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Pov Tom
sentii dei rumori provenire dalla stanza vicina, così aprii con molta fatica gli occhi e grugnii qualcosa stiracchiandomi, mi guardai intorno per ricordarmi dove fossi, ma la grande porta finestra del davanzale mi fece tornare in mente che la sera precedente mi ero addormentato sul divano della mia fotografa.
Mi alzai e mi diressi in cucina, quando aprii la porta il profumo di caffè mi inebrio le narici facendomi sorridere
< buon giorno> esclamai varcando la porta <ehi, dormito bene?> mi chiese la ragazza bionda mentre si affaccendava sul piano della cucina <mmm> mugugnai < tu hai dormito bene?> chiesi a mia volta <certo> rispose Sophi posando sul tavolo due tovagliette rosse e sopra due tazze < ti piace il caffè?> mi si rivolse con un mezzo sorriso continuando a posare sulla tavola cose da mangiare <amo il caffè> risposi mettendomi a sedere nel posto della sera prima.

Sophi faceva un caffè buonissimo, non ne avevo mai assaggiati di così buoni < ragazzina il tuo caffè è speciale> le dissi bevendone un sorso abbondante e infilandomi un biscotto in bocca <grazie > rispose ridacchiando < che ti va di fare oggi?> le chiesi cercando la sua attenzione <oh, non lo so> alzo le spalle < dai ragazzina cosa fai di solito quando non ci sono io a romperti le palle> esclamai aggiustandomi i riccioli ribelli che mi erano finiti negli occhi <non faccio molto, leggo esco un po' torno a casa e basta> mi spiegò bevendo l'ultimo sorso di caffè presente nella tazza blu e rossa < allora ti devo aver stravolto la vita> le dissi masticando un altro biscotto alla vaniglia e cioccolato, alzó lo sguardo e i suoi occhi verdi si incastrarono nei miei < mi sto svagando ultimamente, ed è una cosa positiva dal mio punto di vista, se non ci fossi tu sarei sempre chiusa in casa a non fare nulla> mi spiegó tutto di un fiato senza mai interrompere il nostro gioco di sguardi  < wow piccoletta, allora oggi ti porto a visitare la citta> affermai alzandomi e tendendole la mano < okey> disse sorridendo e afferrandola.

Dopo circa una ventina di minuti la vidi scendere, indossava un vestito estivo bianco che le arrivava fino a metà coscia e che le si stringeva in vita mettendo in risalto il suo fisico, i capelli erano sciolti e le scendevano in morbide onde color miele nelle spalle scure scoperte, quando si fermò davanti a me esclamò: < andiamo Tom> lo disse con la voce entusiasta e piena di gioia che mi fece sorridere < si andiamo > accontentai la sua richiesta e le apri la porta di casa.

Avevamo deciso di non prendere la macchina, ma di andare a piedi codendoci il sole tiepido di inizio settembre, e la brezza fresca californiana < quando arriviamo?> chiese Sophi girando la testa per guardarmi < alla fine della strada inizia il centro> le spiegai indicando l'orizzonte < si!> esclamò entusiasta, al che mi misi a ridere e lei mi segui.

Non avevo mai visto tanta felicità negli occhi di una persona <è bellissimo> disse Sophi scrutando con lo sguardo ogni piccolo dettaglio del centro della città < grazie> mi disse piazzandosi davanti a me, dovetti abbassare un po' lo sguardo perché era un po' più bassa di me, altrimenti non avrei potuto vedere quei meravigliosi occhi verdissimi < di cosa?> chiesi alzando un sopracciglio < di tutto, nonostante ci conosciamo da soli quattro giorni hai fatto un sacco di cose carine per me >mi spiego arrossendo leggermente, e abbassando lo sguardo < ehi guardami!> le dissi con tono sicuro facendole alzare il volto < magari noi eravamo destinati a trovarci> le spiegai cercando il suo sguardo < forse> disse lei accontentandomi e impigliando i suoi occhi nei miei < forza andiamo ci sono tante cose che devi vedere piccoletta > le sorrisi cominciando a correre per le vie della città.

Pov Sophia
Los Angeles era una città meravigliosa, e menomale Tom mi aveva convinta a venire a vedere il centro perché non avevo ancora avuto del tempo per farci una girata < ehi ragazzina hai fame?> interruppe la mia spensieratezza <si un po' > affermai mettendomi al suo fianco < allora ti porto in un posto > mi sorrise < perfetto> esclamai felice.

Tom mi aveva porta in un ristorante carinissimo e in cui si mangiava davvero molto bene, volle offrire lui nonostante tutti i miei tentativi di persuaderlo dalla sua idea di gentiluomo < grazie mille> ringraziai il ragazzo guardando la strada davanti a me, quando qualcosa attiro la mia attenzione, e non quella di Tom che era accanto a me e stava guardando il suo telefono; un piccolo gruppetto di ragazzine ci stava fissando come se stessero pianificando un piano per rapirci < Tom...> lo scossi per la spalla < dimmi ragazz...> non fini la frase perché fu troppo impegnato a urlare <SCAPPA> giró verso la direzione opposta, e prima di fare la stessa cosa analizzai la situazione per pochi secondi per poi cominciare a correre dietro al ragazzo riccioluto < gira di qua> Tom giró in un vicolo sporco e davvero troppo stretto per due persone ma c'è la cavammo <oddio> ansimai portandomi le mani al cuore <ssh> Tom poso la sua mano sopra la mia bocca.
Quando fummo certi che l'orda di ragazzine in preda ai propri ormoni adolescenziali se ne fosse andata scoppiammo in una risata <o mio dio Tom la prossima volta ti trucco da donna così non ci beccano> esclamai ancora ansimante <oh ma daii> si difese lui ridacchiando < adesso però dobbiamo uscire da questo vicolo sudicio e puzzolente> ordinò Tom guardandomi < concordo > affermai pensando ad un modo utile per uscire che non comprendesse degli sfioramenti del nostro corpo che poi avrebbero portato ad un imbarazzo orribile < esci prima tu ragazzina> mi ordino Tom appoggiando la testa al muro freddo e grigio, il suo gesto mise in evidenza la catenina che portava al collo che poi si andava a nascondere sotto la maglietta blu di mio fratello che gli avevo prestato quella mattina, mi riscossi da quella visione e con molta cautela uscii da quel buco < andiamo Holland muovi il culo> urlai guardando il ragazzo < arrivo arrivo ragazzina> mi tranquillizzo uscendo dal quel corridoio mal andato.

Guardai l'ora nello schermo del mio telefono, erano le 19:30 di tardo pomeriggio e io e Tom eravamo sdraiati all'ombra di un imponente salice piangente, davanti a noi il sole stava calando e nel cielo si erano create delle fantastiche sfumature rosa e celesti mentre l'arancione acceso del sole colpiva in pieno i nostri corpi distesi sull'erba <Tom> sussurrai con un filo di voce credendo che non mi avesse sentito < si Sophi?> non mi chiamava mai con il mio nome, era strano sentirlo detto da lui ma mi piaceva da matti < sono quasi le otto e noi abbiamo passato più di 24 ore consecutive insieme, adesso che facciamo? > chiesi girandomi per vederlo in volto, lui rimase immobile nella posizione in cui era, senza muovere un muscolo < passiamo ancora le ore di sera insieme > affermo mettendosi a sedere, seguii ogni suo movimento fino a quando non fu in piedi che mi rendeva la mano per farmi alzare dal prato, presi la sua mano con sicurezza e mi alzai < andiamo!> mi avvicinai a lui e ci incamminammo verso casa mia.

S.A
Spero davvero che il capitolo vi piaccia è un po' tirato via perché non ho avuto molto tempo e mi scuso per eventuali errori ortografici.
Ily

&quot;somebody to love&quot;||Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora