Capitolo 11

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Stavolta mi addormentai, e anche a lungo, ma non fu così per tutta la notte.
Di nuovo, di soppiatto mi svegliai, con il cuore a mille e il respiro corto.
Perché mi svegliavo sempre così ? Era da una settimana ormai, ero stanca.
Notai che stavo sudando.
Mi guardai attorno : tutto buio, e accanto a me dormiva Lauren.
Decisi di alzarmi senza fare rumore e di andare al bagno.
Mi bagnai la faccia e cercai di far ritornare il mio cuore a ritmo normale.

- Papà, papà ! Ho visto qualcuno muoversi sullo specchio - dissi piagnucolando.
Avevo molta paura dei fantasmi.
- Piccola, non esistono gli spiriti - disse entrando.
- Invece sì ! Lo giuro, ne ho visto uno, era nero e... - gesticolai, ma lui mi fermò le mani tenendole nelle sue, che erano abbastanza grandi, facendomi zittire.
- Allora facciamo così : quando vedi qualcuno mi chiami e lo caccio via, mh ? -
In mia risposta lo abbracciai e gli dissi un semplice "grazie papà".

Alzai il mio sguardo allo specchio. Stavo tremando, piangendo e sudando.
Il mio sguardo finì su una figura, veloce, quasi impercettibile, sullo specchio.
- Papà... - sussurrai tra le lacrime - Io ho ancora paura. Ho riniziato ad avere paura da quando sei andato via... - misi la mia testa tra le mie mani.
Sentii un rumore, che mi fece sussultare.
Ero inerme in quel momento. Non avevo armi, nulla. Era tutto in camera.
- Chi sei ?! - rischiai, cercando di nascondere la mia voce tremante a causa del pianto di prima.
Nessuno rispose.
Deve essere stata la mia immaginazione, sicuramente. Mi capitava spesso ormai.
Il mio sguardo cadde su una collana, sopra il lavandino.
La presi tra le mani e la guardai attentamente. Era una collana con una croce. Era di papà.
La misi al collo.

- Papà ma anche io voglio una collana - sbuffai vedendo mio padre con una nuova collana al collo.
- Ogni volta che te ne compro una ti secchi e la metti da parte, non posso mica sprecare soldi ! -
- Ti prego, ti prego, ti prego, me la regali ? -
Sospirò, portandosi una mano in faccia.
- Questa è l'ultima - disse con tono serio, alzando l'indice.
Mi agganciò la collana al collo e da quel giorno non la tolsi più, o almeno finché non la persi.

- Quanto farei per ritrovare tutte quelle collane che mi regalasti - cercai di cacciare via le lacrime agli occhi, goffamente, con le mani, proprio come fanno i bambini.
Scoppiai in un pianto disperato.
- Mi sento così sola... -
- Shh... - sentì sussurrare al mio orecchio.
Sentii dei brividi, come scosse, sul mio corpo.
- Da oggi mi prenderò io cura di te -
Delle bracciai strinsero la vita, tenendomi quasi possessivamente ma dolcemente allo stesso tempo.
Quella voce era riuscita a tranquillizzarmi.
Mi lasciò un bacio sulla testa, e, appena tolsi le mie mani dai miei occhi, notai i suoi, un po' rossi.
Perché ha pianto ?
- Mi dispiace, Mila - disse, con tono dispiaciuto appena mi vide - Sei proprio una dolce bimba quando piangi, sai ? -
Una sua mano salì sul mio mento, poi sulle labbra...
Quel contatto, Dio...
Le mie labbra iniziarono a tremare, ma le sue dita salirono sui miei occhi, comprendoli.
- Lauren... - dissi con voce spezzata.
Non rispose, sentì solo singhiozzi.
Teneva ancora la sua mano sui miei occhi, non permettendomi così di vedere.
- Non meriti di guardarmi, Mila. Mio padre ha ucciso tuo padre. Sono la figlia di uno schifoso mafioso. - sussurrò tra i singhiozzi.
- No, Lauren. Tu sei meglio di lui... -
Mi strinse a sè.
- Sai, forse anch'io sono come te : sola... -
Mi si strinse il cuore, ma allo stesso tempo battè velocemente. Sentì qualcosa allo stomaco.
Cosa mi stava succedendo ?
- Allora stiamo sole insieme ? - proposi, con tono da bambina.
- Se stiamo insieme non saremmo più sole - fece una lieve risata, correggendomi.
- Hai una bella risata, Lolo. -

Live or die ? ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora