*capitolo 2*

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Il tempo passava e di Ink non c'era traccia. Dream, seduto sul comodo divano verde pisello, guardava con scarso interesse la televisione che trasmetteva un programma di cucina. Non era troppo preoccupato per Ink, non era la prima volta che prendeva e partiva senza spiegazioni. Eppure c'era qualcosa che non quadrava "probabilmente è solo una mia impressione" si disse.
Il rumore della porta che si apriva lo distrasse dai suoi pensieri. Si voltò e appena vide l'amico, fece per alzarsi ma si bloccò vedendo cosa aveva in braccio, avvolto tra delle coperte marroncine, un piccolo scheletrino nero come la pece. Gli accarezzava con un dito la piccola scatola cranica e lo guardava con molta attenzione. <<Immagino vogliate alcune spiegazioni>>. Si sedette sul divano verde e guardò il piccolo <<Da dove iniziare?>>

Ink fu particolarmente conciso nel raccontare il suo passato segreto: disse semplicemente che lui e Error si erano lentamente avvicinati e che poi comparve quel pargoletto che era una fusione tra i due, che scoprirono chiamarsi PaperJam, abbreviato in Pj.  Blueberry era entusiasta e non sembrava essersela presa troppo che non gli aveva detto niente. Era stranamente felice che due suoi amici stessero insieme.
Bizzarro.
Dream invece gli mostrava un espressione giustamente apprensiva, come una mamma che ascoltava la figlia raccontare del suo fidanzato segreto. Fece per  parlare, con la sua voce calda e confortante, ma fu interrotto da Blue che scattò in piedi <<dobbiamo portarti subito da lui!>> esclamò sentendosi come un cupido che stava per riunire una coppia.

Incitato Ink lo seguì e dopo aver appoggiato il piccolo sul divano su una culla provvisoria con cuscini e coperte e raggiunse l'amico. Non notò come una lacrima solitaria solcava il viso. Percorsero le scale che conducevano al piano superiore e una volta arrivati davanti alla porta Blue lo semi-lanciò dentro contento sia che Ink si fosse sistemato sia che Error, con cui aveva un rapporto abbastanza anormale di amicizia.
Alzai gli occhi. Error stava lì che mi fissava, immobile che stringeva con forza le coperte sopra di lui (probabilmente messe da Blueberry per evitare che prendesse freddo). Si avvicinò cautamente e si sedette sul bordo del letto <<Ciao Error>>. L'altro lo guardò confuso e indietreggiò tirando su la coperta fino al naso, che tanto sembrava un cuore a testa in giù.

<<ci conosciamo?>>

Nevermind -ErrorinkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora