non se n'è sentito più parlare negli ultimi giorni, il che è fantastico ma anche preoccupante. Egli voleva a tutti i costi la prigione, non voleva sentirne ragioni e a costo di uccidere tutti l'avrebbe conquistata comunque. La cosa che mi preoccupa enormemente è il fatto di non vedere nemmeno più i suoi uomini in giro; ho paura che stia tramando qualcosa di molto negativo per noi.

Per quanto riguarda me, la ferita al braccio è completamente guarita e i punti sono stati rimossi a metà settimana; quindi, finalmente, posso muovermi liberamente senza che gli altri si preoccupino.

Le recinzioni sono state riparate e rinforzate molto bene, e l'orticello sta andando alla grande! Abbiamo molta verdura fresca ogni giorno e ne sono molto contenta, ma comunque non possiamo rinunciare alla carne di lepri e scoiattoli avendo terminato tutto il cibo in scatola, ormai diventato introvabile. Beh, almeno carne e verdura fanno sembrare i pasti normali e appetitosi come lo erano prima dell'apocalisse.

Parlando dell'apocalisse, sono tornati a farci visita i cari e vecchi amici vaganti, ancora più affamati e rompi palle di prima. Ovvio, avranno patito la fame tutto l'inverno e adesso vogliono rompere i coglioni a noi poveri sopravvissuti.

Ma volete sapere l'ultima novità? Questa notte andrò a far visita ai cittadini di Woodbury. Per quale motivo? Beh, secondo voi? Arrivateci. Mi sono messa in testa questa cosa e finché non la porterò a termine non smetterò di tormentarmi. Ci andrò da sola senza coinvolgere nessuno, ed infatti nessuno lo sa. Non mi va di sentire le solite stronzate degli altri e sinceramente penso che da sola potrei avere più possibilità, poiché potrei essere più silenziosa e veloce di quanto non avrei potuto esserlo in gruppo. Credo che ce la farò, o meglio, devo convincermi di farcela.

Ho preparato tutto ciò che serve in uno zainetto: una bottiglina d'acqua, una merendina tra le poche rimaste, la mia pistola con caricatori e il coltello. Spero vivamente di non dover usare la pistola, così da non essere scoperta; la cosa che mi preoccupa di più è se dovrò uccidere qualche persona, ma comunque meglio che porti anche il silenziatore.

Sono pronta a partire.

Prigione.

-Narratrice esterna-

Sono passate circa due ore da quando Helena è partita per Woodbury e nessuno se n'è ancora accorto. La ragazza è partita la sera tardi quando si era avvicinata la mezzanotte.

A fare la guardia quella notte c'era Rick e lei aveva trovato una scusa del tutto innocua e credibile per far allontanare lo sceriffo, per permetterle poi di sgattaiolare fuori. Nessun sospetto fino ad un certo punto: aveva detto a Daryl che avrebbe fatto una passeggiata prima di andare a dormire, ma non era ancora tornata.

Infatti, l'uomo l'aveva aspettata sveglio come faceva ogni notte per assicurarsi che potesse riposare tranquilla. Tuttavia, non vedendola rientrare ormai da troppo tempo, decide di uscire a dare un'occhiata all'esterno della prigione. Subito incontra lo sguardo attento e vigile di Rick, ancora sulla torre di vedetta a scrutare oltre la recinzione. Lo sceriffo capisce immediatamente che qualcosa non va quindi, sicuro che non ci fosse alcun pericolo presente, si precipita dall'amico.

"C'è qualche problema?" chiede, incrociando lo sguardo preoccupato dell'arciere che continua a guardarsi intorno

"Helena non si è ritirata nella cella"

"Ha detto che non aveva sonno e mi ha chiesto se poteva sostituirmi. Ho accettato, sono entrato un attimo nella prigione, ma quando sono tornato per dare un'ultima occhiata lei non c'era più" spiega

You will not lost me, I promise you. Daryl DixonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora