*capitolo 27*

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<<Zio Fresh! Sei riuscito a venire! Guarda! Guarda! Ho imparato a tele- telera- teletar->>

<<teletrasportarmi, amore>> lo corresse dolcemente e pazientemente.

<<Esatto!>> esclamò ridacchiando il piccolo mentre lo zio lo guardava divertito <<Yo è fantastico bro!>>

Era bello vedere Fresh giocare con Goth per Geno. Il loro rapporto non era mai stato uno dei migliori  e Goth incosicamante stava ricucendo quei rapporti tra i due da tempo distrutti.
" Sarebbe bello se un giorno anche Error giocasse con suo nipote, anche se non lo vedo da quando è scappato da noi dopo quella litigata con Fresh"
Pensò quasi malconcio prima di  dirsi di lasciar correre.
Andò in cucina dove Reaper cercava disperatamente di mettere su il tè.

<< Forse se prendessi la bustina sarebbe meglio....>>

<< Ecco cosa mancava!>> esclamò con fare sorpreso il dio della morte, girando la testa verso l'altro mentre il cappuccio calato sulla sua testa scivolava giù.

<< Ho capito, faccio io...>> borbottò Geno andando verso il ripiano della cucina.

Prese il bollitore con una presina di stoffa e versò l'acqua bollente in alcune tazze. Immerse la bustina contenente le foglie per il tè e e aspettò con pazienza che l'acqua si scurisse.

<<Reaper togli quella mano da lì...>> disse di punto in bianco sentendo una leggera pressione sulla fondoschiena.

<< Ma come faccio a resistere? Mica è colpa mia se hai il didietro più morbido del multi verso>> si lagnò la Morte dando una leggera strizzatina giocosa. Sentendola Geno si irrigidì leggermente e lo guardò male << Al tre vola un ceffone, ti avverto>>

Reaper gli diede un bacio sulla guancia e fece per andarsene ma prima di uscire gli disse che tanto non l'avrei mai fatto. Geno gli rispose soltanto alzando gli occhi al cielo ma appena fu uscito bisbigliò a se stesso  'Odio quando hai ragione'

<<Come come come?>> chiese Reaper apparendo levitando vicino allo stipite con uno dei suoi sorrisini furbi.

<<Ho detto che se non la smetti i ceffoni diventano due>> replicò sentendo solo uno sghignazzo da parte del compagno prima che finalmente andasse via dalla cucina.

Appena il tè fu pronto Geno si girò col le tazze nel intento di appoggiarle su un vassoio di legno sul tavolo alle alle spalle ma quelle povere tazze non arrivarono mai al vassoio, neanche al tavolo in realtà.

<< Geno. Non abbiamo molto tempo. Seguimi>>


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