Capitolo 24

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Dopo un po' Lauren si staccò dalle mie labbra, e io le sfiorai, incredula.
- Cosa significa questo bacio ? - domandai con un tono da bambina senza volerlo.
- Che sono fottutamente innamorata di te, Cabello, ma me ne sono resa conto troppo tardi - disse Lauren sorridendo.
Ripagai il sorriso, sentendo il cuore battere freneticamente sulla cassa toracica e lo stomaco fare dei salti mortali, piacevoli, nonostante i forti dolori che stavo subendo.
- Anch'io... Credo di essere innamorata di te... - abbassai il capo, con la faccia rossa e il cuore a mille.
- Mi dispiace per tutto ciò che hai passato, Camila. Scusa... -
Restai in silenzio, in fondo mi aveva fatto del male, quindi non potei non rifiutare le scuse.
Il silenzio fu interrotto da uno squillo da parte del suo cellulare.
Non disse nulla, aprì una conversazione e restò a fissarla per non so quanto tempo.
Delle lacrime iniziarono a cadere sul suo volto.
- Chris... È morto... - riuscì a dire.
Sgranai gli occhi.
- Chris è stato ucciso. Mio padre... L'ha ucciso. Non so come ma lui c'è riuscito - iniziò a piangere sempre più forte - E questo perché ho scelto te -
Il mio sguardo divenne confuso, con un forte senso di colpa.
- Tuo padre sa che sei venuta qui ?! - quasi urlai.
- Se l'ha ucciso è un sì. -
Fissai il corpo sull'asfalto, di Shawn, finché non sentì un rumore.
- Shawn - sentì dire da una voce robotica.
Shawn aveva un microfono sulla maglietta.
- So che l'avete ucciso. Mi dispiace Lauren per aver ucciso il tuo caro fratellino, ma non sarà l'unico a morire oggi -
Non sentimmo più nulla.
Entrambe sgranammo gli occhi, mentre Lauren cacciò le lacrime che cadevano insistentemente sul suo viso.
- Dobbiamo scappare, prima che... - Lauren non riuscì a completare la frase che venne colpita da un proiettile.
Un uomo era entrato in casa. Noi non lo avevamo sentito.
Il corpo di Lauren cadde a terra, mentre una scia di sangue uscì dal suo corpo e i suoi occhi sembravano urlarmi scusa, scusa per tutto.
Aveva gli occhi sgranati che lacrimavano.
Urlai, piansi.
Non potevo muovermi.
Lo stomaco faceva male, i polsi, la faccia, le gambe...
Il piede non funziona.
Ero fottuta.
Eravamo fottute.

Live or die ? ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora