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Fu più facile di quanto si sarebbe aspettato. Pensava che gli avessero chiesto più informazioni prima di poter conoscere la stanza in cui si trovava il biondo, invece gli bastò riferire di essere un amico e subito l'infermiera gli indicò la stanza. Pensò che probabilmente il giorno prima tutti gli amici del biondo si fossero recati lì contemporaneamente e ciò aveva fatto capire che il ragazzo avesse molti amici, li ringraziò dentro di sé. Gli avevano reso tutto così semplice.

Percorse un lungo corridoio, svoltò a destra e dopo pochi passi si ritrovò di fronte alla stanza del biondo. Posò la mano sulla maniglia, sorrise, ed entrò con molta calma.

Minseok, nonostante fosse molto presto, era già sveglio. Sedeva su uno dei divanetti sotto la finestra, e osservava fuori il cielo. Non si era accorto dell'ingresso del ragazzo, che rimase in silenzio ad osservarlo.

Il vento leggero gli scompigliava i capelli biondi lasciandoli sfuggire dalla benda più di quanto lo fossero già. Il suo viso era luminoso e sorrideva, probabilmente per qualcosa che non aveva dimenticato e lo rendeva di buon umore.

Ricordò l'ultima volta in cui avevano parlato, gli aveva comunicato di non voler più stare con lui e lo aveva lasciato lì, senza una vera spiegazione. Ricordò le lacrime che scendevano lungo il suo viso, la tristezza nel vederlo con quella che considerava la sua metà e la rabbia nel vederlo felice con Jongdae. Non avrebbe mai dovuto lasciarlo, lo aveva capito, e pensò fosse troppo tardi, ma gli era stata presentata un'altra occasione, o così almeno sperava.

Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando era lì, ma era sicuro fossero passati alcuni minuti.

Prima di raggiungere l'ospedale tutto era chiaro nella sua mente. Nello stesso momento in cui aveva sentito parlare sua sorella e quel ragazzo l'idea gli si era formata in ogni particolare nella sua mente, in quel momento invece, era incapace di parlare.

Nella mente i ricordi degli ultimi tempi si susseguirono come immagini di una pellicola che scorreva senza interruzione. Il viso di sua sorella finalmente felice, Minseok e tutti gli altri in armonia, ma soprattutto, Minseok e Jongdae che si sorridevano a vicenda stringendosi le mani.

Non poteva farlo.

Si voltò così silenziosamente come era entrato, ma proprio nel momento in cui stava per aprire la porta, la sua voce lo richiamò.

<<Ti aspettavo...Jihoo>>

La sua voce risuonò così dolcemente alle sue orecchie che sentì il suo cuore stringersi in una morsa. Era stato un perfetto idiota.

Sospirò e si voltò, per incontrare il suo viso sorridente mentre la luce alle sue spalle lo circondava. Era una visione celestiale.

<<Ciao Minseok>>

Jongdae stringeva a sé un mazzo di fiori come se avessero il potere di far ricordare ogni momento perso a Minseok. Sapeva che non sarebbe stato così facile, ma grazie ai ragazzi al suo fianco che gli sorridevano e lo incoraggiavano aveva ritrovato una parte della sua forza. Non importava quanto tempo gli sarebbe servito, avrebbe aiutato Minseok a ricordare, e se ciò non sarebbe servito l'avrebbe riconquistato pian piano. Aveva finalmente trovato la sua felicità, e perderla non era un'opzione accettabile.

<<Jongdae, se continui a stringere così quei fiori finirai per ritrovarti solo con un mazzo di steli>> provò a tranquillizzarlo Chanyeol.

Jongdae si scosse dai suoi pensieri e si voltò ad osservare i ragazzi.

<<Non ero così nervoso nemmeno al nostro primo appuntamento>> provòa giustificarsi ridacchiando, ma i ragazzi riuscivano a capirlo, perciò cercarono di distrarlo.

Hoewon - XiuchenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora