L' appuntamento

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Adrien uscì dalla limousine salutando i suoi due accompagnatori.

Per fortuna durante il fine settimana, ogni manifestazione di raffreddore, febbre o influenza era sparito nel nulla. Era lunedì, ed era pronto a ricominciare un'altra settimana di scuola e di vita da supereroe, se mai ce ne fosse stato bisogno.

Non era in ritardo, ma davanti all'edificio non c'era già più nessuno. Con passo svelto entrò e si diresse verso l'aula.


«Allora? Com'è andata?» le chiese Alya, mentre lei stava tirando già fuori il quaderno di matematica ed il portapenne per la prima lezione.

«Com'è andata, cosa?» domandò lei, confusa.

«Ma come cosa? Venerdì... Sei andata a dare i compiti ad...» non fece in tempo a finire la frase che il diretto interessato entrò in aula e la ragazza dovette zittirsi.

«Ciao...» disse Adrien un po' imbarazzato, salutando le due amiche.

L'occhialuta rispose subito al saluto, mentre Marinette semplicemente arrossì e abbasso lo sguardo sul suo quaderno.

«Allora è successo qualcosa...» le sussurrò l'amica all'orecchio.

«No... Non è successo niente...» rispose la corvina, senza avere il tempo di puntualizzare nient'altro, visto che subito dopo entrò la professoressa e, finito l'appello, non ci fu più tempo per le chiacchiere.

La lezione passò veloce e tranquilla, come al solito. Dopo la seconda ora l'insegnante diede i compiti e uscì dall'aula.

Vista la solita terza ora buca del lunedì, Marinette decise di andare in biblioteca per approfittarne e fare gli ultimi compiti rimasti per la settimana e, magari, iniziare anche quelli appena consegnati.

Aveva già rimesso tutto nel suo zaino e si stava per alzare, quando qualcuno la chiamò. S'irrigidì nel sentire proprio la quella voce pronunciare il suo nome.

Si voltò, ed incrociò gli occhi smeraldo del ragazzo di cui era perdutamente innamorata. Non ebbe neanche il coraggio di rivolgergli la parola, e pensare che tre giorni prima era stata un pomeriggio intero con lui.

«Che ne dici se ti offro un caffè?» chiese lui.

A quella domanda, la ragazza rispose con un verso sconvolto, mentre la sua amica, ancora di fianco a lei, si portava la mano alla bocca con uno sguardo entusiasta.

«Sì insomma... Volevo ringraziarti per essere rimasta con me venerdì. Quindi pensavo di offrirti un caffè questo pomeriggio. Ti va?»

Marinette ascoltò fino alla fine la proposta del biondo. Quando le ripeté la domanda non sapeva davvero cosa rispondere e iniziò a balbettare come suo solito. Al suo posto rispose, prontamente, la sua migliore amica.

«Certo che le va!» disse con un'enorme sorriso, per poi fare l'occhiolino a una Marinette completamente paonazza.


Erano appena usciti da scuola quando Chloé si tuffò tra le braccia di Adrien, con il suo solito sguardo malizioso e languido.

«Adrienuccio? Come stai? Ho saputo che sei stato male...»

«Sto bene Chloé, grazie.» disse il ragazzo togliendosi dalle spalle il braccio della bionda.

Ad un tratto dall'edificio scolastico uscì lei. Adrien non l'aveva mai vista così: era da venerdì pomeriggio che la vedeva in modo diverso. La sua timidezza, la sua impacciataggine, il suo sorriso. C'era qualcosa di lei che lo rendeva sempre felice d'incrociare il suo viso, di vederla ridere, di parlare con lei.

Non aveva nessun dubbio sui suoi sentimenti: il suo amore era ancora rivolto solo e soltanto a Ladybug, ma Marinette era diventata una presenza quasi indispensabile nella sua vita. Un'amica su cui sapeva di poter contare sempre, un dolce sorriso che avrebbe voluto in qualsiasi momento della sua vita.

«Ora scusa, ma ho da fare!» disse liquidando la vecchia amica e avvicinandosi alla corvina, nel suo entusiasmo, non poté notare la faccia livida e ricolma d'invidia della giovane Bourgeois.

Arrivato di fianco a lei, la vide arrossire nervosa per poi rivolgergli un paio di parole un po' sconclusionate.

«Senti... Io non credo... Cioè insomma... Non vorrei... È necessario questo... Non so... Io...» il ragazzo la bloccò prima che la sua lingua si attorcigliasse per quanto cercasse di parlare.

«E dai Marinette, è solo un caffè! Conosco un posto fantastico!»

«Ok...» disse con tono basso lei.

«Allora ci vediamo tra un'ora a casa mia!» sentenziò il giovane modello per poi scappare.


I due ragazzi si sedettero in un tavolino del dehor del Café de Flore.

Era uno dei café più famosi di Parigi e anche uno dei più costosi. Si trovava proprio al centro del quartiere di Saint Germain des Prés ed era un locale molto elegante e raffinato.

Un cameriere vestito di tutto punto si avvicinò al loro tavolo e chiese cosa volessero ordinare.

«Puoi prendere quello che vuoi Marinette.» disse con un gentilissimo sorriso Adrien rivolgendosi proprio a lei.

Ancora imbarazzata per quel semi appuntamento che non si aspettava per niente, la ragazza lanciò un'ultimo sguardo al menù.

«Un café Liégois.» disse poi.

«Io una coppa Flore.» fece eco subito dopo lui.

Poco dopo davanti a loro vennero portati una granatina di caffè con crema di chantilly per Marinette e una coppa di gelato al cioccolato fondente e al pistacchio anch'esso con crema chantilly per Adrien.

Con due dolci sorrisi da ammirare, due dolci da gustare e delle dolci chiacchiere per legare. I due amici si dimenticarono dei problemi che solitamente li circondavano.

Forse, anche troppo.

Makohon Saga _ Le Coeur de Paris [volume 13]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora