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Il ragazzo si era rintanato sul tetto di casa. Il molti gli avevano chiesto di passare insieme quella serata per lui importante, i suoi genitori, i suoi amici, ma la sua risposta è stata sempre la stessa "ho bisogno di essere solo in quel momento".

Prese il suo telefono a guardò l'orario, le 23:55. Ancora pochi minuti è sarebbe stato legato a qualcuno per sempre. Solo cinque minuti e la sua vita sarebbe cambiata. L'idea lo spaventava e lo elettrizzava allo stesso tempo, chissà come sarebbe stato avere qualcuno con cui dividere la propria vita. Portò il suo sguardo tra le stelle, cominciando a porsi diverse domante.

Sarà un ragazzo o una ragazza?

Più grande o più piccolo di lui?

Alto o basso?

Erano domande semplici, ma che in quel momento pesavano sul suo cuore come un macigno. Aveva passato ore e ore, da bambino, a sentir raccontare la storia dei suoi genitori. Di come sua madre passò la nottata prima del suo compleanno a fissare ogni centimetro della sua pelle, aspettando che ciò che cercasse fosse visibile ai suoi occhi. Di come pochi mesi dopo, in una giornata piovosa, un ragazzo le offrì di condividere il suo ombrello e accompagnarla a casa. Di come quel semplice incontro si evolse in una grande storia d'amore. E di come da quell'unione nacque lui. Il piccolo Kim Jongdae. Sin dalla nascita, seppur non ancora marchiati, si era parte di qualcuno. C'era chi accettava questa cosa con semplicità, e chi si ostinasse a voler essere libero. Ma tutto quello non era una prigione, si poteva combattere quanto voleva, ma in un modo o nell'altro si finiva per innamorarsi della persona predestinata. Un po' come la storia del filo rosso del destino. Non importasse quanto si provasse ad allontanarsi, quel sentimento veniva a bussare alla tua porta, e se la porta non gli veniva gentilmente aperta in modo prepotente la buttava giù.

Ricontrollò l'orario, le 23:59. Manca poco. Pensò le domande postegli dal padre qualche ora prima.

<<Come ti senti?>>

<<Non lo so>>

<<La tua vista sta per cambiare. Sei pronto?>>

<<Non lo so>>

Le sue furono risposte sincere. Non sapeva cosa provare. La sua mente era piena di pensieri, il suo cuore scandiva i suoi battiti aumentando intensità e velocità man mano che quel momento si avvicinava, un totale caos. Era ancora occupato ad osservare il cielo quando sentì un formicolio su quel lambo di pelle. Ci siamo! In quel momento, mentre attento osservava la sua pelle arrossarsi, le parole di Baekhyun gli tornarono alla mente.


"È così, succede tutto più velocemente di quanto immagini. La pelle comincia a pizzicare, si arrossa e pian piano delle strisce nere appaiono su di essa. E, come fosse un tatuaggio, ti ritrovi le iniziali della tua anima gemella incise sul corpo. Ricordo ancora che chiusi gli occhi solo per un istante, solo un secondo, e quando le riaprì le lettere PC erano sulla mia caviglia"

Sollevò il suo polso, guardandolo attentamente, poi decise di fare come il suo amico. Chiuse gli occhi, ma prima di aprirli aspettò che il leggero formicolio sparisse del tutto. Voleva essere sicuro che quelle lettere fossero completamente parte del suo corpo. Non voleva ritrovarsi in ansia mentre il nero disegnava sulla sua pelle, voleva aprire gli occhi e vedere a chi appartenesse. E così fece. Quella sensazione pungente lo abbandonò, aprendo poi lentamente gli occhi e portò il suo polso sullo sfondo della notte, imprimendo quelle lettere nei meandri più nascosti del suo essere. Sorrise all'inchiostro che ora lo marchiava.

<<Sono curioso di conoscerti, KM>> 

Hoewon - XiuchenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora