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Tom pov
Mandai un messaggio a Sophi, chiedendole di fare una videochiamata domani mattina per me è stasera per lei, e non vedevo l'ora di poterla vedere, certo non l'avrei potuta toccare, baciare, e sentivo come un vuoto allo stomaco, una sensazione di malinconia, ma a farmi stare meglio c'era sempre Zendaya, eravamo diventati migliori amici, era fantastica, capiva cosa provavo e sapeva sempre la soluzione, e poi durante questo viaggio eterno ero sempre con lei, o almeno per la maggior parte del tempo, era l'unica distrazione, so che può sembrare brutto detto così, ma non vorrei essere frainteso, non intendevo in senso cattivo anche se può sembrare.

Sophi pov
Lasciai Cole in salotto, stravaccato sul divano mentre giocava con la play station di Tom, e una certa nostalgia mi si aggrappò allo stomaco, feci un mezzo sorriso, ripensando a quando il mio ragazzo giocava davvero troppe ore, e io lo menavo scherzosamente facendolo distrarre, e finivamo sempre a fare l'amore.
Quando mi riscossi dal mio stato di trance salii svogliatamente le scale per andare al piano di sopra, e dopo essermi tolta i vestiti entrai in doccia e lasciai che l'acqua calda mi pulisse i capelli e sciogliesse le tensioni. Credo che stetti sotto la doccia almeno un' ora, e me lo fece notare Cole che, urlando come uno psicopatico dal piano di sotto, mi fece prendere talmente tanta paura che non chiusi neanche l'acqua della doccia. Scesi al piano di sotto, tutta trafelata, con una felpa di Tom che mi arrivava appena alla coscia e i capelli avvolti in un asciugamano.  <Cole che succede?> chiesi con il fiato corto,cerando il mio amico per tutta la grande sala, e dopo pochi secondi lo vidi comparire dalla porta della cucina con un panino in mano e una lattina di birra, che Tom teneva come scorta <che deve succedere?> mi chiese a sua volta con la bocca piena poggiando la lattina nel bancone <ma sei hai urlato fino a due minuti fa come uno schizzato> sbottai gesticolando con le braccia tese verso di lui, mi guardò divertito ridacchiando leggermente <che scemotta che sei> puntualizzò riprendendo la birra e buttandosi nuovamente nel divano, a quel punto corsi in punta di piedi verso di lui, afferrai il primo cuscino e cominciai a "picchiarlo", ma, dopo alcuni secondi mi senti afferrare i polsi e le dita affusolate di Cole farmi il pizzicorino su tutti i fianchi <Cole basta> urlai ridendo come una pazza e cercando invano di prenderlo per i polsi e fermalo.  Dopo quella che per me sembrò un'eternità la tortura finì in malo modo, perché scaraventai Cole giù dal divano, e ci fu un attimo di silenzio in cui pensai di averlo fatto fuori veramente, ma, poi, la sua risata rimbombò nel grande salotto e io mi unì a lui buttando la testa sopra il cuscino morbido.

Dopo essermi asciugata i capelli, senza piastrarli, e essermi messa solo un po' di correttore nelle occhiaie, con assenza di mascara e tutti gli altri cosmetici, scesi in salotto, e prima di entrare nella cucina notai che Cole si era addormentato sul divano; dato che dormiva come un bambino abbandonai l'idea di svegliarlo bruscamente facendolo cadere di nuovo dal suo caldo e comodo rifugio.

Feci un sacco di diversi piatti della cucina italiana, che mio nonno e mia mamma mi avevano insegnato; preparai della pasta, le lasagne più precisamente, pollo arrosto con patate, prosciutto e melone, in più avevo infornato due pizze, il cui impasto lo avevo preparato il giorno prima, e per finire in bellezza, come dolce, del tiramisù, come lo fa mia nonna.

Quando tutte le portate della cena furono pronte erano le 20:00, e non feci in tempo a urlare a Cole che la cena era pronta, quando vidi sbucare una chioma bruna in disordine dalla porta che divideva sala e cucina; aveva un sorriso da ebete e si stropicciava gli occhi, mi misi a ridere per la buffa scena <quel cibo è vero? Cioè non sto sognando o sono in paradiso!?> chiese entusiasta Cole avvicinandosi al tavolo mentre li brillavano gli occhi <tutto reale> dissi in tono solenne buttandomi i capelli dietro le spalle come le star del cinema.
Mentre finivamo di apparecchiare il campanello suonò facendoci sobbalzare entrambi per il piccolo spavento, Cole mi guardò e io lo rassicurai dicendo: <vado io sfaticato> e così aprii la porta e i due fratelli dagli occhi grigi mi sorrisero <venite> mi scansai dalla soglia della porta per farli entrare, entrambi mi salutarono con un bacio sulla guancia e Neddy prima di ritornare in cucina mi sussurrò all'orecchio :<se il tuo amico è una specie di dio greco ti odierò per tutta la vita> ridacchiai in silenzio e poi insieme a Neddy ci trasferimmo in cucina.
<Lui è Cole, loro sono Rose e Neddy> Cole fece un cenno del capo accennando a un piccolissimo sorriso <piacere> dopo le presentazioni ci mettemmo a parlare e dopo circa due minuti il campanello suonò nuovamente, Cole mi lanciò un' altra occhiata interrogativa, ma lo dileguai avviandomi alla porta urlando un: <é Jem> e quando aprii la mia migliore amica mi diede un bacio sulla guancia <ciao tesoro, spero che il tuo amico non sia gay> esclamò varcando la soglia di casa, mi battei una mano sulla fronte e la seguii in cucina. Così, dopo aver bevuto del vino mentre parlavamo ci sedemmo a tavola e Cole e Neddy fecero piazza pulita di ogni cosa, mentre tra un boccone e l'altro emettevano versi di soddisfazione e le loro facce si immedesimavano in smorfie di piacere ad ogni piatto, così da farci ridere ogni volta;  Tutto ciò mi ricordava Tom, èh già, ero proprio in un bel guaio, amavo Tom più di ogni altra cosa, e tutto ciò che facevo vedevo o sentivo me lo ricordava.

&quot;somebody to love&quot;||Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora