La mamma

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«Allora?» chiese l'italiana di fianco a lui, con tono impaziente.

«Sì... È decisamente il Miraculous del Pavone. – sentenziò l'anziano continuando a rigirarsi il cimelio tra le mani – Perciò era nella cassaforte di tuo padre?» chiese poi volgendosi verso di lui, facendolo sobbalzare, dopodiché annuì mesto.

«Maestro Fu, ha qualche spiegazione del come sia finito lì?» chiese Ladybug che era al suo fianco, dal lato opposto di dove stava Volpina.

«Beh, io credevo fosse andato perduto, ma ciò non vuol dire che mi stupisce il fatto che fosse in casa Agreste...» rispose con tono tranquillo, porgendo la spilla a forma di coda di pavone al suo kwami che l'andò a posizionare dentro lo scrigno.

«Perché? Cosa c'entra con la mia famiglia?» chiese di getto.

Per quale motivo si sentiva così nervoso? Era strano, come se percepisse l'arrivo di una tempesta, come se sapesse già che qualcosa dopo quella spiegazione sarebbe cambiata, che qualcosa l'avrebbe scosso nel profondo, scombussolandogli completamente la vita, allo stesso modo o ancora di più di come era stata scombussolata con l'arrivo di Plagg.

«Perché apparteneva a Monique Boyer...»

Ed eccola la verità sconvolgente, quel semplice nome arrivò alle sue orecchie come un treno investendogli il cervello e mandandolo completamente confusione.

«Mamma...» disse a mezza voce mentre percepiva le tre eroine voltare i loro sguardi su di lui, il suo sguardo felino, però, era ancora fisso sul maestro.

«Una ragazza intraprendente tua madre. – continuò lui, dopo poco – Aveva solo diciannove anni quando venne da me: aveva studiato da anni i Miraculous e la loro creazione, quando arrivò qui conosceva già molto, molto di più di quanto avete scoperto voi due. – disse volgendosi alle due neo-eroine – Mi chiese di darle un potere per intraprendere il viaggio verso il luogo in cui sono nati i Miraculous e i kwami...»

«Il Tibet.» disse d'impulso lui, ricordandosi la guida nella cassaforte di suo padre.

«Esatto.» rispose l'anziano.

«E lei gliel'ha dato?» chiese stupita l'eroina arancione.

«Come d'altronde l'ho dato a voi due, cara signorina Rossi.» le disse con un tono tra l'ironico e l'affettuoso.

«Ed è riuscita a scoprire qualcosa?» questa volta era stata JBee a parlare.

«Oh sì... Rimase in Tibet un anno intero e quando tornò aveva scoperto molto. Aveva appena vent'anni quando conobbe tuo padre, Adrien. – continuò, rivolgendosi di nuovo a lui – Si conobbero all'università, facendo lo stesso corso di moda all'Istituto Marangoni e già alla fine dell'anno universitario si sposarono, c'ero anche io quel giorno. Tua madre aveva dedicato un posto speciale nella sua vita per me, mi considerava come un'amico e non l'ho mai ringraziata abbastanza, persino quando nascesti tu, ti portò qui. Ti voleva molte bene, non hai idea della gioia che vedevo nei suoi occhi quando ti teneva in braccio, era come se avesse tra le mani la sua stessa vita.»

Sentì le lacrime pungergli gli occhi ed uscire imperterrite scivolando sulla maschera e poi sulle guance, subito dopo sentì il toccò leggero della mano di Ladybug che si poggiava sul suo pugno chiuso e lui d'istinto senza nemmeno pensarci, voltò il palmo verso di essa e gliela strinse. Intanto il maestro Fu, continuava il suo discorso.

«Cinque anni fa, venne da me dicendo che aveva scoperto il vero segreto dei Miraculous e che sarebbe tornata in Tibet per dare le ultime conferme alle sue ipotesi. Non seppi mai se partì con il monile del pavone o no, ma da quel giorno nessuno la vide più. I giornali parlarono per mesi dello scandalo: di come Monique Agreste avesse lasciato figlio e marito per partire chissà dove, di come la compagnia Agreste avesse perso una delle sue migliori modelle. Credo che nessuno abbia più saputo nulla di lei da allora, penso che nemmeno tuo padre seppe perché se n'era andata.» concluse l'uomo guardandolo con affetto.

Makohon Saga _ Le Coeur de Paris [volume 13]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora