14.

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"Okay ragazzi,oggi dovrete mostrarmi i progressi da voi adempiuti." Disse l'insegnante iniziando a girare per i banchi e valutando i vari progetti.

"Qui c'è stato un unico progresso. Jimin ha imparato quanto fa due più due." Yoongi informò l'insegnante con un ghigno.

"Ma- cosa?!" Jimin lo guardò malissimo per poi rivolgersi alla sua insegnante. "Doveva assegnarmi proprio questo come tutor?!"

Così l'insegnante si allontanò frustrata lasciando i due bisticciare.

"Datemi almeno voi qualche soddisfazione." Giunse al banco di Jungkook e Taehyung controllando i lavori.

"Ottimo!"  Esultò con gli occhi luccicanti. "Siete la mia unica speranza"
"É stato tutto grazie a me." Si prese il merito Jungkook.
"In realtà non ha fatto nulla." Intervenne Taehyung e così anch'essi iniziarono a litigare.

"Come non detto. Siete dei casi persi."
Scosse la testa rassegnata.

"Non si preoccupi prof!" Si alzò di scatto Hoseok.
"Ci sono io. I'm your hope, you're my hope, I'm J-Hope." Concluse schioccando le dita e riservandole un occhiolino.

Tutta la classe scoppiò in un'irrefrenabile risata.

"Perfetto! Ora c'ho pure una classe di matti."

Appena suonò Jungkook si alzò immediatamente con unico pensiero nella mente. Andarsene da lì.

Proprio mentre si stava allontanando sotto lo sguardo distratto della classe si sentì afferrare il polso.
"Dove vai?"

Si maledì mentalmente.
La notte precedente la passò in bianco a causa delle parole di Taehyung.
Dopo aver mandato via il ragazzo si era accasciato a terra sotto lo sguardo preoccupato di Rina.

Aveva ragione. Lui provava quel tipo di attrazione ma aveva sempre cercato di nasconderla con tutto se stesso.

Si sentiva un errore della natura.
Come un esperimento finito male.
Un mostro.

Aveva cercato di sopprimere i suoi istinti. Pensava che magari sarebbe passato,svanito..

Si prendeva gioco dei ragazzi che venivano a dichiararsi da lui,ma alla fine era ben consapevole che questi erano stati più coraggiosi di lui.

"Non sono affari tuoi." Rispose evitando il suo sguardo. L'aveva evitato durante tutta l'ora.
"Jungkook." Lo chiamò voltandolo verso di sè senza lasciare la presa. "Guardami."

Il ragazzo si morse il labbro non sapendo che fare. Ma la cosa che lo preoccupava di più era lo sguardo della classe,i pettegolezzi che sarebbero nati..

Taehyung sembrò percepire la sua preoccupazione così sospirò alzandosi.
"Abbiamo un'ora libera."
Jungkook lo guardò confuso non capendo le sue intenzioni.

Lo trascinò fuori e lo fece salire in macchina.
"Ti voglio mostrare il mio rifugio." Spiegò notando l'espressione confusa che aveva il minore.

L'altro aveva un botto di domande.

Perché l'altro si stava mostrando tutto a un tratto gentile e disponibile con lui?
Perché voleva mostrargli il suo rifugio? Cioè,doveva essere un posto personale.. perché mostrarlo proprio a lui?

Ma rimase zitto. Lo sguardo fisso sulla strada.
Taehyung,d'altra parte,non si preoccupò di colmare quel silenzio imbarazzante.

C'erano situazioni dove era giusto così. Dove era giusto non forzare una conversazione.

Quel silenzio avrebbe fatto bene al ragazzo,Taehyung ne era sicuro. Gli avrebbe permesso di riflettere.

Non si sentiva affatto in colpa per le parole dette. Erano nient'altro che la verità che lui avrebbe dovuto affrontare prima o poi.
L'unica cosa che continuava a sentirsi pesare era quello sguardo spento che gli aveva procurato.

Doveva solo riparare dopodiché sarebbero tornati sconosciuti come prima.

Continuò a guidare fino a giungere in quel luogo.
Erano in mezzo alla natura,lontani da qualsiasi tipo di distrazione. Disconnessi dal mondo.

Si trovavano in un bosco quando scesero dall'auto.
Taehyung non aspettò il consenso dell'altro per afferrargli la mano.
"Ancora non siamo arrivati,stammi vicino."

Le parole sembravano non uscirgli dalla bocca,era come se fossero bloccate da qualcosa,perciò Jungkook si limitò infine ad annuire imbambolato.

Continuarono a camminare finche Taehyung si fermò davanti ad un lago. Era un lago ghiacciato che offriva una visione mozzafiato.

Jungkook infatti si era fermato di botto, spiazzato da quella visione. Una distesa cristallina circondata da una fitta vegetazione.

Lasciò la mano del ragazzo avvicinandosi a quel lago per poi inginocchiarsi giunto ai suoi piedi.

"Bellissimo,vero?" Disse Taehyung sorridendo alla reazione positiva che ebbe il minore.
"Qui ci vengo quando ho bisogno di risposte. Di solito la gente preferisce il mare,sedersi e osservare l'andamento delle sue onde. Ma io non ci riesco. Trovo il suono delle onde in qualche modo distraente. Qui,se chiudo gli occhi vengo avvolto solamente dai miei pensieri e ciò mi permette di chiarirli facilmente poiché mi concentro unicamente su di essi." Si scompiglia i capelli in imbarazzo. "Non vorrei annoiarti.."

"No. Parla pure." Si limitò a dire Jungkook quando in realtà voleva dirgli quando avesse amato quelle parole. Una per una.

Ma non tutto è possibile,no?

"Guarda." Si avvicinò Taehyung,sedendosi vicino al minore. "Quando ho qualche desiderio,lo traccio con il dito su questo lago e una volta svanito lo considero come se il lago ricevendolo me lo realizzasse."

Prese delicatamente la mano di Jungkook e piegò le sue dita in modo da portare l'indice sulla superficie del lago iniziando a tracciare delle lettere.

Jungkook rimase incantando da quel gesto,dalla delicatezza con la quale l'altro stava stringendo la sua mano,come se avesse paura di ferirlo da un momento altro.

Così,non fece caso a cosa l'altro avesse tracciato fino alla fine.
"Cosa hai scritto?"

"Accettazione."

ᴹ ᵉ ᵐ ᵒ ʳ ᵢ ᵉ ⓢ » vkook.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora