otto.

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"Su, in camera mia." Le aveva ordinato Yoongi ed Hae aveva provato ad opporsi all'idea del ragazzo di farsi portare la cena nella sua stanza per stare tranquilli, perché non le sembrava corretto nei confronti del maggiore in casa di rinchiudersi in camera e lasciarlo solo durante il pasto. Ma fu inutile, quando Yoongi si metteva in testa qualcosa, era davvero difficile convincerlo del contrario. Così Hae adesso si ritrovava seduta sul letto del ragazzo, mentre questi era ancora al piano inferiore, probabilmente per dare le indicazioni a Jae. Scombussolata com'era dalle mille emozioni che abitavano in quel momento nel suo corpo, non riuscì a fare altro che osservarsi intorno, notando tutti i piccoli dettagli di quella stanza, a partire dal piano a muro su cui era poggiata la piccola statuina in legno che Hae stessa aveva regalato a Yoongi, fino ad arrivare alle diverse agende adagiate sulla scrivania, che contenevano combinazioni di parole e note provenienti dalla mente e dal cuore del suo ragazzo.
L'odore di Yoongi aleggiava su tutte le sue cose e le coperte del letto avevano il suo profumo, così Hae vi si stese sopra inebriandosi di quella dolce e familiare fragranza.
Il suo stomaco si contorceva per l'emozione: aver visto Yoongi dopo tutto quel tempo aveva risvegliato i suoi sentimenti più profondi, quelle piccole sensazioni che aveva provato appena si erano conosciuti, come la sensazione di smarrimento quando si perdeva nei suoi occhi color notte e il formicolio alla base dello stomaco quando le sue mani grandi la stringevano e l'accarezzavano.
Trovava bizzarro come solo la distanza le aveva fatto realizzare quanto fossero connessi loro due, quanto una semplice cotta per il ragazzo misterioso e freddo si fosse trasformata in una dipendenza assoluta. Hae si fidava ciecamente di lui e gli avrebbe dato ogni cosa di sé, pur di unirsi a Yoongi ad ogni livello. 
Certo, poteva vivere tranquillamente da sola. Con gli studi, il lavoro, la famiglia e la nuova casa. Però avrebbe scelto mille e mille ancora volte di stare con Yoongi. Era quel qualcosa in più che non si può trovare nelle cose materiali, ma che inevitabilmente si presenta nella vita di tutti gli umani facendo notare loro quanto essi ne bramino l'esistenza. Hae amava Yoongi come mai aveva amato nulla e nessuno e non ne era spaventata, perché sapeva che Yoongi non l'avrebbe ferita volontariamente mai per nessuna ragione al mondo.
Il ragazzo in questione finalmente la raggiunse nella stanza, risvegliandola dai suoi pensieri, e chiuse la porta alle sue spalle, mostrando evidentemente il suo desiderio di restare solo con Hae.
Quest'ultima non sapeva cosa aspettarsi da quella situazione, considerando quello che stava per accadere poco prima l'arrivo di Jae. Così si limitò a guardarlo in silenzio, con i suoi occhioni scuri e le sue labbra piene sporte in un piccolo broncio incosciente. Yoongi le sorrise come solo lui sapeva fare e questo bastò per tranquillizzarla.
"Ora non dovrebbe darci fastidio per un po'," disse, gettandosi sul materasso accanto ad Hae e facendola sobbalzare su di esso per l'improvviso abbassamento e rialzamento per il suo peso. Il ragazzo batté la mano su una porzione di letto accanto a sé, invitandola ad avvicinarsi ed Hae non se lo fece ripetere due volte, venendo subito accolta tra due braccia dalla presa forte e sicura. Abbracciò il ragazzo nascondendo il viso sul suo petto, su cui vi strofinò la punta del naso facendo ridacchiare Yoongi per il lieve solletico.
"Sei più simile ad Holly di quanto pensassi," osservò, guadagnandosi un innocuo pugno sull'addome.
"Paragonarmi ad un cane non è stata un'ottima mossa," borbottò la ragazza.
"Non immagini quanto sia bello poterti vedere senza un inconveniente schermo a separarci", disse il ragazzo con la sua soffice voce, ignorando completamente le precedenti parole di Hae. Quest'ultima, non riuscendo a reggere lo sguardo di uno Yoongi che adorante la osservava come se volesse imprimere nella propria mente ogni dettaglio del suo viso, si nascose nuovamente contro il petto del maggiore, facendolo sorridere in quel suo modo adorabile.
Il ragazzo prese a giocare con l'orlo della sua maglia a strisce bianche e blu di cotone, proprio alla base della sua schiena mentre Hae era ferma, con gli occhi socchiusi e i lunghi capelli scuri che le nascondevano il viso.
"È molto carina questa maglia, sai?" Osservò ad un certo punto Yoongi, facendo corrucciare Hae, che intanto scostò il viso dalla precedente posizione per poterlo guardare, mormorando perplessa un 'grazie'.
"L'ho comprata qualche gio..." stava per aggiungere, ma l'altro la interruppe.
"Carina, ma ti preferirei senza." E bastò questo per far ammutolire Hae, con lo stomaco in subbuglio e il labbro inferiore intrappolato tra i denti.
"Allora perché non la togli?" Chiese con un coraggio che neanche lei sapeva da dove le fosse uscito e con quella domanda attirò lo sguardo di Yoongi sui propri occhi, che fremeva d'anticipazione.
Sapeva bene tutto quello cosa significasse e non aveva paura, anzi; sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, eppure non poteva fare a meno di maledirsi mentalmente per non aver fatto mai nessuna esperienza prima di lui in modo da sentirsi più pronta e meno inesperta, dal momento che non era più una piccola ragazzina.
Mentre lei colmava la mente di mille paranoie, Yoongi non se ne era stato con le mani in mano ed aveva accettato la proposta di Hae, spogliandola dall'indumento senza nemmeno che lei se ne accorgesse ed adesso la stava osservando dall'alto, sopra di lei, con un luccichio nei propri occhi. Quando fece per abbassarsi e posare le labbra su quelle delle ragazza per rassicurarla, un toc toc li interruppe. Yoongi provò ad ignorare quel rumore fastidioso e baciò Hae, ma questo si ripresentò ancora una volta, facendolo mugugnare per la frustrazione. Si alzò da quel letto, andando alla porta lamentandosi con un arrivo quando Jae bussò ancora una volta, dicendogli di non riuscire a mantenere tutto quel cibo per ancora troppo tempo. Yoongi lo aiutò, non senza prima lanciargli un'occhiataccia, e rientrò subito nella stanza posando il vassoio sulla scrivania. Tornò a guardare la ragazza, ai piedi del letto, inumidendosi la lingua con le labbra come se la volesse divorare con lo sguardo, apprezzando tutta quella bellezza che si trovava davanti e poi, mentre si muoveva nuovamente verso di lei, le spiegò con la voce roca per l'eccitazione:
"Il cibo può aspettare, no? Ho fame di qualcos'altro al momento."


ehmm... come dirvelo... non ho intenzione di far essere questi due felici ancora a lungo??? ah... volevo anche chiedervi...... vi ricordate di jimin??? 🙄🙄
perdonatemi gli errori di distrazione e roba varia, ma se lo avessi riletto probabilmente non avrei aggiornato per la fine dell'anno

Coldness; m.yg [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora