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Sophi pov
In aereo faceva davvero caldo, troppo.
Dopo l'episodio del cimitero, io e Tom siamo restati altri tre giorni a Firenze, e dopo aver salutato tutti, siamo venuti all'aeroporto insieme a Cole e Dylan.
Mi tolsi il maglione, restando con una maglia a maniche lunghe <caldo?> mi chiese Tom abbozzando un sorriso <si> risposi prendendo la sua mano e intrecciando le nostre dita .<sei stato bene questi giorni?> li domandai dopo che l'aereo si fu sollevato da terra <mai stato meglio piccola> rispose baciandomi la mano <e tu come va?> mi chiese mentre faceva dei cerchi immaginari sul dorso dalla mia mano <andare via è sempre difficile, ma ti ci abitui> scrollai le spalle spostando lo sguardo al finestrino, mi piaceva l'aereo, stare in mezzo al cielo e alle nuvole mi rilassava, mi sentivo a mio agio nonostante i pensieri che mi torturavano, mio padre aveva smesso di mandarmi soldi con la scusa che avevo il fidanzato ricco; <ho sonno> affermai tronando a guardare Tom riscuotendomi dai miei pensieri,sorrise e mi fece cenno di appoggiarmi a lui, così feci, e mentre mi accarezzava i capelli e mi sussurrava dei <Ti amo> caddi in un sonno profondo.
<piccola, ehi, piccola siamo arrivati, devi svegliarti> aprii lentamente gli occhi e mi stiracchiai, infilai il giacchetto, e cominciai ad andare verso l'uscita tenendo Tom per mano.

<okay Soph, ci vediamo domani a lavoro> Cole mi diede un bacio sulla guancia, annuii sorridendo, Dylan mi abbracciò, e se ne andarono, e così anche noi.
Arrivammo a casa alle otto e mezzo di sera, avevo una fame da lupi. <metto le pizze in forno> Urlò Tom dal piano di sotto mentre io mi mettevo i pantaloni del pigiama e una felpa di Tom <okay> urlai a mia volta.
Mi buttai a peso morto sul divano dopo aver poggiato i pantaloni della tuta di Tom nella poltrona <ti ho messo i pantaloni li> indicai con una mano, appoggiò le pizze sul tavolino di vetro e se li mise, si sdraiò accanto a me, presi uno spicchio della mia pizza e guardai lui che mi fissava, ridacchiai e li passai un pezzo, mi afferrò la vita e mi strinse a se <cos'hai piccola? Sei strana> mi chiese facendomi girare la testa verso di lui, in modo che io lo guardassi negli occhi <io? No nulla> feci spallucce spostando lo sguardo altrove <non mi dire cazzate> disse stringendomi ancora di più a lui <ti ho detto che non ho niente> sbottai liberandomi dalla sua presa salda, mi alzai dal divano e mi tirai indietro i capelli <perché non parli con me? Viviamo insieme, dimmi come ti posso aiutare> mantenne un tono calmo e pacato per non farmi arrabbiare ancora di più, si alzò anche lui dal divano e mi avvicinò, mi scostai subito, mi succedeva spesso di avere dei momenti strani, in cui mi sentivo triste e arrabbiata, e in quei momenti volevo stare solo da sola, ma Tom non mi ci avrebbe lasciato <devo stare da sola> urlai spingendolo per farlo stare lontano da me <non ti puoi di certo arrabbiare con me se sei incazzata per qualcosa che io non so> alzò la voce avvicinandosi pericolosamente a me, feci due passi indietro, sapevo che non mi avrebbe toccata con un dito, ma era il nostro primo litigio dopo quattro mesi che ci conoscevamo, non sapevo come avrebbe reagito <sono problemi miei, non tuoi, cazzo> continuai ad urlare andando verso la cucina <dal momento che stiamo sotto lo stesso tetto sono problemi anche miei dato che non mi parli> gesticolò, seguendomi, sbuffai e mi passai una mano sulla fronte <perché non mi dici cosa ti passa per la mente sophi, possiamo affrontarlo insieme> il suo tono si abbassò, divenne poi dolce e pacato <perché mi ci passano troppe cose tutte insieme> risposi strafottente mettendomi a sedere su una delle sedie della cucina, non avevo voglia di parlarne con Tom, non volevo scaricargli addosso il mio schifo, mio fratello Chuck mi mancava da morire e mio padre non mi mandava più soldi dopo l'ultima discussione, nonostante i soldi non mi servissero perché avevo un buon lavoro, ma era proprio una questione di principio. <Ti posso aiutare o no?> disse spazientito, esitai, volevo maledettamente buttarmi tra le sue braccia, ma il mio orgoglio era più forte <no, e adesso vado a letto, buona notte> risposi secca, girai i tacchi e salii in camera, mi misi il pigiama e mi addormentai quasi subito.

&quot;somebody to love&quot;||Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora