*capitolo 25*

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Appena Error attraversò il portale e giunse nel salotto venne catturato da due giganteschi tubi robotici che lo circondarono dalla vita fino alle spalle. D'istinto evocò un osso nero e fece per piantarlo con forza in quei tubi finché non si ricordò a chi appartenevano
<< Antino stupidino...da quanto tempo>> lo salutò con tono canzoniere

<<Il mio nome è AntiVirus! Lo hai forse dimenticato mentecatto?>>

Ink si alzò dal divano <<Anti->>

<< Ink, hai davanti a te uno tra sans più spregevole, infido, doppiogiochista e->>

<<Nonché suo compagno>> lo interruppe Error <<ora che abbiamo fatto le presentazioni, puoi mettermi giù?>> chiese tamburellando sui tubi che lo stringevano.
Antivirus fissò prima il distruttore poi Ink più volte per poi indicare Gradient con Paperjam in braccio << Ma allora sono tuoi...figli?!>>
Error con fare sarcastico commentò  <<Fino a prova contraria>>

Anti si sedette per terra e cominciò a grattarsi la testa, o per meglio dire, il cranio. Sembrava riflettere sulle notizie appena acquisite.
Poi senza preavviso strinse la presa demle sue braccia meccaniche fino a togliere il fiato

<<Error....lavori con o per Virus?>> chiese con fermezza

<<Ma sei scemo?! Non sapevo neanche che fosse ancora vivo! Anti così però mi uc- cof cof Anti! cof cof>> gemette Error tirando dei pugni sopra al tubi.

Lo lasciò cadere a terra e Ink  venne incontro aiutandolo ad alzarsi.

Nightmare, rimasto in disparte con impassibilità, commentò con freddezza <<Degnarvi di spiegare vi fa tanto schifo eh?>>

<<Effettivamente sono confuso anche io, fratello...>> ammise Dream e subito Outer continuò
<< Con me e Gradient arriviamo a quattro>>

Anti guardò ancora a terra ancora per qualche istante poi alzò lo sguardo verso il distruttore
<<Forse è il caso di dare qualche spiegazione...Error?>>

Annuì e fece segno a tutti di mettersi seduti sul divano. Nightmare preferì mettersi in un angolino in tranquillità mentre Ink si sedette al suo fianco. Posò con delicatezza un mignolo sopra il suo e lo accarezzò. Il suo sguardo però era puntato sui figli. Infatti non li mollava neanche un istante come se avesse paura che sarebbero scomparsi appena non li avrebbe più visti.
Error fece un respiro profondo e dopo qualche istante di riflessione iniziò a raccontare.

Nevermind -ErrorinkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora