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Pov Sofia
Mi misi a sedere sul letto con gli occhi sbarrati, il suono martellante della mia sveglia mi aveva fatto impaurire.
Sospirai e mi alzai dal mio comodo materasso, entrai in bagno e accesi il getto della doccia, mi infilai nella vasca e cominciai a bagnarmi tutto il corpo compresi i capelli.
Dopo dieci minuti uscii, mi asciugai e presi dal mio armadio una gonna nera, una canottiera aderente bianca e una camicetta leggera sempre nera, indossai il tutto, mi lavai i denti e mi misi un filo di trucco.
Quando entrai in salotto mi accorsi che sul mio divano era rannicchiato il corpo di Tom, che dormiva beatamente come un neonato, al che soffocai una risata e lentamente mi diressi verso di lui e quando fui abbastanza vicino con la mano lo scossi, ma non ebbi nessuna risposta, così presi un respiro e gli urlai nell'orecchio: < TOM!!> il ragazzo da comodamente disteso sul divano, si alzò trafelato con gli occhi sgranati, mi guardò < non lo fare mai più> mi avvertì prima che io scoppiassi a ridere, cosa che però lui non fece <dai Holland non arrabbiarti, sono troppo carina perché tu ti arrabbi con me> mi espressi ridendo, era imbronciato, sembrava un bambino piccolo a cui la mamma aveva impedito di comprare il gelato,  e i suoi occhi nocciola mi stavano fissando, mi prese la vita e mi scaravento sul divano iniziando a farmi il pizzicorino nel ventre < me la pagherai mocciosetta> esclamò ridendo.
Stavo soffocando, mi mancava ossigeno, non smettevo di ridere < ti prego basta> lo implorai ridendo < chiedi perdono> ordino mettendosi in una posizione rispettabile, impettito < la prego grande sovrano dei ragni, mi perdoni> lo pregai mettendomi a sedere < va bene ragazzina> il suo tono tornò normale e mi sorrise poi sposto il suo sguardo all'orologio che era appeso sopra la televisione, rimase immobile per pochi secondi <Sophi, dobbiamo andare via ORA! Siamo in ritardassimo> esclamò alzandosi frettolosamente dal divano, e io lo imitai prendendo il telefono e la borsa della macchina fotografica.

Arrivammo agli studi e per fortuna con il ritardo di soli 10 minuti, quando solcammo la soglia della porta della sala di registrazione tutti li sguardi erano rivolti verso di noi, le mie guance cominciarono a prendere fuoco, e Tom sospiro, dopo pochi secondi tutti tornarono a fare ciò che stavano facendo e io mi misi a fare il mio lavoro.

Le ore sembravano non passare mai e il mio stomaco stava brontolando dalla fame, io e Tom non avevamo avuto neanche il tempo di bere una tazza di caffè e infatti sentivo le palpebre farsi sempre più pesanti, ma una voce femminile dal tono squillante mi risveglio; <Sophi, sono le una passate vieni con me e karen a fare pranzo> squillo vivacemente Elizabeth con quel suo solito sorriso smagliante < oh meno male, stavo per morire> affermai posando la macchina fotografica nella borsa.

Io e le ragazze mangiammo qualcosa da starbucks, così ne approfittai per prendermi una quantità esagerata di caffè, non era come il mio ma comunque buono.
<Sophi, tra due settimane ci sarà una festa, saranno presenti un sacco di persone famose, che sicuramente conosci, non di persona, ma per la fama, se ti va di venire, andiamo tutti insieme> Karen mi obbligo a guardarla, non mi dispiaceva l'idea, e prima di rispondere Elizabeth disse una cosa; <Tom ci sarà> la guardai perplessa, poi con tono deciso esclamai: <ci sarò >

Erano le 20:00 di sera e volevo solo tornare a casa, ero stanchissima e barcollavo dal sonno < ehi> quella voce inconfondibile mi fece tornare al mondo reale <Tom> dissi con una nota di felicità nella voce < voglio accompagnarti a casa, oggi siamo stati pochissimo insieme> spiego spingendomi cortesemente verso la porta d'uscita <mi faresti un favore immenso, cioè un altro> dissi ridacchiando <tranquilla ragazzina, se tu non mi piacessi non farei tutto questo> affermo aprendomi la portiera della macchina.

Mentre eravamo fermi al semaforo guardai verso di lui, e lo fissai per pochi secondi, per vedere quanto era bello, poi parlai < Karen e Elizabeth mi hanno invitata alla festa, quella che ci sarà tra due settimane, tu ci sarai vero?> chiesi sperando che mi rispondesse con un SI sicuro < certo ragazzina, non ti lascio da sola ad una festa di gente snob> ridacchio partendo.

Arrivammo a casa mia poco dopo, il tragitto era trascorso in silenzio, non imbarazzante, i nostri silenzi non erano mai imbarazzanti, e speravo che non lo fossero mai ;< allora ti passo a prendere domani mattina> disse appoggiandosi allo stipite della porta < si come hai fatto negli ultimi giorni> ribattei io guardandolo con un sorriso stanco < vai a dormire ragazzina, domani alla stessa ora, come sempre> mi bacio la guancia e lo vidi scomparire inghiottito dal buio della strada, apri la porta di casa, buttai la borsa sul divano e con un' insolita lentezza salii le scale, entrai in camera e mi tolsi gli indumenti che stavo indossando e mi infilai una maglietta grigia di mio fratello per poi buttarmi a peso morto sul mio comodissimo letto e cadere in un sonno profondo pensando a lui.

Il suono della mia sveglia mi entrò nelle orecchie come un parassita fastidioso, odiavo essere svegliata da qualcosa o qualcuno che non fosse mia madre o mio fratello, spensi quel suono infernale e mi alzai dal letto, feci la mia solita routine quotidiana e dopo aver fatto anche colazione mi misi le scarpe e con la borsa in spalla aprii la porta di casa e davanti a me c'era un Tom spettinato e con delle occhiaie pazzesche <che guerra hai combattuto stanotte?> chiesi chiudendo a chiave casa < la prima e la seconda> disse ironico aprendo la macchina <spero tu sia stata più fortunata di me, come hai dormito ?> mi chiese mettendo in moto la macchina <bene, appena arrivata a casa mi sono buttata a peso morto sul letto e mi sono addormentata > spiegai agganciando la cintura < beata te > mi sorrise per poi tornare a guardare la strada.

Mentre riprendevamo, vedevo che Tom era davvero troppo stanco per stare un' intera mattinata sul set così mi diressi verso Robert; < ehi Robert, non ti voglio interrompere ma ti dovrei chiedere un piacere> affermai guardando speranzosa i suoi occhi castani < dimmi tutto tesoro> disse rassicurandomi con uno dei suoi più bei sorrisi <Tom è molto stanco puoi chiedere se io e lui possiamo andare via, non ce la farà mai a finire così le riprese> spiegai sperando che mi accontentasse < certo tesoro, vai pure da Tom e andate ci penso io al resto> mi rassicuro Robert < grazie mille> lo abbracciai e poi mi diressi verso Tom.
Cercai una nuca riccioluta fin quando non la intravidi un po' più lontana da me, mi avvicinai e lo vidi che si reggeva in piedi a stento, così, lo affiancai e dissi: < andiamo Tom, vieni con me> mi guardo senza spiccicare parola e annui.

Lo portai a casa mia e quando si sdraiò non ebbi neanche il tempo di portargli un bicchiere d'acqua che già si era addormentato profondamente, lo guardai sorridendo e poi mi sedetti nella poltrona accanto al divano leggendo un libro.

💗SP💗
Ciao gentee, sto sfornando un sacco di idee per i capitoli successivi e durante la festa ne vedrete di belle, intanto spero che questo capitolo vi piaccia e mi scuso per gli eventuali errori ortografici.
Sofi
Ily

&quot;somebody to love&quot;||Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora