Capitolo 2

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Guardai l'uomo davanti a me con disgusto : non ero abituata a quelle visioni, mi sentivo persino debole, come se fossi stata io a ricevere il colpo.
Mi alzai da terra e mi avvicinai al suo corpo inerme, afferrando la mia pistola.
Mi sedetti a terra e gli chiusi gli occhi.
Quegli occhi... Dio, esprimevano odio, orrore, rabbia e altre sfumature di disprezzo.
Mi alzai e mi allontanai dal suo corpo.
Sentì un rumore, piccolo, quasi inudibile per delle orecchie disattente.
Mi girai di scatto e vidi una ragazza.
La mia attenzione cadde sulla sua mano : aveva la pistola dell'uomo che prima avevo ucciso.
Dannazione ! Dovevi prenderla, stupida Camila !

- Abbassa la pistola - dissi senza mostrare alcuna emozione.
Sembrava una ragazza per bene, infatti l'abbassò subito.
- Che ci fai qui ? - domandai.
- Tu l'hai ucciso... - disse incredula, fissando l'uomo.
- Devi tacere, se no uccido anche te -
- O ammazzeranno te - disse, correggendomi.
- Non potranno farlo, perché basterà ucciderti e scappare via, per far sì che nessuno saprà di me -
Non rispose.
- Se dirai qualcosa... - mi avvicinai lentamente a lei, facendola deglutire - giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani. - la guardai fissa negli occhi.
- Io... Non dirò niente. -
- Brava. - sorrisi con acidità, facendo un passo indietro.
- Non fare la dura... ti ho vista piangere. -
Prima regola : non mostrarsi debole davanti ad un presunto nemico.
Ho perso già in partenza.
- Da quando sei qui ? - domandai, cambiando discorso.
- Da abbastanza. - fece un passo avanti, e mise la pistola a terra - Non voglio avere problemi. - spiegò il suo gesto.
Si avvicinò al morto e si inginocchiò a terra, in un angolo ancora non coperto dal sangue.
- Se non vuoi avere problemi devi seguire le mie regole - dissi, riposando la mia pistola e quella dell'uomo nella mia borsa.
- Quali regole ? - domandò.
Appoggiò la sua testa sul cuore dell'uomo, per controllare se fosse ancora vivo.
- Dovrai aiutarmi. -
- A fare cosa ? - domandò.
Scoprì il volto dell'uomo, togliendo la maschera.
I suoi occhi diventerano impauriti, sorpresi e tristi.
- Dovrai aiutarmi... - mi sedetti vicino a lei - ad uccidere l'uomo che ha ucciso mio padre. -
Non rispose, ma vidi delle lacrime scendere sul suo volto, con lo sguardo rivolto su quell'uomo.
- Tu... - il suo respiro diventò irregolare.
- Io cosa ? -
Il suo sguardo divenne confuso e puntò gli occhi su di me.
- Nulla. - disse qualche secondo dopo e asciugò le sue lacrime velocememente.
Questo gesto mi insospettì.
- Non voglio guai. Dimmi che devo fare. - cercò di abbandonare il disagio che si era creato.
- Devi aiutarmi a trovare Michael Jauregui -
Il suo viso si impietrì.
I suoi occhi verdi divennero di un colore scuro, come un bosco in tempesta.
Le sue mani iniziarono a tremare e sentì i suoi respiri farsi più pesanti in quella tranquilla quiete.

Live or die ? ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora