•23•

1.8K 71 8
                                    

Pov Sophi
Quell' insopportabile sveglia mattutina rimbombava nelle mie orecchie, svegliandomi dal mio beato sonno.
Spensi quella musichina e andai in bagno, che ormai era sottosopra a causa dei miei trucchi sparsi ovunque, tre tipi di piastre diverse che stavano a terra aspettando di essere usate e asciugamani buttati alla rinfusa sulle piastrelle bianco-azzurre. Sospirai pensando che dopo lavoro avrei dovuto dare una ripulita alla casa e addobbarla con tutti i gingilli natalizi, e avrei dovuto chiedere a Tom dove li teneva, sempre che li avesse.
Misi un maglione azzurro con scollo a V, dei jeans grigi a vita alta e le Nike bianche; raccolsi i capelli in una mezza coda lasciando al naturale le piccole onde che si erano create alle punte bionde.
Feci colazione e mentre indossavo il cappotto color crema e afferravo la mia borsa da lavoro chiamai Tom; <ciao piccola> mi rispose dopo tre squilli con quel solito tono caldo e gentile <hei, stavi andando a letto?> chiesi salendo in macchina e accendendo il motore <mmmh si, tu sei a lavoro?> mi chiese a sua volta <ci sto andando, e comunque ti volevo chiedere una cosa> aggiunsi mentre uscivo dal vialetto con la macchina avviandomi nella strada che già cominciava a pienarsi di veicoli in movimento <dimmi tutto> rispose ridacchiando <dove sono le decorazioni di Natale? Ciò dove le tieni?> chiesi sistemandomi sul sedile <uummmh> dopo quella lunga serie di M che non finivano più ebbi una risposta: <molto probabile siano nello sgabuzzino> affermò <e ti ci voleva tanto per
dirlo?> chiesi ridendo <nooo, solo che non ricordavo dove fossero> affermò con il suo tono innocente e dolce <ti odio quando fai quel tono> ribattei parcheggiando la macchina davanti all'enorme grattacielo <se lo dici te> ridacchiò mentre correvo verso l'ufficio <sono arrivata, chiamami dopo okay?> dissi salutando la receptionist e infilandomi nell'ascensore <si certo piccola a dopo> chiuse la chiamata e buttai l'iPhone alla rinfusa dentro la borsa nera.
L'ascensore si fermò al decimo piano, qualcuno aveva chiamato il congegno meccanico; Un Cole in giacca e cravatta fece un sorriso spavaldo entrando tra le quattro pareti scintillanti di acciaio <giorno mostriciattolo> mi diede una spintarella <giorno scemo> ridacchiai io restituendo la spinta, <Tom, come sta?> mi chiese mentre le porte si richiudevano e l'ascensore continuava a salire <oh molto bene> sorrisi <comunque dopo vado in centro a fare i regali, anche per te, vieni con me?> chiesi guardandolo con aria supplichevole; si sono adulta ma credetemi se vi dico che andare in giro da sola per le affollate vie di Los Angeles mi fa salire la depressione.
Non rispondeva <ti prego, ti prego, può venire anche Dylan, lo convinco io> lo implorai mettendomi a mani giunte e strizzando gli occhi come le bambine che chiedono una cosa che desiderano tantissimo <va bene> acconsentì accennando un sorrisetto bastardo, gli diedi una gomitata <non sorridere in quel modo> aggiunsi.

Eravamo stati su un set per quasi tre ore, tra due giorni doveva essere pronto il nuovo numero di runway con tema natalizio e a quanto pare oggi nessuno aveva voglia di lavorare e prendersi le proprie responsabilità.
Dopo quelle 3 ore infernali io e Cole salimmo fino all'ultimo piano e ci fiondammo nel nostro ufficio <ti giuro che non vedevo l'ora che finisse> esclamai buttandomi a peso morto sulla sedia in pelle nera che girava, Cole invece si sedette sul divano che stava dalla mia parte di ufficio <già concordo> ridacchiò mettendosi un paio di occhiali <porti gli occhiali?> chiesi appoggiandomi sul vetro della scrivania <sono da riposo, li uso solo quando ne sento il bisogno> mi spiegò poggiando la testa allo schienale grigio <capito> sussurrai ricomponendomi e accendendo il computer per continuare a lavorare.
<Vuoi che metta un po' di musica mostriciattolo?> dopo una decina di minuti di assoluto silenzio, la voce roca di Cole mi riscosse dello schermo del computer <assolutamente si> risposi con tono esasperato;andò verso il suo computer aggeggiò qualche secondo e poi parti la musica <sei patetico> risi quando sentii che canzone aveva messo <no sono solo a tema> ribattè cominciando a canticchiare la canzone natalizia <all i want for christmas is youuuu> urló indicandomi, risi ancora di più e lo vidi venire verso di me, mi prese per un braccio e mi tirò su, mettendomi in piedi, e come lui cominciai a ballare anche io.

&quot;somebody to love&quot;||Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora