sette.

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La domanda che Yoongi aveva posto alla ragazza risuonò all'interno della stanza per qualche secondo, gli occhi di Hae spalancati di fronte alla fuoriuscita di quelle parole così poco aspettate, che le avevano procurato preoccupazioni a quanto pare inutili.
Yoongi stava già iniziando a stizzirsi, nel momento in cui non ricevette alcuna risposta dalla ragazza e prese il suo silenzio per il silenzio colpevole di chi non sa come giustificare i propri errori. Poi la sentì scoppiare a ridere, come se avesse appena detto la barzelletta più esilarante di tutti i tempi, e tutto ciò non fece che innervosirlo di più. Ma Hae proprio non era riuscita a trattenersi a quella domanda, all'idea che Yoongi potesse pensare che ci fosse qualcosa tra lei e DaeHyun.
"Si può sapere cosa c'è da ridere?" Chiese Yoongi, alzando leggermente la voce, pur cercando di mantenere un certo contegno e di non mettere in atto una stupida scenetta di gelosia. Si alzò dal divano, non riuscendo a stare fermo, ed incrociò le braccia al petto, mantenendo il proprio sguardo duro sul corpicino della ragazza, che intanto si era calmata.
"S-scusami, è che proprio non riesco a capire come tu abbiamo potuto pensare una cosa del genere", disse la ragazza, prendendo un grosso respiro, mentre sulle sue labbra era ancora stampato un piccolo sorriso divertito.
"Non mentire, vi ho visti insieme ieri sera, ed eravate entrambi sorridenti e tranquilli mentre chiacchieravate. Da soli."
A quel punto si alzò anche Hae, corrucciando la fronte, e mosse qualche passo verso il ragazzo per poterlo guardare bene negli occhi.
"Mi stai dicendo che ieri eri qui a Seul e non mi hai detto nulla? Nonostante le chiamate ed i messaggi? Ho aspettato un tuo segno di vita tutta la notte e quando ho incontrato Seokjin e Namjoon e mi hanno detto che eri qui, non puoi immaginare come mi sia sentita. Pensavo non volessi vedermi più," incrociò a sua volta le braccia al petto, anche se dall'esterno poteva sembrare più una bambina che una ragazza della sua età arrabbiata.
"Certo, ti ho vista amoreggiare con il tuo ex-ragazzo, mentre come uno stupido tenevo in mano il cibo con cui avrei voluto sorprenderti una volta presentatomi a casa tua. Lo stesso cibo che aveva anche lui. Cosa volevi che facessi, che mi unissi alla cenetta romantica?" Anche Yoongi mosse due passi verso la ragazza, riducendo maggiormente la distanza tra i due.
"Non stavamo amoreggiando, gli stavo solo dando una possibilità dato che è venuto a scusarsi e ha esplicitato il suo desiderio di voler creare un rapporto di amicizia con me." Hae mosse ancora un passo.
"E perché non dirmelo, invece di tenermelo nascosto, facendomi capire tutt'altra cosa?" Chiese Yoongi, ancora per niente convinto dalle parole della ragazza, nonostante si fidasse di lei come non si era mai fidato di nessuno, muovendo un ultimo passo verso di lei, ormai così vicini da poter appoggiare l'uno la fronte su quella dell'altra.
"Perché volevo prima capire se fosse davvero dispiaciuto, capire le sue intenzioni. Non volevo sprecare quel pochissimo tempo che avevo a disposizione con te tramite un fottuto computer solo per parlare di quell'idiota." Deglutì Hae, a causa della vicinanza, guardandolo con preoccupazione ed ammirazione dal basso della sua altezza.
E Yoongi non ci vide più. L'odore della pelle della ragazza e il profumo di shampoo al cocco dei suoi capelli, la vicinanza a quel piccolo viso e agli occhi grandi e scuri e quelle labbra rosse e carnose, gli appannarono la mente e Daehyun divenne l'ultimo dei suoi pensieri. Schiantò le proprie labbra contro quelle della ragazza, prendendole il viso tra le mani, ed Hae gli allacciò le braccia al collo, dando inizio a quello che era il primo bacio dopo un anno di separazione. 
Hae sentì improvvisamente il vuoto presente nel suo stomaco colmarsi di nuovo; quel pezzo che le era venuto a mancare, era tornato ed aveva ritrovato il suo posto.
Presa da tanta emozione, non riuscì a fermare le lacrime, ma nonostante ciò le sue labbra non ne volevano sapere di staccarsi da quelle di Yoongi. Quest'ultimo, sentendo le lacrime della ragazza scorrere anche sulla propria pelle, spostò le braccia intorno al suo corpo per offrirle supporto, calore, affetto, amore.
"Mi sei mancata così tanto," sussurrò contro le sue labbra, con il fiato corto, la voce spezzata a sua volta dalle emozioni che anch'egli stava provando.
"Mi dispiace, mi dispiace averti lasciata sola." Ed Hae voleva dirgli di non dispiacersi, che non era colpa sua, che l'importante era essersi ritrovati, ma le lacrime continuavano a scorrere e la voce non sembrava voler uscire. La bocca di Yoongi baciò il viso della ragazza come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai tenuto tra le proprie mani; sulle guance, sul naso, sulla fronte e poi di nuovo sulle labbra, sulla mandibola e sul collo, mentre le sue mani accarezzavano la schiena della più piccola, al di sotto di quello strato inutile di tessuto che la copriva, mentre Hae gli stringeva i capelli, le spalle, attirandolo più vicino a sé.
Quando finalmente Yoongi stava per liberarla da quella stupida maglietta, un rumore di chiavi inserite nella serratura - e anche con particolare difficoltà - ed un abbaiare di un cane, interruppero quell'intenso momento tra i due.

"Sono a casa fratellino!" Esclamò Jae, con un braccio sollevato al cielo e l'altro da cui pendevano un paio di sacchetti di plastica, probabilmente contenenti gli ingredienti per la cena. Quando sollevò lo sguardo dalle chiavi e le tante altre cose che stava mantenendo, si accorse della presenza di Hae e le sue labbra si aprirono in un enorme sorriso. Gettò tutto quello che aveva tra le mani nel posto libero più vicino e corse ad accoglierla in un abbraccio, mentre Holly saltellava in tondo attorno alle loro gambe, abbaiando felice.
La ragazza, sentendosi un po' in imbarazzo e a disagio, considerando ciò che stava per accadere neanche un minuto prima, si limitò a colpirgli affettuosamente la schiena, accennando un piccolo sorriso.
Quando Jae si allontanò, percepì la tensione che aleggiava in quella stanza e non poté non notare il broncio irritato sul viso del fratello più piccolo.
"Ho per caso interrotto qualcosa?" Chiese con un filo di voce, quasi intimorito, (e sottolineo quasi, perché Jae era l'unica persona capace di tenere testa a Yoongi e di punzecchiarlo in continuazione senza temerlo).
"Sì."
"No."
Risposero in contemporanea, rispettivamente Yoongi ed Hae, lasciando Jae ancora più perplesso e confuso e il fratello nervoso.
Il maggiore dei tre sollevò teatralmente lo sguardo verso la parete, guardando un ipotetico orologio che non esisteva, prima di mostrare un'espressione preoccupata e sbalordita allo stesso tempo in viso.
"Per dindirindina, è tardissimo! Vado a preparare la cena, addio!" E sparì in cucina.





fa schifo ma tipo ok ciao

Coldness; m.yg [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora