La verità

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Chat Noir guardava il libro che l'anziano aveva in mano, come se stesse vedendo un fantasma: quel libro, quel grosso volume dall'aria antica, lo conosceva bene. Era il libro che lui stesso aveva rubato dalla cassaforte di suo padre, lo stesso libro che aveva perso il giorno che lui e Ladybug avevano affrontato Volpina, circa un mese prima.

L'anziano continuava a parlare dicendo di come Ladybug glielo aveva portato, di come l'aveva studiato, spiegò loro che si tramandava di custode in custode, e che quando era arrivato a lui, l'aveva custodito come tutti i suoi predecessori, ma che quando arrivò a Parigi lo perse, per via di uno scambio di bagagli.

Riconosceva perfettamente anche l'anziano cinese che parlava: lo stesso che aveva soccorso davanti a scuola il giorno che era diventato l'eroe di Parigi, quello stesso uomo che ora stava parlando a lui e a Ladybug, dicendo che i Miraculous non erano solo tre, ma addirittura sette e che due dei tre li aveva ancora lui, quello della Volpe, quello dell'Ape e quello della Tartaruga, mentre loro avevano, appunto, l'anello del Gatto e gli orecchini della Coccinella, i più forti in assoluto e Papillon aveva sicuramente quello della Farfalla.

«E l'ultimo?» chiese la sua lady, di fianco a lui.

«Il Miraculous del Pavone è sparito da anni ormai. L'avevo dato a una giovane donna molto speciale, ma penso che ormai sia andato perduto. Non ho idea di dove sia...» a quelle parole, nella sua mente, si stagliò l'immagine dell'interno della cassaforte di suo padre: un'oggetto, oltre al libro, aveva attirato la sua attenzione, sebbene non l'avesse toccato, una spilla semicircolare formata da petali d'oro con al centro una pietra opaca azzurra, una spilla che sembrava proprio la coda di un pavone.

No, era ridicolo. Perché suo padre avrebbe dovuto avere il Miraculous del Pavone? Forse per lo stesso motivo per cui aveva quel libro?

Il vecchio custode continuò a parlare, dicendo loro che ormai con quell'indizio erano più vicini allo sconfiggere Papillon.

«...ma come ho detto a Ladybug, per essere una squadra, dovete comportarvi come una squadra.»

«Cioè?» chiese Chat Noir, confuso.

«Non crediate che non vi abbia osservato in questi mesi. Non mi sono mai pentito della scelta che ho fatto, siete le persone più adatte ad avere i poteri che avete: avete subito riconosciuto i vostri kwami come alleati, vi siete comportati in modo giusto e leale con tutti e, anche davanti alle avversità, avete saputo tirar fuori la grinta e combattere. Avete sempre collaborato in modo eccellente e avete trovato un'alleato l'uno nell'altro eppure ora che vi vedo qui, davanti a me, l'uno di fianco all'altro, noto la tensione tra di voi. Non parlo solo del segreto delle vostre identità, ma anche di qualcosa che forse non sono tenuto a sapere, ma l'acqua di un fiume non può scorrere bene se delle rocce ostacolano il suo corso.»

Entrambi rimasero seduti in silenzio per parecchi minuti a quelle parole, tanto da far diventare la situazione alquanto imbarazzante. Non reggeva più quel momento di stasi quasi surreale così si alzò di colpo con un balzo felino.

«Beh, immagino che non abbiamo più nulla da dirci.» disse porgendo poi la mano artigliata alla ragazza dal costume rosso.

La vide guardarlo intimorita, quelle parole dovevano aver scosso anche lei. Le sorrise, per rassicurarla e lei, ricambiando il sorriso, afferrò la sua mano, per poi alzarsi.

Erano usciti da poco dal centro massaggi del maestro Fu.

Si sentiva ancora particolarmente confusa: le ultime parole che il custode aveva detto loro le ronzavano ancora in testa insistenti. Era vero che tra loro c'era tensione soprattutto in quell'ultimo periodo, non sapeva perché, forse perché Chat aveva iniziato a frequentare anche la ragazza dietro la maschera, forse perché iniziava ad essere insicura dei suoi sentimenti verso l'eroe gatto o forse perché si rendeva conto che permettere a Chat Noir di flirtare con Marinette era come permettergli di farlo con Ladybug. Quale diritto aveva lei di respingerlo con il costume rosso, anche dopo la confessione che gli aveva fatto così apertamente la sera in cui era stato ferito, e poi accettare le sue avance da ragazza normale? Era come mentirgli, come mentirgli più del solito.

Makohon Saga _ Le Coeur de Paris [volume 13]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora