*capitolo 6*

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<<Siete solo degli incapaci! Dei buoni a nulla!>> esclamò con rabbia sbattendo i palmi con forza contro il vecchio tavolo pieno di rosecchiature da tarli. L'altro alzò gli occhi al cielo e non esitò a ribattere <<parla lui! Che fa il gradasso finché non arriva il fratellino>>. Fell arrossì per la vergogna e gli puntò un dito contro con rabbia <<non osare mai più tu tu stupido nanerottolo!>>
Swamp Fell spalancò la bocca e portò una mano sul petto offeso <<Tu piccolo verme!>>. Questione di pochi istanti ed erano già avvinghiati l'uno sull'altro dandole mentre il resto del gruppo, chi più e chi meno ubriaco, rideva e tifava per l'uno o per l'altro. L'unico che non sembrava entusiasmato da quella improvvisa e caotica era una figura scura che stava relegata nel suo silenzio in un angolo. Quando si sentì una mano sulla spalla e una voce a lui familiare chiamarlo per nome, come a strapparlo dai suoi pensieri. Senza che venissero aggiunte altre parole annuì e si alzò sentenziando con un "andiamo".

Intanto, in quel piccolo pezzo di mondo incompleto Dream si svegliava, anche di conseguenza alla rottura del collegamento tra lui e Ink. <<Sognato bene?>> fece una voce al suo fianco. Si voltò e vide il volto sorridente di Outer. Vedendo però l'espressione delusa e triste del ferito si avvicinò di più con la sedia su cui era seduto al letto <<qualcosa non va?>>. Dream volse la testa di lato e sospirò <<è che non riesco a capire...>> fece rimanendo poi in contemplazione della finestrella quadrata posta nella parete di fronte. Outer rimase in silenzio aspettandosi un continuo poi curioso lo incitò <<che cosa?>>. Ci fu un'altro silenzio.
<<Perché ha preferito lui a noi...perché ci ha tenuto nascosto tutto questo>> fece scuotendo la testa sconsolato. <<Lo ha fatto per proteggere i piccolo e se stesso...e anche voi>> il tono con cui gli rispose aveva un che di materno che fece voltare Dream. Di solito era lui a usarlo per consolare gli altri. Lo trovava quasi ironico. <<A volte si sceglie di non dire cose importanti ai nostri cari e fidati per evitare di ferirli. È una cosa che prima o poi facciamo tutti>> continuò mentre abbassava lo sguardo fissando con una strana insistenza le ciabatte morbide e piene di stelline.
Dream sorrise e tornò a posare la schiena contro la tastiera del letto <<Hai ragione...>> fece sospirando.
Infondo che senso aveva arrabbiarsi?

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