IMPORTANTE
LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE (SA) È IMPORTANTISSIMO
Tom povs
Mi infilai una felpa grigia e dei pantaloni della tuta e ovviamente il mio cappellino nero. Avevo voglia di staccare un po' da tutto. I panel erano faticosi , e viaggiare tutto il tempo era stancante, in più a Londra non c'erano neanche i miei genitori quindi non potevo neanche fermarmi a casa.
Quando uscii dal portone dell'hotel mi trovai davanti l'ultima persona che volessi vedere, Jessie ovviamente. Alzai le sopracciglia non capendo cosa ci facesse qui <cosa fai qua?> le chiesi infilandomi le mani nelle tasche dei pantaloni <tu mi devi un bacio> sibilò avventandosi su di me e poggiando le sue labbra sopra le mie. Rimasi immobilizzato per due secondi ma me la tolsi subito da dosso <ma che cazzo fai Jessie?> sbraitai pulendomi la bocca con la manica della felpa <sei psicopatica> aggiunsi guardandola malissimo, la vidi ghignare e rivolgere il suo sguardo verso destra, come se mandasse un segnale a qualcuno, quando mi girai avevo una voglia matta di prenderla a pugni, se solo non fosse stata una ragazza. Il fotografo nascosto tra i cespugli era scappato subito <lavoro per una rivista di pettegolezzi, una delle più famose, questa foto> mi mostrò lo schermo del suo cellulare in cui c'eravamo noi due pochi minuti fa mentre ci baciavamo <io la farò diventare virale> sospirò facendo finta di essere dispiaciuta <no tu non lo farai> affermai in tono autoritario < e poi perché dovresti farlo?> chiesi buttando a terra il mio cappellino nero, e incrociando le braccia al petto in attesa di una valida spiegazione <ops, già fatto> la notifica di Instagram che ero stato taggato da qualcuno mi arrivò oltre alle altre 100.000 e passa <perché Jessie? Perché?> chiesi con gli occhi che bruciavano, Sophi l'avrebbe vista in meno di un'ora e si sarebbe scatenato l'inferno tra me e lei <semplicemente non mi piace essere respinta, per una sgualdrina Tommy> sibilò lanciandomi un' occhiata malefica e girandosi dall'altra parte per ritornare alla macchina. Scrissi un messaggio a Sophi e quando mi rispose capii che non sapeva ancora niente fortunatamente, ma avevo i minuti contati prima che si scatenasse l'incubo.Sophi pov
Non mi resi neanche conto della velocità con la quale scesi dall'auto e arrivai alla porta di casa <Cole, stai bene? Hei mi senti? Sono Sophi, sono io, ti prego apri gli occhi> implorai toccandogli ogni parte del viso che era quasi tutto tappezzato di sangue, mi pizzicavano gli occhi e non avrei voluto piangere <Cole rispondimi dai> lo pregai tirando indietro il ciuffo costano scuro che era finito davanti agli occhi.
<Sophi> lo disse in un sussurro quasi impercettibilmente, ma io lo sentii, eccome se lo sentii <dio Cole stai
bene?> chiesi sollevata che mi avesse risposto <sono stato meglio> ridacchiò, poi facendo una smorfia di dolore <andiamo in casa dai> lo incoraggiai aiutandolo ad alzarsi.
Entrammo in casa e mentre misi a bollire l'acqua per il tè mi procurai dalla cabina armadio di Tom una felpa della sua vecchia scuola e dei pantaloni della tuta. Li diedi a Cole e dopo una manciata di smorfie causate dal dolore riuscì a cambiarsi, ma grazie anche al mio aiuto.
Presi il kit medico e pulì le ferite che aveva sul viso, ne aveva una sulla guancia, un occhio nero, che risaltava ancora di più il verde intenso dei suoi occhi e il labbro era spaccato. Quando finii lui si sistemò a gambe incrociate sulla moquette che avanzava di alcuni metri davanti al divano <chi ti ha conciati così Cole?> chiesi poggiando la tazza di tè sul tavolino basso che stava davanti al moro <Jace> disse soltanto, e notai che la mano destra era stretta in un pugno che aveva reso le nocche bianche <perché? Per quello che hai in mano?> chiesi diretta senza girarci intorno, misi le mani sui fianchi e lui alzò la testa verso di me, e annuii molto lentamente <fammi vedere Cole> dissi in tono quasi supplichevole, esitò qualche secondo, e poi aprì la mano e vidi un foglio tutto accartocciato in una pallina spigolosa <insomma ci avrà scritto che sono una puttana niente di...> comincia a ipotizzare mentre aprivo il foglio e lo portavo a grandezza naturale, ma le parole mi morirono in gola quando vidi Tom è una ragazza che si baciavano, e sopra scritto non sei l'unica stronza, le mani iniziarono a tremarmi senza smettere e le gambe stavano cedendo, mi lasciai cadere per terra, con le ginocchia sulla moquette perfettamente pulita, ricomincia a piangere silenziosamente, ma quando Cole mi trascinò tra le sue braccia non mi potetti trattenere e scoppiai a piangere, singhiozzando più forte di quanto volessi <p-perché? I-io non capisco, m-mi ha d-detto tutte quelle cose> cercai di spiegare tra un singhiozzo e l'altro, mentre lacrime calde e salate mi bagnavano tutto il volto, ma Cole mi fermò cullandomi tra le sue braccia <ssh, va tutto bene, tutto bene> sussurrò dolcemente stringendomi ancora di più al suo petto. Profumava di menta e cioccolata, un' accoppiata perfetta, che su di lui stava a pennello.
Dopo essermi calmata almeno un po', mi addormentai accoccola tra le braccia del mio nuovo migliore amico.Mi svegliai con un leggero mal di testa, quello che hai dopo aver pianto per almeno due ore, chiedendoti il perché delle azioni delle persone che ami le quali ti promettono che non ti feriranno ma che poi alla fine lo fanno.
Entrai in cucina e vidi Cole che stava seduto sulla sedia e leggeva un libro, aveva l'aria stanca e spossata ma comunque sexy da poter incantare qualsiasi ragazza. <Giorno Cole> dissi a bassa voce tirando su con il naso nonostante non stessi piangendo, ero sicura che mi sarei presa un brutto raffreddore <giorno Sophi> alzò lo sguardo dal libro e mi rivolse un piccolo sorriso, io ricambiai sforzandomi il più possibile <non devi fingere, con me, non ne ho bisogno> mi spiegò dopo qualche istante di silenzio, attaccando una sedia accanto alla sua, dove mi invitò a sedermi, annui stropicciandomi gli occhi per evitare di continuare a piangere. Mi rannicchiai sulla sedia e poggiai la testa sulla spalla di Cole e sospirai sconfitta <ci devi parlare, non puoi chiuderla così, se tu lo ami davvero e lui ama te, devi assolutamente sistemare le cose ora> mi porse il mio iPhone nero, accessi lo schermo e trovai 7 chiamate perse da Tom, 2 da Jem e Rose, 4 da Zendaya e 3 da mia madre e mio padre, guardai Cole e ridacchiò stringendosi nelle spalle, feci un mezzo sorriso e poi alzai la testa lasciando dello spazio tra di noi, ma non era la cosa che volevo, quindi mi riappoggiai e Cole mi circondò le spalle con nonchalance <che hai combinato Tom> sussurrai prima di inoltrare la chiamata e sentire la scusa che aveva.
<hei piccola> rispose cercando di mantenere un tono neutro e calmo ma sentivo che era agitato e in ansia come non mai <Thomas Stanley Holland che cazzo fai?> sbottai, Cole girò di scatto la testa verso di me, e poco dopo iniziò a ridacchiare come uno scemo <insomma? Hai perso la lingua nella bocca di quella bionda ossigenata?> chiesi amareggiata alzandomi in piedi e cominciando a girare su e già per la cucina <senti mi dispiace tanto, ma non sono stato io a...> cominciò a parlare ma la rabbia mi scorreva nelle vene ancora più imperterrita e violenta <frena ragazzino, sempre scuse> replicai continuando a fare su e giù <ma> cominciò ma lo fermai subito <ma cosa Tom?ma cosa?> chiesi bruscamente e con tono arrabbiato, il mio sguardo si fermò su Cole che mi mimò " fallo parlare" , lo guardai accigliata, sapevo che aveva ragione ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo. Quindi vedendo che esitavo aggiunse "sai che ho ragione" sbuffai buttando gli occhi al cielo <parla, spiegami forza> trattenni il respiro e risposi irritata al telefono <allora, io stavo uscendo per andare a correre e lei mi si é avventata e mi ha baciato, ma io lo respinta subito, ma avevano fatto in tempo a fare una foto> spiegò velocemente con agitazione; me lo potevo immaginare che gesticolava frenetico e si tirava indietro i capelli mossi e disordinati. Non sapevo se fidarmi, ma data la sua sincerità la sera prima, e dopo averci pensato un po', lasciando qualche minuto di silenzio tra di noi risposi: <ti credo, ma non deve succedere mai più> precisai <mai più Thomas Stanley Holland> aggiunsi sorridendo <quel nome lo dovrai dire solamente quando ti sposerò> disse per poi aggiungere un <ti amo> e attaccare.
Rimasi immobilizzata con gli occhi fissi sulla parete rossa <Sophi> la voce di Cole mi risuonò nelle orecchie ma senza darmi alcuna smossa, <oh merda> dissi in un sussurro <oh Sophia> Cole mi riscosse da una spalla, facendomi trasalire <tutto apposto?sembri pazza> ridacchiò Cole finendo il caffè che stava nella tazza di Iron man <e-em si sì tutto, tutto apposto> lo rassicurai guardando l'ora sul telefono per cercare tempo e cambiare argomento. <ma sono le nove noi non dobbiamo andare a lavoro?> chiesi sulla soglia di una crisi di nervi mentre finivo più in fretta possibile la bevanda con caffeina che adoravo <è arrivata una mail ieri sera, che noi non abbiamo guardato perché eravamo troppo occupati, che dice che oggi giornata libera eccetera> gesticolò buttandosi sul divano a peso morto <quindi che facciamo?> chiesi buttandomi anche io accanto a lui <io intanto devo andare a cambiarmi, mi sento più sfigato del solito se sono vestito così> guardò stizzito la felpa e i pantaloni <quindi ora ti prepari, mi accompagni a casa, pranziamo da Poy e infine ti porto in un posto> organizzò tutto prima che io potessi ribattere <okay, ma stasera si mangia a casa e ti presento Jem, Rose e Neddy> conclusi i nostri programmi puntandogli il dito contro <perfetto> acconsentì ridacchiando.🍔SA🍔
Ciaooooss
Vi devo dire un sacco di cose, ma per iniziare GRAZIE di cuore, siamo a più di mille visualizzazioni e senza di voi non saremmo qui, siete davvero fantastici.)
νι αmσ
E in più avevo pensato che nel prossimo capitolo potrei mettere delle foto dei personaggi del libro, per farvi capire come me li immagino.
Commentate se vi piacerebbe o no, fatelo per favore❤️
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"somebody to love"||Tom Holland
FanfictionEventi e caratteri dei personaggi sono solo frutto della mia contorta immaginazione, godetevi la lettura 💗 Non scrivo niente qui così non rischio di spoilerarvi qualcosa😂 Sofi