*capitolo 8*

386 43 49
                                    

Era davanti alla porta della camera dove riposava Dream. Esitava a bussare poiché ancora rimbombavano nella sua testa le parole di Swampfell mentre combattevamo contro la Mob

<<Dream! Davvero lasci il tuo fidanzatino nelle mani dei tuoi nemici?>>. Lo avevano circondato e non si sentiva in pericolo piuttosto si sentiva...deluso. Tutti quei personaggi avevano così tanto potenziale si erano ridotte ad essere macchiette di un ipotetico cattivo.
Il flusso dei pensieri fu interrotto da un suono secco provenire dalla porta dietro di lui.
"Error ha chiuso l'acqua nella doccia" pensò mentre si concentrava sui suoni prodotti dal amato glich. Perché nonostante la loro fosse una relazione difficile sapeva che infondo tra loro c'era amore.
"Non voglio guardare ancora quegli occhi che mi scrutano come uno sconosciuto"Si face coraggio e bussò. Quando la voce pacata e calda di Dream lo invitò ad entrare non esitò e chiuse velocemente la porta alle sue spalle. L'amico era seduto sul bordo del letto e si stava infilando gli stivaletti gialli limone. Alzò gli occhi dorati e rimasero in silenzio. Ma non era un silenzio teso piuttosto...Un dolce silenzio
Dolce....

Ecco come descrivere Dream. Una creatura dolce, altruista e affettuosa. A cui voleva un Multiverso di bene, era spesso stato il suo punto di riferimento, la sua ancora. Lui sorrise e si alzò allargando le braccia.  Si strinsero in un tenero abbraccio finché non sentirono un urlo di Outer che li fece sobbalzare. Aveva gridato solo...

Error.

In un battito scesero vedendo Error svenuto al suolo con Outer che lo scuoteva con la delicatezza di una fangirl impazzita continuando a chiamarlo per nome. Pj sul divano piangucolava percependo l'agitazione. Ci fu un  enorme via vai condito con "che facciamo/prendo dell'acqua?!/ Lo mettiamo sul divano?" e simili. Gradient, sullo stipite della porta della cucina, osservava tutto spostandosi per non essere investito da Ink che andava avanti e indietro dalla cucina insicuro su cosa fare. Quando ne ebbe abbastanza strinse i pugni e urlò <<SILENZIO!>>. Tutti si zittirono spiazzati dal sentire un tale scheletrino timido e gracile urlare con fare autoritario. Anche Pj aveva smesso di lamentarsi. Si deliziò leggermente vedendo di avere la loro attenzione ma non si lasciò tempo per crogiolarsi  <<Qualcuno porti Error a letto e qualcun altro chiami Science e si faccia dire cosa fare! E niente panico ok?>>.

Appena Outer sentì quelle parole  attirò l'attenzione di Ink e  con un cenno della testa indicò Error. Lui si avvicinò e insieme a Dream cominciarono a risalire le scale che sarebbero terminate sul corridoio dove c'era la loro camera da letto. Intanto si avvicinò al telefono e compose il numero di Science. Gli spiegò la situazione cercando di essere vago anche se probabilmente Science intuì la situazione. Gli spiegò allora due possibili soluzioni. 

<<Allora?>> chiese impaziente Ink mentre passava sulla fronte del glich un panno umido. Outer, appoggiato contro lo stipite della porta con le braccia incrociate alzò un dito <<Due soluzioni: Rivivere la botta la prima volta che l'ha presa>> allora tirò su un altro dito <<La memoria deve ritornare da sola magari incoraggiata attraverso la visione di oggetti o situazioni importanti per il soggetto. Queste sono le parole di Science>>. Il protettore di Au si fermò riflettendo <<Posso provare mostrando delle foto>>

La testa di Gradient fece capolino dal fondo del letto  <<Abbiamo delle foto?>>

 <<Effettivamente sono solo disegni in cui ci siamo io o Error. Immaginate se la MOB avesse scoperto che stavamo insieme, non potevamo correre il rischio.>> spiegò il padre riprendendo ad inumidire la fronte del dormiente.

E mentre Pj comodamente accoccolato tra le braccia del fratello scivolava in un sonno profondo, tutti rimuginavano su cosa fare. A rompere il silenzio fu Ink <<Forse questo andrà bene>> borbottò mettendosi ad armeggiare con una delle sue fialette, una con il tappo bianco.

"strano, non l'avevo mai notata..." pensò Dream mentre il contenuto veniva mostrato ai presenti: un piccolo anellino blu che sembrava formato dai fili di Error  <<Il nostro anello di fidanzamento. Error lo fece per scherzo dicendo che se mai mi fossi dimenticato di essere con lui sarebbe bastato guardare la mano...un elegante promemoria>>

Superfluo dire che Outer stava sclerando come non mai. Il problema fu che svegliò il bell'addormentato: Error. Il quale, molto confuso si mise una mano sulla fronte dove c'era ancora il panno umido <<Ma che diamine è successo? Mi gira la testa...>>  disse con una voce profonda poi improvvisamente acuta come un computer che sta andando a quel paese. Outer diede una spintarella incoraggiante al pittore che si sedette su bordo vicino all'amato. Lo guardò con dolcezza <<Error>> esordì dopo qualche  istante di esitazione alla ricerca delle parole giuste <<Prenditi il tuo tempo per rispondere e fai senza fretta. Chiedimi qualsiasi cosa ti passi per la mente, se hai dei dubbi esprimili pure ad alta voce. Ma...>>

 Gradient non sentì il resto, occupato ad accompagnare delicatamente fuori gli altri due e dopo essere usciti chiuse la porta. <<Penso che meritino un po' di  privacy, no? Inoltre sarebbe meglio preparare la cena e cambiare Pj>> si giustificò rivolgendo una tenera occhiata al fratellino. Dream sorrise percependo l'affetto del giovane per il piccolo <<Sei proprio un bravo ragazzo>>. L'interessato, non abituato a ricevere complimenti, abbassò lo sguardo imbarazzato <<G-grazie>>. Il protettore di sogni sorrise intenerito poi scese insieme agli altri. Rivolse solo una veloce occhiata alla porta della camera pensando "Buona fortuna amico mio".

Oltre quella porta di legno lucido Ink gli porse delicatamente l'anello e cominciò a studiarlo attentamente. Lo rigirò tra le dita, osservandolo con fare da intenditore. <<Questo...l'ho dato a te>> disse ad alta voce, dando vita ai suoi pensieri confusionari che aleggiavano nella sua mente <<Stavamo...su un prato. O qualcosa di verde. E morbido>> guardò poi il pittore che annuì incoraggiante. Fece un respiro profondo e strizzò gli occhi poi scosse la testa <<Non ricordo altro>> ammise porgendogli l'anello.  Ink lo prese deluso e lo ripose nella fialetta. <<Beh..piano B>> fece tirando fuori dal letto uno scatolone. Così passò il resto del tempo guardando disegni e qualche rara foto, ascoltando Ink che raccontava aneddoti e avventure che avevano vissuto insieme. Parlò anche dei lunghi periodi passati senza parlarsi ignorandosi, anche se alla fine  tornavano sempre in un rapporto pacifico pieno di scherzi, risate, critiche, discussioni, punzecchiamenti...

Nella testa del glich, mentre l'altro parlava, qualcosa scattò e fu come se si fossero contemporaneamente aperti milioni di cassetti. Lo guardò negli occhi con una luce diversa.

<<Io...

ricordo








Nevermind -ErrorinkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora