Frustrata.Ecco come si sentiva Hae: frustrata.
Quel mattino si era svegliata particolarmente irritabile ed anche i raggi di sole che penetravano dalla porta di vetro della gelateria la infastidivano come non mai. Senza dimenticare che non aveva sentito la sveglia, di conseguenza aveva perso il bus ed era arrivata a lavoro con mezz'ora di ritardo, proprio ora che l'estate era quasi arrivata e la gelateria era sempre affollata dalle prime ore del mattino da grandi e piccini, provenienti da tutte le città della Corea e del mondo.
Tante le persone che le passavano davanti agli occhi, ma nessuna di loro era quella che lei desiderava.
Più passavano i giorni e più la mancanza di Yoongi si faceva insopportabile, così come i momenti che avevano a loro disposizione diminuivano man mano per chissà quale motivo. Non poteva neanche prendersela con il ragazzo, perché sapeva che non aveva colpe, stava solo cercando di realizzare il suo sogno e svolgere quello che era diventato un vero e proprio lavoro. Era felicissima per lui, però aveva davvero bisogno di vederlo, anche se solo per una settimana, ma Yoongi non aveva ancora accennato ad un ipotetico ritorno nonostante lei lo avesse chiesto tante volte e come risultato di tutto ciò, si sentiva di impazzire. Ma cos'altro avrebbe potuto fare? Di certo non poteva raggiungerlo in Giappone, non con degli studi da mandare avanti e il rischio di risultare invadente ed appiccicosa, tantomeno chiudere quella relazione, perché non avrebbe avuto senso e avrebbe sofferto solamente di più.
Si chiedeva se anche Yoongi sentisse così tanto la sua mancanza. Certo, le diceva spesso che le mancava e che desiderava vederla, però lui era costantemente impegnato e distratto da mille altre persone. Per non parlare del terrore che Hae provava al solo pensiero che qualche ragazza da quelle parti potesse provarci con lui e portarglielo via senza che lei potesse fare nulla.
Tutte quelle riflessioni non stavano facendo altro che innervosirla ancora di più e pensò che non potesse andare peggio la giornata, ma dovette ricredersi quando sentì la porta aprirsi e provocare un tintinnio a contatto con una campanellina."Ma guarda che carina con questo grembiulino."
Quasi si strozzò con la sua stessa saliva quando sentì quella voce arrivarle alle orecchie. Alzò lentamente il capo, sperando non si trattasse della persona alla quale aveva pensato non appena l'aveva sentita parlare e strinse gli occhi per guardarla.
Colui che le si presentò davanti era un ragazzo, per l'esattezza Dae Hyun, l'ultimo ragazzo sulla faccia della terra che avrebbe desiderato vedere in quel momento. Anzi, neanche se fosse stato l'ultimo ragazzo della terra avrebbe voluto vederlo.
Decise di giocare la carta dell'indifferenza e stese le labbra nel più finto sorriso cordiale, mentre recitava come un robot la formula di cortesia per i clienti."Buona giornata, come posso servirla?"
Dae Hyun, alzò un angolo delle labbra in un ghigno davanti a quel tentativo di Hae di sfuggire dalla situazione e fece qualche passo più in avanti, con una lentezza fastidiosa, mentre guardava la vetrina con le varie creme. Portò il pollice e l'indice sotto al mento, fingendo di pensare, poi rialzò lo sguardo sulla ragazze e, munendosi del suo più bel finto sorriso, le chiese un consiglio.
"Tu cosa mi suggerisci? Dovresti conoscere bene i miei gusti." Ed Hae avrebbe voluto togliergli quel sorriso irritante dalla faccia con un bel pugno, ma dovette trattenersi per il bene del suo lavoro. Siccome altre persone stavano cominciando ad affollare il monolocale, aspettando per il proprio turno, decise di sbrigarsi e prendere dei gusti a caso per riempire quello stupido cono e porgerglielo. Così, almeno, se lo sarebbe tolto presto dalla vista.
Dae prese il proprio cono e le passò il denaro per pagarlo, prima di ringraziarla con un tono di voce dolce ed un altro sorriso."Buona giornata e grazie per averci scelti," concluse lei, cercando di continuare con la tattica del sii gentile e la vita sarà gentile con te per poi riprendere con gli altri clienti.
All'ora di pranzo il suo turno terminò e, con tanto sollievo, lasciò quel posto pronta a dirigersi a casa e a concedersi un po' di meritato riposo prima di riprendere con lo studio.
Non tutto andò secondo i suoi piani, siccome appena uscì dalla gelateria, una voce improvvisa rivolta alla ragazza la fece sobbalzare.